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Topics - Lamberto

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Grazie alla gentile disponibilità della concessionaria Kove DUAL MOTO di Castellanza ho potuto provare la 450 Rally e la 500 X Adventure.






450 RALLY
Ho provato per prima la 450 Rally che mi è subito piaciuta perché ben costruita e dalla posizione di guida perfetta.
Osservandone la costruzione si nota una buona cura degli accoppiamenti, di serie ha il doppio ventilatore ai radiatori, pedane larghe, il manubrio è montato con tamponi antivibrazioni è inoltre dotata di 3 serbatoi di carburante.
Essendo la versione Rally standard le sospensioni sono a lunga escursione (300 mm ant. e 305 mm post.) e l’altezza della sella è a 960 mm, la moto pesa in ordine di marcia 155 kg,
risultato eccellente data la destinazione d’uso.
La posizione di guida è perfetta, ovviamente questa è una sensazione del tutto personale, il manubrio è bello alto e anche in piedi si ha il controllo del mezzo in posizione naturale e non stancante. Il comando delle frizione è morbido e i freni sono nella norma.
Il serbatoio e le varie strutture sono strette e si ha la sensazione di guidare una moto da enduro, l’unica differenza è il cupolino e il display da 5”.
Il motore euro 5 eroga 42 cavalli e la carburazione è decisamente magra, in sotto coppia va ma in accelerazione ai medi è incerta per poi salire decisamente.
Con il primo stage di personalizzazione che costa 299 € fornito dalla Kove la situazione migliora, prevede la cassa filtro racing e una mappatura dedicata, però è consigliato montare il secondo stage che prevede una ulteriore mappatura, la cassa filtro racing e lo scarico in titanio, questa modifica comporta oltre ad una migliore erogazione anche una maggior potenza di circa 12 cv ed ha un costo di 1.389 €, in entrambi i kit la mano d’opera per il montaggio è a parte.
In movimento la moto trasmette leggerezza e stabilità e se ne prende subito confidenza, la sella è dura ma ben disegnata, rifatta con un materiale più morbido la 450 potrebbe essere utilizzata anche come dual con le ovvie limitazioni date da una moto con caratteristiche racing, è omologata per il trasporto del solo pilota.
Passando al reparto sospensioni la forcella l’ho trovata ottima mentre il mono era precaricato in modo eccessivo, però occorre dire che la moto aveva pochissimi km ed inoltre le sospensioni sono regolabili quindi si trova poi l’assetto più confacente.
La 450 Rally viene prodotta anche in versione LOW con le sospensioni con una escursione ridotta e una altezza sella sensibilmente più bassa.
In definitiva è una bella moto che non ha rivali tranne la KTM Rally 450 che costa però il triplo, si perché la 450 Rally della Kove costa 8.990 € più la messa in strada di 300 €.
Spero in un prossimo futuro di poter provare la moto in fuoristrada suo ambiente naturale.







































500 X Adventure
Sceso dalla ottima Rally ho cominciato a osservare la 500 X e colpisce immediatamente la cura con la quale è stata costruita, inoltre c’è un consistente utilizzo dell’alluminio che porta ad un peso in ordine di marcia con il pieno di 205 kg, ben 30 kg in meno rispetto alla sua diretta rivale la Benelli TRK 502 X attualmente la moto più venduta sul mercato.
Come la TRK 502 ha un serbatoio da 20 lt per una autonomia di circa 500 km.
Avendo avuto la TRK 502 X mi è facile fare il confronto, la 500 X costa 1.000 € in più ma siamo su un altro pianeta sotto tutti i punti di vista, ma vediamo nel dettaglio.
Come sulla Rally 450 anche qui mi sono trovato subito a mio agio con la posizione di guida, manubrio alto che permette un ottimo controllo sia in piedi che da seduti, sulla TRK 502 avevo montato dei riser per alzare e retrocedere il manubrio.
La seduta è più bassa di 3 cm rispetto alla TRK, è di 830 mm, direi alla portata di tutti.
La moto è contenuta nelle dimensioni e grazie alle geometrie del telaio, il peso ridotto e il baricentro basso è facile da condurre e non mette mai in soggezione, la TRK oltre al maggior peso ha il baricentro alto e soprattutto nelle manovre a bassa velocità e da fermo è difficoltosa da gestire.
Messa in moto il motore ha un tenore di vibrazioni praticamente inesistente ed è silenziosa, docile da condurre, ho notato che la frizione in alcuni casi trasmette piccoli scatti, non so il motivo, l’esemplare provato aveva solo 74 km quindi non so se si tratta del fatto che abbia l’olio da rodaggio o di qualche problema ai dischi.
Il motore euro 5 eroga 47,6 cv come la TRK 502, questo permette di guidarla anche con la patente A2, il rapporto peso/potenza più favorevole la rende più brillante rispetto alla concorrente che per ovviare al peso ha una rapportatura finale molto corta, io avevo montato un pignone con un dente in più per darle un minimo di respiro nei trasferimenti.
La 500 X è la KOVE che mi ha stupito di più forse perché non avevo aspettative la ritengo una grande moto e avrà successo.
Ovviamente la potenza contenuta non la rende certo una moto da “sparo” ma per le esigenze di tanti motociclisti ha tutti i numeri per soddisfarli.
Essendo più contenuta nelle dimensioni lo spazio a disposizione del passeggero risulta essere minore rispetto alla TRK 502 che oltre ad una comoda sella  il passeggero rimane più distante dal pilota.
Come per la Rally anche la 500 X Adventure ha un comando della frizione morbido, mentre il reparto freni con doppio disco anteriore è affidato alla Nissin.
Le sospensioni anteriore e posteriore sono della Kayaba, ottime nella risposta e pluriregolabili.
Un altro aspetto a favore della 500 X è che l’escursione della forcella è di 210 mm e il mono di 195 mm questo permette alla moto di affrontare anche percorsi fuoristrada, si tenga presente che la stessa escursione è presente sulla Tenerè 700 nella versione standard però la Yamaha ha una altezza della sella sensibilmente maggiore, 35 mm, inoltre la Tenerè ha un baricentro molto più alto in quanto il motore è quello della MT 07 che ha uno sviluppo verticale notevole.
Insomma la piccola 500 X Adventure mi ha proprio conquistato.
Il prezzo è di 6.990 più 300 € per la messa in strada.




































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Vertigo / LINCO 125 novità del 2024
« il: 31 Dicembre 2023, 19:35:09 »



Grazie alla S.R.G MOTORCYCLES srl, importatore della Vertigo per l’Italia, ho avuto la possibilità di provare una preserie della nuova Vertigo Linco 125 che sarà presso i concessionari tra alcune settimane, mentre, prima dell’estate, arriverà la versione da 200 cc..
Alcuni particolari sono in fase di perfezionamento comunque in generale la moto è a punto.
La Linco 125 entra sul mercato in diretta concorrenza con la Alp 200 con la quale condivide la destinazione d’uso e il prezzo di vendita.
Vediamo come si presenta questa moto a mio avviso intelligente perché tuttofare e dai bassi costi di gestione, sul mercato mancano questo tipo moto che potenzialmente potrebbero avere un buona diffusione.
Esteticamente è simpatica e moderna, risulta essere ben costruita in rapporto al prezzo di vendita (si parla di 4.950 €), la sella è comoda senza essere troppo morbida permette ore ore di guida a dispetto di tante realizzazioni della concorrenza che ti spaccano il fondo schiena dopo poche decine di km e non sto parlando di moto da enduro specialistiche, una sella da riferimento!
Il manubrio è largo e permette un buon controllo del mezzo sia da seduti che in piedi.
La Linco è leggera da guidare sia nel traffico cittadino che in montagna, ha un interasse corto e rispetto alla Scorpa T-Ride è più svelta per contro nei percorsi enduro con una velocità media sui sassi piantati va tenuta.
Passando al reparto sospensioni in prima battuta ero rimasto perplesso data la durezza e la scorrevolezza della forcella, poi andando, scaldandosi l’olio la forcella ha cominciato a lavorare decorosamente, inoltre occorre tenere presente che la moto mi è stata consegnata con appena 45 km. Comunque rispetto alle sospensioni delle Alp 200 e 4.0 c’è una differenza sensibile.
Inoltre bisogna pensare che la moto viene venduta omologata per due persone ed anche questo incide sulla taratura delle unità elastiche.
Nella versione da 200 cc che uscirà a metà 2024 oltre al motore di maggiore cubatura e il raffredamento ad acqua (in foto si vede già la griglia di protezione per il radiatore), verranno montate anche sospensioni di migliore qualità.
Passiamo al motore, è una unità super collaudata e robustissima, ha un cambio eccellente a 5 marce, corsa della leva corta e morbida, la folle si trova facilmente.
Premendo il pulsante di accensione il motore parte immediatamente senza esitazioni anche a freddo, la meccanica è silenziosa.
Il cambio è ovviamente rapportato corto comunque i 70/80 km/h si possono tenere nei trasferimenti.
La potenza è poca e onestamente non mi aspettavo di più da un 125 4T, il consumo di carburante è ridottissimo.
Il reparto freni vede dei dischi generosamente dimensionati il freno davanti è poco efficace e  spugnoso, penso che la mancanza di mordente sia anche in parte imputabile alla durezza delle pasticche, il freno posteriore è privo di critiche.

Vediamo il comportamento in base alle varie situazioni d’uso.

In città: è un buon commuter urbano, leggera e maneggevole è l’ideale per sgattaiolare tra le auto in coda e per salire sui marciapiedi, nelle tangenziali conviene stare tranquilli per la ridotta velocità e la lentezza nei sorpassi d’altronde non è fatta per questo.

Enduro: date le qualità di telaio e ciclistica la Linco permette di percorrere anche tratti di enduro impegnativo a patto di non esagerare con l’andatura perché anche se le sospensioni sono tarate sul duro la loro escursione è ridotta.
Guidare in souplesse è la condizione migliore.

Motoalpinismo: qui la Linco è più in difficoltà per la limitata potenza del motore e le sospensioni dure.
Ovviamente parlo di motoalpinismo a tutto tondo compresi tratti impegnativi come lunghe rampe, mulattiere in salita con sassi smossi, gradini ecc.
In questo tipo di percorsi, a meno di avere la possibilità di rincorsa, occorre guidare in prima e tutto in trazione, e, data la lentezza dell’andatura, le sospensioni rispondono in modo secco soprattutto il posteriore.
Mettendo la seconda e superando i 15 km/h la velocità fa si che le sospensioni assorbano meglio gli ostacoli.

Conclusione: pur essendo una moto minimalista a mio avviso si possono affrontare uscite su sterrato da oltre 200 km senza affaticarsi e godendosi il panorama.
Come detto sopra anche le uscite in enduro posso essere affrontate solo a patto di avere una andatura moderata. Per il motoalpinismo è efficace ma dipende dal tipo di percorso, certamente la versione da 200 cc più potente e con sospensioni migliori sarà all’altezza dei tratti più impegnativi.

Ho poche informazioni tecniche da dare in quanto non ho al momento una scheda tecnica, posso dire che il peso a mia impressione dovrebbe aggirarsi tra i 110/120 kg mentre il serbatoio contiene poco meno di 5 litri.
La Linco viene prodotta parte in Cina e parte poi viene completata presso lo stabilimento spagnolo della Vertigo.
Oltre alla versione provata c’è anche la versione dotata di pneumatici stradali.











































Insomma....una bella motoretta!!






KTM!!


KTM!!!!!

La vedi questa sella funziona!








Non parlo delle tue racing, ma delle 390 Adventure e della 890 Adventure che, nonostante avessi preso le selle in gel (Powerparts) erano scomodissime.
La sella della Linco è ben tagliata ed ha una imbottitura perfetta, rigida e morbida al punto giusto che potrebbe essere benissimo montata anche su una racing.
Quindi contatta il fornitore della Vertigo.

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Comunicazioni / Buon Natale!!
« il: 25 Dicembre 2023, 10:28:25 »
Un caro augurio di Buone Natale a tutti gli amici del forum!!

 :baci:

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RED MOTO - HONDA / Promozione sulle Montesa per i modelli 2023
« il: 13 Dicembre 2023, 15:51:39 »
Ecco il testo relativo alla interessante promozione proposta da RED MOTO:

Vi informiamo che RedMoto, a partire da oggi e fino ad esaurimento scorte, ha attuato una incredibile promozione speciale mirata al cliente finale, riguardante i modelli MONTESA COTA da Trial.
Nello specifico, sui 3 modelli COTA, verrà applicata una particolare politica di prezzo tale da poter avere come risultato uno sconto che parte dai 1.000,00 euro (Iva Compresa) sul prezzo proposto al pubblico, fino a ben 1.500,00 euro (Iva Compresa) con la possibilità di usufruire allo stesso tempo del finanziamento fino a € 10.000,00 a interessi zero!

Lo slogan della campagna “VAI A 1000 CON LA TUA NUOVA MONTESA!” fa subito intendere i vantaggi che si possono ottenere nell’acquistare una nuova Montesa Cota presso la rete vendita ufficiale Honda-RedMoto.
 
A partire dunque da oggi, il nuovo prezzo promozionale delle Montesa sarà il seguente:
 
- COTA 4RT 260 MY 2023                            Prezzo attuale €   8.390,00 – 1.200,00 = € 7.190,00*
- COTA 301RACE REPLICA MY 2023              Prezzo attuale € 10.750,00 – 1.000,00 = € 9.750,00*
- COTA 301RR MY 2023                               Prezzo attuale € 10.550,00 – 1.500,00 = € 9.050,00*
 
*I prezzi indicati si intendono franco distributore.




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Nuove tecnologie / Prova EM 2024
« il: 01 Dicembre 2023, 17:31:15 »
Al campo trial "Bosco del Battù" di Lazzate, gestito dall’omonimo e brillante motoclub si è tenuto un importante evento per la presentazione dei modelli 2024 della EM e soprattutto l’anteprima mondiale dei nuovi modelli ESCAPE X e XR, moto parzialmente derivate dalla ESCAPE da motoalpinismo.
All’evento hanno partecipato l’ex campione del mondo di trial Marc Colomer che occupa la posizione di responsabile dello sviluppo e collaudo dei mezzi della EM.
Era presente anche il responsabile commerciale della azienda francese ed infine il dinamico ing. Tironi titolare della Future Trial importatore EM per l’Italia.





Le nuove X e XR sono dedicate per i campi da cross o per percorsi enduristici, la versione XR è omologata per l’uso stradale. C’è un apposito campionato per questo genere di moto.
La particolarità tecniche delle nuove X e XR comprendono un telaio più largo dotato di rinforzi, questo permette di installare un pacco batterie di maggior dimensioni e capacità. Inoltre il reparto sospensioni davanti monta delle forcelle rovesciate e l’escursione sia davanti che dietro è di 250 mm contro i 175/170 della versione da motoalpinismo.
La gestione elettronica ha delle mappature dedicate che permettono di avere una maggiore potenza, coppia e velocità rispetto alla ESCAPE da motoalpinismo.
Sono inoltre differenti cerchi e coperture.
Il peso passa dai 82/84 kg delle versioni da motoalpinismo agli 87/88 delle versioni X e XR.
L’autonomia dichiarata è di 80 km e una velocità di massima di 85 km/h.
Parlando dei singoli modelli le versioni X e XR sono moto estremamente divertenti, grande maneggevolezza, telaio stabile e motore esplosivo ne fanno un oggetto di puro godimento.
La terza mappa, la più potente, è qualcosa di esagerato tant’è che ho girato con la seconda che già appaga al 100%. Questa moto sembra pensata per i percorsi tipo Hells Gate, leggera, maneggevole e potente….libidine allo stato puro!
Un’altra piacevole finezza è la possibilità di avere per la seconda e terza mappa un leggero traino anche a frizione tirata cosa che facilita nell’apri e chiudi nei passaggi più impegnativi.











Parlando in generale, tutti i modelli 2024 ora hanno la frizione di serie e, tranne il modello base “Sport” da trial e “S” da motoalpinismo, tutti gli altri modelli hanno le tre mappe programmabili direttamente dal telefono cellulare, si può addirittura decidere a che punto di rotazione della manopola dell’acceleratore la potenza deve essere al 100%.
Per ridurre i consumi si è lavorato di fino sulla erogazione della potenza e sulla gestione della batteria, inoltre sono stati ottimizzati gli ingranaggi che grazie ad una riduzione degli attriti hanno contribuito anch’essi ad aumentare la autonomia.
Poi, tramite un apposito comando è possibile attivare l’anti-reverse che permette in caso di fermo in salita di non retrocedere.
Infine ora sulle moto della casa francese viene installato un nuovo e più visibile screen TFT.
Insomma grazie all’impegno di tutta l’azienda ed anche a Colomer è stato realizzato un efficace lavoro di generale ottimizzazione.

La versioni da trial Epure Sport e Epure Race, come dicevo sopra, hanno goduto di numerosi aggiornamenti e devo dire che diventano sempre più “compatibili” per gli irriducibili del motore endotermico perché i tempi di adattamento a mio avviso si sono ridotti sensibilmente.
La versione Sport, modello base, è già di un ottimo livello, più che sufficiente anche per gli amatori più esigenti, poi si sa, noi italiani siamo per i modelli Racing, Factory, Replica ecc.ecc. e allora nella versione RACE trovano il top grazie a sospensioni di livello e una diversa gestione delle mappature tali da dare una maggiore potenza.
In termini di autonomia vengono dichiarati 43 km e una velocità di punta di 70 km/h.









Infine parliamo del modello ESCAPE da motoalpinismo, modello pensato per il motoalpinismo, ha una buona autonomia (dichiarati 61 km ed una velocità di punta di 75 km/h), una sella che permette di fare anche trasferimenti di media lunghezza. Moto quindi adatta a fare esplorazione di medio raggio.
Si tenga presente che le moto sono dotate di una leva e di un pulsante che permette di ricaricare la batteria in discesa e nello stesso tempo frenare in modo efficace e, se si usa la levetta, si riesce a modulare meglio il freno. Questa ricarica permette di aumentare l’autonomia.
Insomma, dal lontano evento tenutosi sempre a Lazzate dove avevamo provato le prime EM in produzione alle attuali sono stati fatti passi da gigante, le moto oggi sono veramente appetibili, tecnicamente per la guida non vedo più limitazioni, rimane l’autonomia delle batterie che per le gare danno una durata sufficiente, se si vogliono fare percorsi da motoalpinismo restando ore in sella allora occorre orientarsi sulla ESCAPE ed utilizzare la prima o la seconda mappa.
Comunque EM ha dimostrato di crederci ed ha investito per migliorare i propri prodotti e sono certo che quando ci saranno batterie ancora più performanti faranno sicuramente l’upgrade anche per i vecchi modelli.
Un ultimo aspetto, se lungo il percorso di una uscita c’è un rifugio dotato di presa elettrica e possibile ricaricare le batterie grazie ad un piccolo e leggero caricabatterie che si può mettere nello zaino.











Insieme a me gli amici Dario (Kermit) e Giuliano possessori rispettivamente dei modelli Escape e della Epure RACE




ECCO I LINK ALLA DOCUMENTAZIONE ED AL LISTINO
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MODELLI X e XR

http://www.motoalpinismo.it/joomla/fotovarie/EM2024/EM - ESCAPE X-XR 2024 BROCHURE.pdf


MODELLI EPURE e ESCAPE

http://www.motoalpinismo.it/joomla/fotovarie/EM2024/f em 74 (2).pdf


LISTINO

http://www.motoalpinismo.it/joomla/fotovarie/EM2024/010823-LISTINO PUBBLICO EM 2024.pdf

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Enduro stradali / Le enduro stradali in fuoristrada
« il: 28 Agosto 2023, 22:27:33 »


Pur avendo posseduto diverse enduro stradali mai prima d’ora mi ero cimentato  in percorsi fuoristrada perché il peso e la scarsa maneggevolezza mai mi hanno ispirato a percorrere certe strade.
Ora, grazie alla maneggevolezza della KTM 890 Adventure, pur tra mille remore ho voluto provarla su un percorso che comprendesse sia la classica Via del Sale che tratturi abbastanza impegnativi limitrofi ad essa.
Dopo un trasferimento stradale di una sessantina di km ho iniziato il percorso in off su un tratto non impegnativo giusto per prendere le misure e, dopo alcuni km, gran parte dei pregiudizi erano fugati, l’890 in piedi si guida bene (ho alzato il manubrio), l’avantreno, granitico, mi ha tranquillizzato da subito e tolto lo stress. I passaggi più impegnativi li ho affrontati a bassa velocità assecondando la moto, nelle discese con sassi smossi la moto viaggia sicura. Il motore, in modalità off road, è eccellente, tanti bassi e dolcezza di erogazione non mettono in difficoltà, sui rettilinei è incomparabile la goduria che la moto trasmette, rapidità nel prendere la velocità, stabilità del telaio la fanno da padrone. Ovviamente con sospensioni con solo 200 mm di escursione occorre fare attenzione a buche profonde o sassi fissi perché vengono fuori i limiti della Adventure, per fare percorsi più impegnativi ci sono i modelli “R” e “Rally” dotati di un telaio con maggior interasse e sospensioni con maggior escursione e migliore qualità.
Ripeto, la maneggevolezza di questa moto è quello che fa un grande differenza rispetto alle concorrenti, anche in casa KTM, ad esempio, la 990 Adventure moto stabile e precisa sul rettilineo però molto impegnativa nei percorsi guidati. Dopo questa uscita di oltre 200 km sono stato contento di essere riuscito a togliermi i dubbi che avevo ma mi ha anche confermato che questo genere di mezzi, sicuramente poliedrici però non possono fare bene tutto.
Quindi l’off road lo fanno ma sicuramente non permettono di giocare e divertirsi come si può fare con moto più leggere, ovviamente questa è una personalissima opinione determinata dalle mie mediocri capacità ed esperienza, questi mezzi in mano a gente capace possono dare grandi soddisfazioni.




































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Honda / Prova CRF 300 L - Una piccola grande dual
« il: 03 Agosto 2023, 22:47:12 »



Grazie ad un amico ho avuto a disposizione una HONDA CRF 300 L, evoluzione del modello 250 L dalla quale eredita diverse strutture e parti del motore ma per il resto la versione 300 è stata interamente rivista.

La versione 300 è stata commercializzata dal 2021 ed ha avuto un ottimo successo a livello planetario grazie alle prestazioni e ad un prezzo interessante.
In Italia costa 5.690 + immatricolazione e messa in strada, alla fine chiavi in mano costa 6.000/6.100 €.

Pur essendo la CRF una piccola cilindrata centra appieno il concetto di dual, vediamo quindi le principali caratteristiche:

Il telaio è stato interamente rivisto, è stato reso più flessibile, è stato riposizionato il motore, realizzato un nuovo forcellone in alluminio. Le sospensioni hanno guadagnato una maggiore escursione arrivando ora a 260 mm.

La posizione di guida non è cambiata, manubrio arretrato in stile crossistico, sella comoda per una giornata di fuoristrada.

E’ stato ridotto il peso di 4 kg, ora in ordine di marcia con il pieno di benzina pesa 142 kg.

Rispetto alla versione 250 l’insieme delle modifiche hanno cambiato decisamente il comportamento della moto, ora risulta essere più leggera di avantreno ma più stabile.
Le sospensioni sono tarate morbide ed assorbono tutto però il monoammortizzatore oltre ai 40 km/h non è in grado di assorbire buche e avvallamenti, l’idraulica non lavora e si sente solo l’effetto della molla.
Per poter esprimere un giudizio più obbiettivo sulle forcelle bisognerebbe montare un monoammortizzatore di qualità e capire come lavorano, comunque così standard mi sono piaciute abbastanza, sicuramente molle progressive più sostenute sarebbero consigliabili.
I freni sono ottimi e l’ABS è escludibile a mezzo di apposito pulsante. Il pedale del freno non è pieghevole mentre la leva del cambio si. Una mancanza piuttosto grave è l'assenza della piastra sottomotore, andava benissimo anche quella prodotta dalla Acerbi in robusta plastica.
Il display non è a colori ma risulta essere sempre ben visibile e contiene tutte le informazioni necessarie.

Il motore con l’aumento di cilindrata (ora di 286 cc) ha guadagnato rispetto al 250 2,5 cv e una maggiore coppia su tutto l’arco di utilizzo, per ottenere questo è stata rivista sia l’aspirazione che lo scarico. Azionare la frizione è come avere quella di una moto da trial, è leggerissima, inoltre con il 300 è stata installata la versione antisaltellamento.
Una cosa che ho particolarmente apprezzato è il cambio a 6 marce che è stato modificato inserendo una prima corta ed una sesta lunga, grazie a questa si viaggia tranquillamente a 110/120 km con il motore che gira senza sforzo permettendo di fare anche lunghi trasferimenti su asfalto.
La progressione, grazie alla corretta spaziatura del cambio, ha sempre un ottimo cambio marcia e i bassi sono ottimi senza mai un cedimento.
La prova si è sviluppata su un percorso di 130 km di asfalto e 90 di fuoristrada con diversi livelli di difficoltà in modo di poter verificare le caratteristiche “dual” della CRF e devo dire che ha superato brillantemente la prova, inoltre risulta essere poco stancante.
Il consumo è stato oltre i 30 km/litro.













































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Nel prossimo fine settimana 14 e 15 luglio sono nel ponente ligure e si potrebbe fare un bel raduno solo asfalto o misto.......

Nel fine settimana seguente in Lombardia/Piemonte......

Allora cosa facciamo?

Chi c'è?

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Drive in / Forum, Facebook e Whatsapp, come cambiano i tempi
« il: 06 Febbraio 2023, 18:18:25 »
Con l'avvento dei social come Facebook, Instagram ecc. le modalità di comunicazione hanno subito una rapida accelerazione per via del facile accesso a mezzo dei telefoni cellulari e per le rapide modalità di utilizzo. Tanto è vero che con il passare dei mesi ho notato una diminuzione dei post sul nostro forum, soprattutto quelli del Drive In.
Ora una parte dei post del forum si è trasferita su Facebook nel gruppo motoalpinismo.it dove contiamo oltre 2.400 iscritti secondariamente un piccolo gruppo di amici ha creato una chat su Whatsapp dove giornalmente avvengono discussioni da bar dove Valchisun posta di tutto provocando gli amici collegati in discussioni da lana caprina, sesso degli angeli e non solo. :arar:
Comunque il forum rimane lo strumento ufficiale di comunicazione inoltre si presta per la sua struttura, al contrario di Facebook e Whatsapp, ad  essere una "banca di informazioni" oltre che una community. Quindi, prove di moto, consigli, organizzazione di raduni e quant'altro rimangono prerogativa del forum poi, per chi volesse, può iscriversi al gruppo motoalpinismo.it su Facebook oppure mandarmi un messaggio via Whatsapp al nr 346/3822324 per chiedere l'iscrizione alla chat.


10
Insomma "gna famo più", avere la K 890 nuova che mi guarda con gli occhi dolci e lasciarla li..............e allora bando alle ciance chi ha voglia di fare un giretto? Magari al pomeriggio così oltre che essere più caldo non dovrebbe esserci del ghiaccio sulle strade.
Va bene qualsiasi giorno, eviterei la domenica per il traffico.

11
Drive in / Augurii per il S.Natale e per un Felice anno 2023
« il: 23 Dicembre 2022, 14:37:49 »
A nome dello staff di motoalpinismo.it volevo porgere a tutti gli amici del forum i più sinceri auguri di
Buon Natale e di un sereno anno nuovo
 :baci:
 :singing:

12
My Trial / Attenzione!!! Sconto 20%
« il: 26 Novembre 2022, 22:54:11 »
Daniele di Mytrial mi ha comunicato che sino al 4 dicembre digitando WEEK (in maiuscolo) nel campo buono sconto viene applicato lo sconto del 20%.

13
Domenica siamo usciti con due nuovi amici del forum, Riccardo e Andrea, quest'ultimo possessore di una fiammante EM trial 2023 in versione full.

Già la partenza prometteva bene......





Allora si scaricano le moto





Intanto faccio una breve prova della EM 2023 in versione trial full optional, devo dire che ricalca in tutto e per tutto il riuscito modello 2022 tranne alcune piccole modifiche di carattere estetico.
Insomma è una moto veramente a punto ed è sempre più bella, quello che non concepisco che va bene la novità, ma il prezzo è veramente alto avendo un motore elettrico.
E' solo grazie agli incentivi statali che il prezzo diventa paragonabile a quello delle classiche trial sul mercato, è un pò come il prezzo del gas.....una speculazione, questa è la mia personale opinione.
Ci sono costi di sviluppo ma sono legati alle modifiche legate all'adattamento della parte elettronica e della frizione perchè per il resto è una normale moto da trial.
Comunque rimango un fautore di questa moto e spero in futuro di poterla acquistare appena avrà una autonomia maggiore.



Ed eccoci nel bosco












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Lo ritengo un confronto tanto assurdo quanto interessante non per comparare le prestazioni fine a se stesse perché per diversità di motorizzazione non sarebbe corretto quanto per le sensazioni che queste moto danno a chi le guida.

Partiamo dalla Titanium che ritengo in assoluto la migliore moto da trial da me posseduta, non solo per il prezzo e la esclusività ma proprio per i contenuti oggettivi che questa moto possiede.
Grande utilizzo di materiali nobili in particolare il titanio, sospensioni al top e motore esagerato fanno di questa un mezzo da competizione già così come viene consegnata.
Grazie all’utilizzo di questi materiali il peso è di soli 66 kg, il livello di assemblaggio è al top, la cura è maniacale nel posizionamento delle varie componenti, Vertigo più di ogni altra casa motociclistica ogni anno sforna nuovi modelli con importanti cambiamenti sia a livello di motore che di ciclistica e telaio.

La Beta Evo Factory è anche lei un top di gamma, anche qui vengono utilizzati materiali tipo il magnesio per i carter del motore o il titanio quale unico materiale componente lo scarico.
Altri componenti sono in lega di alluminio e le sospensioni, pur essendo decisamente migliori di quelle standard, non sono a livello delle TECH pluriregolabili, ultra leggere e con trattamento degli steli di Kashima e al retrotreno un mono Reiger a 3 regolazioni queste in dotazione alla Vertigo. Sono loro che fanno la grande differenza consideriamo però che per acquistare la Titanium occorrono ulteriori 5.000 €.
Le Evo sempre uguali a se stesse hanno ricevuto una significativa modifica del telaio dal 2013 e da allora gli interventi non sono stati sostanziali ma mirati comunque all’affinamento generale del mezzo sino ad arrivare oggi allo stato dell’arte. Quello che è strano che mentre quasi tutti adottano l’iniezione anche sul due tempi GasGas e Beta sono ancora legate al carburatore.

Saliti a bordo qui già si notano le prime differenze, pur essendoci solo mezzo centimetro in più di interasse a favore della Vertigo quest’ultima ha una abitabilità migliore, le pedane sono più arretrate, la Evo da la netta sensazione non solo di pedane un po’ più avanzate ma anche quando la si guida sembra più corta, ed è qui che mi ha stupito in positivo, perché pur pesando 7,5 kg in più della Titanium non fa sentire il peso e la maneggevolezza è migliore.
Per contro in mezzo ai sassi ha più la tendenza a scartare o ad impuntarsi in discesa mentre la Vertigo è una spada, grazie al telaio e alle sospensioni lei viaggia diritta dando la netta sensazione di stabilità. Questo si paga con un maggior carico sull’anteriore.

Mettiamo in moto i mezzi ed anche qui ci sono delle differenze, la Titanium richiede uno sforzo sensibile per essere messa in moto, la compressione è notevole. Con questa versione è già disponibile la batteria che stabilizza l’impianto elettrico, grazie ad una pompa è sufficiente  dare un piccolo colpo al kick starter per attivare la pompa che mette in pressione il carburante poi occorre una lunga e decisa pedalata e la moto parte senza indugi.
Invece sulla Evo lo sforzo alla leva è minimo, la pedata non deve essere secca ma abbastanza morbida quasi in stile Montesa dove qui deve essere ancora più lenta.
E’ importante sulla Evo tirare l’apposito pomello per farla partire a caldo e non sbaglia mai un colpo.

Una volta partiti sulla Titanium ti senti un re, tutto è al suo posto le sospensioni tarate sul rigido sono comunque belle scorrevoli, il motore è una bomba perché anche nella mappa rain è sempre presente e non si teme alcun ostacolo perché la moto da fiducia occorre “solo” avere il fisico (che non ho) per farle fare quello che vuoi, senti che ti asseconda tant’è dopo un paio di uscite ho osato tratti mai percorsi in precedenza. La sensazione che le sospensioni spianano tutto è evidente, risalendo un tratto di torrente è bastato lavorare di gas e la moto è salita senza scomporsi sempre in grande aderenza. Ti senti bravo ma poi onestamente capisci che questa moto ci mette tanto del suo.
Il motore c’è sempre sotto, in mezzo e poi allunga all’infinito.
L’attacco della frizione è spettacolare, morbido ma efficace se si vuole lo scatto deciso.
Insomma non saprei cosa chiedere di più.

Ecco invece la Beta, che per prestazioni soprattutto di motore non può competere con la Vertigo, ma qui viene il bello, il carattere del motore 4 tempi è in puro stile motoalpinistico morbido nella erogazione con una tiro da trattore, una potenza inarrestabile se poi si da gas c’è tanta roba, però non c’è allungo, per averlo occorrerebbe installare lo scarico della Arrows.
A me piace così anche se il range di utilizzo non è esteso, non mi piace tirare le marce e a maggior ragione il 4 T mi piace guidarlo sottocoppia tanto sale ovunque, potenza ne ha, poi lo scarico silenzioso ti fa sentire più in armonia con il contesto dove ti trovi.
Andiamo per ordine, innanzi tutto il suono, lo scarico originale veramente strozzato fa si che il rumore sia ovattato anche quando i giri del motore salgono, è sicuramente la moto da trial più silenziosa dopo le elettriche.
Il motore ha un attacco della frizione deciso e la forte coppia erogata amplifica l’innesto, grazie alla indicazione di Teo91 di spostare il braccialetto della leva verso l’interno questo fa si che il movimento della leva si allunga e si riesce meglio a modulare la partenza. Poi grazie anche ai consigli di NonnoMiki che mi ha suggerito di utilizzare un olio più denso e, se proprio necessario, scaricare in parte il carico sulle molle della frizione per migliorare l’attacco.
Per ora già la modifica della posizione della leva mi ha reso migliore la gestione, poi il cambio dell’olio sarà un ulteriore passo. Dellera della Mototekna suggerisce di mettere un maggior quantitativo di olio motore così che lo scarico dell’olio sui dischi risulti essere più difficoltoso con la conseguenza di lasciare ancora tracce d’olio che ammorbidiscono l’innesto.

La grande differenza tra le due moto è l’approccio alla guida, la Titanium per la forte presenza del motore e per l’assetto ti porta ad una guida di attacco mentre la Evo la guidi in souplesse, ci vai a spasso.
E’ un approccio tecnico-filosofico differente, comunque non si pensi che il 4 T Beta dorma, tutt’altro anzi, sui ramponi sale con scioltezza senza perdere un giro.
Un altro aspetto che porta ad avere una guida più turistica è la rapportatura della Evo perché le prime tre marce sono ben spaziate poi la quarta allunga decisamente e non permette di andare poco più forte della terza e quindi utilizzo maggiormente quest’ultima marcia e riduco un poco la velocità. La 4 T ha cinque marce contro le sei della Vertigo.
La Beta a parità di uscita mi stanca un po’ meno perché, come dicevo sopra, l’approccio alla guida è diverso più rilassato.
Un consiglio ai signori della Vertigo: montate le ventole della Beta, si perché non so per quale motivo dopo solo 2/300 metri dalla partenza si attacca la ventola di raffreddamento che fa un rumore dell’accidenti e si spegne quando spegni la moto oppure dopo una lunga discesa fatta quando la temperatura è sotto zero.

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Accessori e attrezzature / Spostare le pedane
« il: 08 Novembre 2022, 08:43:47 »
Sul KTM 890 ho la necessità di spostare in avanti le pedane del passeggero, qualcuno ha avuto questa necessità o ha idea di come si possa farlo?
Ho cercato in rete ma ho trovato diversi prodotti tutte adatti ad abbassarle ma non spostarle in avanti.
Grazie

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