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Le moto e gli accessori => Moto da trial e free ride => Topic aperto da: Lamberto - 02 Novembre 2012, 15:17:22

Titolo: Comparativa trial 2T 2013 - prima parte - BETA/GASGAS/JOTAGAS
Inserito da: Lamberto - 02 Novembre 2012, 15:17:22
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Anche quest'anno il buon Mauro Bertana, titolare della concessionaria B.M. Racing si e' dato da fare per metterci a disposizione le moto da trial appena uscite in allestimento 2013, i mezzi provati sono: la Beta Evo 300, la Gas Gas Txt Pro 300, la novità Jotagas Jt 300, la Ossa Tr 280  ed infine la Sherco St 2.9


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La nostra prova, come sempre, e' vista nell'ottica del motoalpinista, quindi abbiamo provato le moto sui sentieri, anche abbastanza impegnativi, nell'ottica dell'appassionato a corto di allenamento, con la "pancetta", ma con una grande passionaccia per arrampicare su sentieri e  mulattiere spesso al limite della percorribilita' con un mezzo a motore, ricordo sempre che i sentieri "impestati" alla fine sono delle zone lunghissime, dove molte volte non si e' in grado di visionare a piedi come in gara, di conseguenza oltre alla tecnica di guida bisogna anche sapere improvvisare.
Altra novità, abbiamo introdotto tra i nostri tester la simpatica e graziosa Valentina Peretti visto che alle mulatrial o in  montagna capita sempre più spesso di trovare rappresentanti del gentil sesso.
Abbiamo anche coinvolto nella prova il pilota del Team B.M. Racing, Ismael Catalin, che ci dara' una valutazione delle moto dal punto di vista agonistico quindi per l'utilizzo in zona.
Nel motoalpinismo l'esigenza primaria è di avere innanzitutto una moto affidabile, che non ti "pianta" su per un sentiero ad oltre 2.000 metri, con delle doti di facilita' di guida, di trazione, di leggerezza ma anche di soddisfazione nella guida, anche se il motoalpinista non sfrutta tutte le prestazioni delle attuali moto da trial-gara perche' non ha la tecnica o la necessita' di portare al limite la moto, il mezzo deve sempre trasmettere delle emozioni, se no' che gusto ci sarebbe?

Sono stati coinvolti gli stessi tester dello scorso anno, ognuno con una lunga esperienza nelle varie specialità fuoristradistiche ed inoltre ognuno possiede una moto di marca diversa.

Le moto di quest'anno erano tutte delle moto demo, cioe' date in prova dalle case costruttrici e dagli importatori, di conseguenza erano già' rodate, in modo da avere delle sensazioni piu' veritiere a livello di funzionamento con delle sospensioni gia' assestate e motori gia' "slegati".
Il terreno di prova prevedeva un tratto di sentiero piuttosto impegnativo ed anche un salitone di terra reso viscido dalla pioggia, per valutare l'allungo del motore, l'aderenza e la trazione in quelle condizioni piuttosto abituali nel motoalpinismo.


Passiamo alla presentazione dei collaudatori, in ordine alfabetico:


Aldo (nick name motaldo) - motoalpinista - ha una Montesa Cota 4RT

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Ismael - pilota - ha una Gasgas TXT PRO 300

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Lamberto - motoalpinista - ha una Scorpa Long Ride SR 280

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Massimo - motoalpinista - (nick name Menca) ha Beta Evo 290

(http://www.motoalpinismo.it/joomla/fotoreport/comparativa%202013/generali/menca.jpg)



Sergio - motoalpinista - (nick name valchisun) ha una Ossa TR 280 I

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Valentina - motoalpinista (ex agonista), coordinatrice nazionale trial femminile - ha una Beta Evo 290

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Siori e Siore lo spettacolo va a cominciare !

 

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BETA EVO 300

La Beta in versione 2013 adotta un nuovo telaio verniciato di un rosso molto brillante, sempre in lega di alluminio, ma la novita' che caratterizza la nuova versione e' il trave superiore che viene realizzato con il procedimento dell'idroformatura, una tecnologia gia' utilizzata nella realizzazione dei telai delle biciclette da corsa e da Mtb,  una tecnologia di modellazione che utilizza l'acqua ad altissima pressione, oltre 1.000 bar, introdotta all'interno dell'estruso di alluminio che viene cosi' fatto aderire e "formato" dentro allo stampo, i vantaggi sono i minori costi di realizzazione ma anche una maggiore leggerezza del prodotto finito e meno problemi di alterazione della struttura del metallo!
Anche il cambio ha subito un ulteriore affinamento per migliorare l'innesto delle marce, migliorata anche l'accessibilita' alla scatola del filtro con l'apertura sulla parte superiore del parafango, aumentata anche la capacita' del serbatoio di 300 cc., sulla parte inferiore del profilato di alluminio che funge da serbatoio si nota una parte completamente piatta facilmente rimuovibile che fa' presagire il futuro alloggiamento della pompa benzina necessario all'impianto di iniezione elettronica.

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I NOSTRI GIUDIZI


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IMPRESSIONI DI GUIDA

ALDO
Globalmente la migliore, bella da guidare in zona e in velocità, non stanca come il vecchio 290, adatta al motoalpinismo, da rivedere lo spunto ancora un po' ruvido (frizione o motore?)

LAMBERTO
Ho avuto la versione 2012 e trovo che la nuova versione abbia in comune solo il validissimo motore, il nuovo telaio ed un diverso settaggio delle sospensioni hanno trasformato completamente la moto. Anche se si sente ancora la rigidità del telaio in alluminio ora risulta essere più morbida, più stabile di avantreno e conseguentemente un po meno maneggevole. Per me rimane la moto di riferimento con un motore presente a tutti i regimi ed un telaio che ora perdona maggiormente errori di posizione del pilota.

MASSIMO
Ero stato abbastanza severo nel giudicare la Beta Evo 2012 e forse un poco avevo ragione.
La Evo 2013 non ha niente a che vedere con la 2012, un'altra moto,  a mio parere con il nuovo telaio è cambiata anche l'impostazione di guida , la frizione adesso mi piace, sono migliorati i freni , migliori le sospensioni sia anteriore che posteriori, il motore è molto potente ma gestibilissimo anche da un principiante, la 2013 è diventata una moto divertente e facile, ti puoi permettere di sbagliare la posizione, la marcia sbagliata la Evo ti perdona e ti porta in cima ugualmente. Nelle discese la Evo da sicurezza, mantenendo la traiettoria impostata si scende come missili.
La nota negativa secondo me sono le pedane e il parafango posteriore, non mi piacciono assolutamente.

SERGIO
La nuova Evo 2013 e' la moto che piu' mi ha sorpreso per la sua facilita' di guida, dovuta al perfetto equlibrio raggiunto dall'insieme motore/telaio, la moto sembra molto piu' equilibrata come comportamento generale rispetto alla 2012, sembra una moto completamente diversa, pur mantenendo la sensazione di telaio "rigido", che necessita' di una guida piu' "decisa" rispetto ad un telaio in tubi in acciaio, il motore a cilindrata piena aiuta a togliersi d'impiccio da ogni situazione, basta "fidarsi" e la moto vi tirera' su' in ogni situazione o quasi, anche la forcella che ad un primo approccio potrebbe sembrare esageratamente morbida e poco "frenata" in compressione, in realta' lavora perfettamente sulle minime asperita', la cosa contribuisce a rendere la moto stabile e direzionale sulle pietre smosse, mentre il monoammortizzatore andrebbe leggermente precaricato di molla, anche la maneggevolezza sembra migliorata, sembra che la forcella sia piu' "in piedi" rispetto al modello precedente, pur mantenendo l'ottima stabilita' in discesa gia' riscontrata sulle serie precedenti. In pratica l'erogazione piena e corposa da "rimorchiatore" della Beta rende la moto molto "amichevole", mi sembrava di averla guidata da sempre, direi un bel passo avanti su un progetto ultra collaudato ed affidabile.
Un'altra caratteristica del telaio della Beta, da quando e' stato adottato il leveraggio progressivo del monoammortizzatore,  e' che la moto permette di avere un'ottima aderenza e motricita' in salita senza dovere assumere posizioni del corpo troppo "estreme", anche mantenendo una posizione del pilota piu' centrale la moto continuera' ad avanzare senza problemi, la cosa aiuta moltissimo nelle lunghe percorrenze sul ripido facendo motoalpinismo quando si' e' "bolliti".
Le note "dolenti" sono la componentistica troppo economica per il livello prestazionale raggiunto da Beta, pedane, leve e pompe idrauliche non sono a livello della concorrenza, nella guida invece la frizione e' la nota dolente a causa di uno stacco frizione approssimativo e con una scarsa modulabilita' della leva,non si capisce mai dove avviene lo stacco della frizione, per un motoalpinista e' un problema piu' secondario, ma per un utilizzo in gara e' un difetto da risolvere.

VALENTINA
E’ dal 2009 che guido una Beta (anche se effettivamente l’ho utilizzata soltanto un anno e mezzo per via di un infortunio), ma posso dire che il modello 2013 è molto diverso.
Dal punto di vista estetico penso sia la migliore perchè ha una grafica favolosa; invece, per quanto riguarda l’aspetto motoristico ho avuto alcune impressioni favorevoli e altre un po’ meno.
Ha un eccellente tiro ai bassi: di fronte ad un salitone non è necessario anticiparla perché è molto pronta e ha un ottimo allungo. Nel guidato è sufficientemente morbida e ha un ottimo sterzo.
Dà l’impressione di affidabilità, robustezza e stabilità, ma è leggermente più rigida degli altri modelli: nel guidato ho notato che non permette molto i “recuperi”. Questo potrebbe anche essere dovuto al fatto che io sono abituata a guidare un 250 di cilindrata, mentre in quell’occasione ho provato un 300 cc. Inoltre, non mi trovo tanto bene a guidare con una pompa della frizione piccola e questo potrebbe essere un altro fattore che ha influenzato in negativo le mie impressioni.


GASGAS TXT PRO 300

La Gas Gas modello 2013 non e' stata stravolta dalla versione precedente, le modifiche piu' evidenti sono il ritorno alle pompe frizione e freni della Ajp, azienda risorta dalle proprie ceneri con nuova proprieta', un nuovo leveraggio del link posteriore ed una nuova centralina e relative nuove mappature, ovviamente e' stata rivisitata la veste estetica, telaio rosso e nuove colorazioni delle sovrastrutture.


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I NOSTRI GIUDIZI

Dato che Ismael è un pilota che corre con Gasgas abbiamo omesso il suo giudizio.

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IMPRESSIONI DI GUIDA

ALDO
Miglior moto da zona, gran motore dosabile al mm di apertura, buona trazione se caricata giusta, forcella da preparare.

LAMBERTO
Come lo scorso anno la GASGAS è la moto che mi è piaciuta di più, leggera, maneggevole, un motore perfetto coadiuvato da una frizione impeccabile. Stabile, facile il surplace...bellissima!
Ci sono alcuni aspetti che come lo scorso anno non mi hanno convinto: la messa in moto con la corsa troppo corta della leva, il cambio dai rumori preoccupanti anche se dicono essere ora affidabile ed infine la trazione.
Mi spiego meglio, la moto ha una trazione incredibile però a patto di essere in posizione corretta perchè basta uno piccolo spostamento e la ruota posteriore gira a vuoto, quindi richiede una guida attenta.

MASSIMO
L'anno scorso ero stato contaminato dalla Gas Gas, anche con la 2013 la storia non cambia.
La Gas Gas 2013 nella comparativa è ancora una delle migliori , ha prestazioni al top della categoria, un motore performante ma dolcissimo, la frizione migliore del gruppo, forcella e mono sempre al top, freni anche. Nella guida perdona meno non puoi sbagliare la distribuzione del peso devi caricare di più il posteriore, ma comunque resta sempre una macchina da guerra, sia in zona ed anche per un uso motoalpinistico. Nelle discese si guida molto bene con sicurezza.
I difetti della Gas Gas sono sempre quelli, fastidioso rumore di innesto tra la terza marcia e la quarta  e la difficoltà d'avviamento, bisogna farci la mano, pardon il piede.

SERGIO
La Gas Gas e' sempre la Gas Gas, nel senso che anche sul nuovo modello si ritrovano tutte le caratteristiche che gli appassionati trialisti gia' conoscono da tempo: sensazione di leggerezza estrema nella guida, specie sull'anteriore, motore dalla perfetta erogazione, con una curva di coppia perfettamente "piatta", prontezza ai bassi regimi, grandissima coppia ai medi e allungo grandioso, nonostante il Dellorto di serie, molti preferiscono adottare sulla Txt il Keihin con il relativo pacco lamellare per migliorare ulteriormente le prestazioni del motore, ma sulla 2013 non si sente questa necessita', anche il nuovo collettore in acciaio ha contribuito a migliorare l'erogazione del motore ai bassi regimi.
Grande cura dei particolari e ottima componentistica adottata, anche la nuova progressione dei leveraggi della sospensione rendono la moto piu' agile sugli scalini e si ha la sensazione di "sentire" meglio la ruota posteriore in cima agli ostacoli alti e sullo sconnesso, ottimo anche il funzionamento della forcella Marzocchi.
Gli ingombri laterali del motore sono i piu' contenuti dell'intero panorama delle trial,mentre il telaio allargato in zona pedane, gia' adottato dalla versione 2011 in poi, rende la moto molto piu' stabile nel surplace e nella manovre da fermo. La frizione della Gas Gas continua ad essere il riferimento prestazionale, morbidissima da azionare, con uno stacco ed una modulabilita'  che la fanno sembrare una frizione "automatica", veramente un fiore all'occhiello della moto di Girona!
Ovviamente la "propensione" della Gas Gas alle zone,anche a quelle piu' tecniche ed impegnative, ha il suo lato negativo, l'estrema leggerezza dell'avantreno costringe ad una guida piu' "attenta" sui sentieri, occorre molta piu' attenzione a dove si posiziona la ruota anteriore oltre a sapere dosare con molta attenzione la potenza di un motore molto reattivo, in molti casi perfino troppo!
Anche la postura da adottare in salita e' quella a ginocchia molto piegate, l'impostazione del telaio costringe ad una posizione sempre molto arretrata del peso del pilota, sbagliare il peso in molti casi vorra' dire un piede a terra, ma  se si sapra' mantenere la giusta posizione di guida, il maggiore impegno fisico regalera' un'aderenza ed una reattivita' sconosciuta sulle altre trial.
Ottimo anche il funzionamento dei freni, esenti da fading anche nelle discese piu' lunghe e percorse in enduro-style...
La cose negativa rilevata e' la non perfetta impermeabilita' del filtro aria, la scatola filtro in caso di pioggia e fango tende ad imbarcare acqua dalle prese d'aria presenti nelle vicinanze dello scarico.

VALENTINA
La Gas Gas richiede una guida più sul posteriore, ma in linea di massima è una moto stabile e maneggevole.
La messa in moto non è molto agevole per il fatto della corsa corta (sicuramente è solo una questione di abitudine).
Nel complesso mi ha fatto una buona impressione e, salvo la frizione leggermente scattante, mi sono trovata bene nel guidarla.


JOTAGAS JT 300

Il nuovo importatore ha concesso a Bertana la moto demo per la prova comparativa, la Jtg e' gia' alla sua seconda versione, sulla 2013 sono state apportate parecchie modifche e si e' lavorato per migliorarne l'affidabilita' e gli inevitabili difetti di gioventu' della prima versione, la moto e' caratterizzata da un bellissimo telaio in profilato di alluminio che ha anche funzione di serbatoio del carburante, cerchi neri e colori  bruniti delle sovrastrutture che "legano" con l'anodizzazione della piastra della forcella,abbandonata la forcella Tech della prima versione, sulla moto 2013 e' stata montata una collaudatissima Marzocchi con gli steli da 40 mm.
La caratteristica principale che distingue la Jtg dalle concorrenti e' l'adozione di una particolare disposizione del monoammortizzatore posteriore Olle' e del leveraggio che lo collega al forcellone, posti entrambi sul lato destro della moto, la disposizione laterale consente di adottare una scatola filtro di maggiore volume per migliorare la "respirazione" del motore ottimizzandone la carburazione, bellissima la "miniaturizzazione" del complesso dei leveraggi anodizzati.
Anche la Jtg adotta pompe idrauliche della nuova Ajp, collettore di scarico in titanio sulla 2013. Adottati i dischi Adler per la frizione ed interventi sul cambio per aumentarne l'affidabilita' e per facilitare l'innesto delle marce, il cambio e' a cinque velocita', il carburatore e' il solito DellOrto Phbl da 26 mm.
 

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I NOSTRI GIUDIZI


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IMPRESSIONI DI GUIDA

ALDO
Sincera e stabile, trazione da capire, nel complesso una moto discreta.

LAMBERTO
Esteticamente è bellissima, con un telaio che è un vero gioiello.
In movimento il telaio rigido si fa sentire ma non è fastidioso, le sospensioni sono molto morbide e faccio fatica a trovare trazione.
L'avantreno rigoroso, risulta essere in assoluto il più stabile del lotto, non c'è discesa che metta in pensiero tanto la moto fila diritta senza incertezze, però il prezzo che si paga è alto perchè la moto è pesante di avantreno e dopo una lunga mulattiera impegnativa ero bollito per il troppo impegno fisico.
Il motore non brilla per potenza però è onesto e facilmente gestibile.

MASSIMO
Lo scorso anno non c'era nella comparativa!
La Jtg per me era una novità nei test. La moto parte subito senza problemi, appena sali si riesce a prendere subito confidenza con la moto, il motore risponde con un erogazione costante, la potenza non è a livello della Beta o Gas Gas ma più che sufficente per divertirsi, anche la Jtg è più pesante sul davanti come la Ossa, ma ciò non toglie alla moto l'aderenza necessaria per superare ostacoli e pendenze, buona anche la ciclistica, sia la forcella che il mono mi sono piaciuti come risposta, ero curioso di sentire come funzionava il mono messo in quella posizione! La cosa che mi dava fastidio era lo sfregamento dell'ammortizzatore contro lo stivale.
In discesa la Jtg da un ottima sicurezza siamo a livello della Evo.
In complesso una buona moto, ottima anche per principianti e sano motoalpinismo.
Difetti : poca potenza,  la leva del cambio con tanto gioco

SERGIO
La Jotagas e' la moto piu' nuova nel panorama delle trial in commercio, la versione 2013 colpisce per il bellssimo telaio in alluminio, la zona del cannotto di sterzo con l'incrocio dei travi discendenti e' un capolavoro, la moto colpisce per la sua estetica  aggressiva e "racing" con molti particolari bruniti ed anodizzati, vanta inoltre delle particolari caratteristiche che la distinguono dalle concorrenti, oltre all'innovativo disegno del  telaio in alluminio, colpisce soprattutto la disposizione laterale della sospensione e del suo cinematismo, la moto ha bisogno di una lunga assuefazione alle sue particolari caratteristiche di guida, la prima impressione e' di guidare una moto molto "lunga", con un telaio esageratamente caricato sul davanti, la cosa e' utilissima nelle lunghe discese, la moto e' stabilissima, ma in salita, anche per la particolare disposizione del monoammortizzatore montato in posizione quasi orizzontale, sembra difficile da impennare, in pratica quando si vuole alleggerire l'anteriore per favorire il superamento di un gradino, la sospensione tende a "spingere" in avanti la moto, scaricando la distensione dell'ammortizzatore sulla parte anteriore del telaio e quindi sul cannotto di sterzo, la cosa tende a fare abbassare il davanti della moto, occorre quindi anticipare il  movimento con il corpo e con il comando del gas rispetto all'esecuzione della risalita di un gradino con le altre trial, il vantaggio della sospensione molto inclinata e' invece sulla trazione, ottima anche sul viscido, coadiuvata dall'erogazione molto dolce e progressiva del motore, pur essendo un 301 cc., non stupisce per la potenza e la reattivita', ma viene in aiuto del pilota per la sua gestibilita' anche ai bassi regimi.
La parte posteriore della moto, cioe' il bordo del parafango ed il silenziatore piuttosto larghi entrano in contatto con i polpacci del pilota, risultando fastidiosi nella guida, mentre e' migliorato l'innesto delle marce, la leva, pur avendo una corsa di innesto esageratamente lunga, garantisce un'ottimo inserimento delle marce, bellissima anche la fattura della leva della messa in moto, veramente ben fatta e solida.
Come dicevo, una volta assimilate le particolari caratteristiche di guida, la moto risulta molto facile da guidare nei sentieri, anche quelli piu' impegnativi, ovviamente resta da verificarne l'affidabilita', soprattutto quella del cambio e della frizione,  essendo soltanto alla seconda versione.
 
VALENTINA
Appena sono salita sulla Jotagas mi è sembrato di essere in sella ad una bicicletta!!
Ha una facile messa in moto, è la più leggera, è facile da guidare e molto maneggevole…però forse un po’ troppo, al punto di dare l’impressione di essere meno stabile delle altre.
L’ho trovata leggermente meno pronta ai bassi; di fronte ad un salitone occorre anticiparla un po’ prima perché la ripresa è meno immediata delle altre moto.
Ha la leva del cambio con la corsa un po’ lunga.


                                                             **** fine prima parte ****