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Topics - rerechan

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Vendo / Motard AJP PR5 250 2016
« il: 17 Settembre 2016, 20:05:05 »
Vendo motard ajp per cambio tipologia di moto.
Come nuova... tutti i dettagli qui:

http://www.moto.it/moto-usate/ajp/pr5-250-supermoto/pr5-supermoto-250/6521410

Prezzo trattabile, col passare del tempo...

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Poi passiamo per la valle di Tonyo, dove i sentieri son molto verdeggianti...



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Beh, non proprio in tutti i punti, infatti un ostacolo marrone ci costringe a tornare indietro e raggirare il monte del Katsu per arrivare a Daidai...



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... dove troviamo qualche tratto piu' complicato...



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Mi mancano le foto della discesona con pietrone, spero le abbia fatte l'amico, visto che ne aveva il tempo finche' stava sotto la moto, mentre io invece mi ustionavo con la marmitta sulla gamba...
Niente di rotto sulle moto per fortuna, nemmeno una freccia... pero' la stanchezza si fa sentire...



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Una volta riposati proseguiamo per il colle di Enimoru, dove incontriamo alcuni animali tipici del luogo, come il Micho-Chan...



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il Muro-San...



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e un paio di rari Kabaari-Sama...



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Poi comincia la sera mentre siamo alla salita delle Ramine...



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che ci porta in localita' Chime (pronuncia italiana "cime")...



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Dopo qualche sterrato in "notturna" nel sottobosco intravediamo Mankasaki nella vallata di Byadene, dove finisce il giro e staremo per la notte.



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Prossima volta potremmo andare in Cina, magari senza aereo...
Sayonara...

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Quando uso la moto giapponese mi piace girare solo in Italia, ora che ce n'ho una italiana ho ben pensato di andare a fare un giro in Giappone.
Iniziamo il report con una foto del protagonista, ovviamente allo specchietto retrovisore...


Facciamo anche vedere la moto...


Non conoscendo bene le strade del Giappone mi affido alla compagnia dell'amico Paolo; ecco quindi anche una foto del secondo protagonista...


Ovviamente la trasferta la facciamo in aereo; partiamo con le moto (in regola col codice della strada) alle 6 del mattino in localita' Barudo; si presume di fare un giro di 140 km con varie soste; finira' alle 22:30 col buio in localita' Byadene.

Il primo paesetto che troviamo sul primo monte e' Puneru...




Il sole e' cocente, quindi proseguiamo nel sottobosco...




dove il sentiero ci costringe a tenere viva l'attenzione nonostante la stanchezza per il lungo viaggio...






Risbuchiamo all'aperto in localita' Nouan, dove non c'e' anima viva...


ma un bel paesaggio si'...


....continua su seconda parte...

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Drive in / Aiuto anti vivisezione
« il: 12 Giugno 2012, 14:28:19 »
Se volete bloccare l'inutile pratica della vivisezione animale, compilate il modulo della LAV (Lega Anti Vivisezione)che trovate nel link.
Più siamo, più possibilità ci sono!
MI RACCOMANDO!!!


http://www.lav.it/index.php?id=1491&mm=24

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San Bortolo delle Montagne (VERONA)

SABATO 30 Giugno e DOMENICA 1 Luglio

II MOUNTAIN TRIAL Della Lessinia
memorial Aureliano Rancan

manifestazione non competitiva x trial attuali e d'epoca

Iscrizioni, partenza e arrivo sulla piazza centrale di San Bortolo (VR)
ISCRIZIONI: presso TENDONE GIALLO  (VALCHIAMPO BONETTI)
sabato dalle 10, domenica dalle 8:30
Prezzo giro solo sabato o solo domenica E.30;
sabato + domenica  E.35

Percorso totalmente rinnovato e allungato
35 KM sabato + 35 Km domenica

Lungo il percorso ci sara' un ristoro per i partecipanti

Al fine di assicurare a tutti i part. il gadget si prega di dare conferma della partecipazione
fax 0444 687892
info@trialvalchiampo.com
www.trialvalchiampo.com

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Report su uscite nel nord Italia / Rere-Chan contro l'orso fritto
« il: 20 Maggio 2012, 20:09:01 »
Avevo voglia di tornare nel feltrino e cosi' decido di montar su la nuova Yuni sulla macchina e via, da solo come al solito... (non per mia scelta!).
Scaldo la motina per le carrareccie paesane, tipo questa


da cui se mi giro di lato ho gia' una visuale sulle vette delle prealpi feltrine


A volte si passa in mezzo a dei boschetti piccini piccini


che danno una sensazione molto diversa dal cupo sottobosco che si trova di solito piu' in alto. Amo quelle mulattiere rigogliose con le righe d'erba che ti fanno sentire in un ambiente allo stesso tempo naturale e casalingo, praticamente campagnolo, come questa


Il terreno comincia a salire e punto al nord


per una stradina che conoscevo gia' ma che e' sempre bella da ripercorrere, altro che la solita strada casa-lavoro...
Proseguendo gli occhi sono puntati piu' alle vette che alla stradina stessa


Per cambiare provo una diramazione nel boschetto


che pero' finisce sull'altura senza un minimo di visuale e torno indietro sui miei passi

 
Un po' di sterrato di brecciolino fine e un po' di asfalto cittadino e poi mi ritrovo nuovamente a puntare al nord, e dopo un po' di sottobosco si spunta al sole davanti ad una chiesetta




Approfitto per fare una sosta con studio della cartina per accorgermi che tanto piu' in su non si va, ... c'e' il parco delle Dolomiti, ma almeno una foto....


C'e' pero' un bivio, ... proviamo... basta guadare il torrente...


Ci sarebbe la voglia di torrentare all'in-su, ma vedo che l'acqua e' un po' troppo profonda e mi accontento del guado che comunque nel punto centrale ha l'acqua che arriva ai mozzi


E provare a passare sulla passerella? No, no, no,... nemmeno a piedi!!

Bellissimo il proseguimento


ma a quanto pare siamo in una zona degli orsi...


Meglio andar a far la pipi' propria altrove quindi... altrimenti potrebbero attaccarmi....  (!!!)
Come se gli orsi non bastassero c'e' un bel divieto, quindi decido di tornare indietro, tanto piu' sotto c'era un altro bivio...
Spero che nel frattempo gli scoppiettii della marmitta spaventino l'orso eventuale.... ma non ho ancora capito completamente il messaggio...


Torno al bivio, chiedo info presso una bellissima fata con il suo cagnolino e gentilmente mi manda giu' per una discesa tortuosa dove e' meglio non fermarmi.  Sotto c'e' un folletto che mi guarda male, forse ha paura che gli sposti i sassi della sua proprieta', ma io posso guadare il torrentello in fretta e furia e passare su an altro sentiero


Ci sarebbe da perlustrare ma il tempo passa e voglio prima spostarmi piu' a est; un po' di asfalto e poi una facile sterrata mi porta a quota maggiore, dove una mulattiera porta sempre piu' in alto.
Guardo la cartina... c'e' sempre il parco che rompe le scatole e non vado tanto su; mi incasino un po' la vita in quanto vedo dei bivi non presenti sulla cartina, cosi' faccio delle prove di qua e di la'




poi mi blocco pure per una curva a 90 gradi nascosta nell'ombra, e con forte pendenza, piano piano arretro un po' e mi giro, non senza fatica...
ma quanto pesano 'ste moto???
Trovo una strada in sottobosco che sembra non finire mai; va verso est quindi non dovrebbe portare al parco; ad un certo punto finisce, sulla cima di una collinetta


Mentre faccio una sosta-pranzo, provo a scendere a piedi per una mulattiera molto carina ma molta ripida


Diventa sempre piu' ripida, poi cominciano i sassi,... provo a scendere ancora un po' ma a piedi continuo a  scivolare e quasi cado; ci sono dei tornanti e tra un paio c'e' qualche metro con una pendenza che mi sembra di 45 gradi; a guardare sembra facile ma con la mia poca conoscenza non sono nemmeno in grado di capire se ce la faccio o se rischio di capottarmi a venir giu' in moto; siccome e' gia' successo e non sono accompagnato, decido di ritornare da dove son venuto.
Cambio zona e stando alla cartina mi dovrei avvicinare, da sotto, alla stessa mulattiera...; bello, si puo' fare un anello, ma sara' per un' altra volta, ... gia' qualche vuoto a lato comincia a impensierirmi..., qualche foto e via indietro di nuovo....








Passo ad una zona che mi fa avvicinare ad un bellissimo torrente, e subito fuori la macchinetta fotografica








Nei pressi trovo un po' di stradine invitanti ma e' tardi, devo tornare all'accampamento... Per non fare tanto asfalto ripercorro sterrate gia' percorse, mi fermo per una foto ricordo con Yuni e il resto sara' per la prossima volta.


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P.S. titolo aggiornato.....vedere ultimo messaggio...




Se volete partecipare mandate un sms al mio numero:
338 400 79 49, e scrivete il vs indirizzo email, poi vi mando i dati  "google mappe"  dei ritrovi possibili con orari.
Giro adatto a moto pesanti (anche leggere se sono in regola e i piloti si prendono la briga di andar piano).

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Report su uscite nel nord Italia / Esplora che ti passa...
« il: 17 Marzo 2012, 19:03:41 »
Stavolta sono in vena di fare un report piu' normale del solito, cosi' per cambiare.....
Qui comincia l'avventura del piccoletto della pianura:

...ovvero l'estremo sud-est dell'altopiano delle fate.
Una cinquina di ore in giro ad esplorare, alla ricerca di posti magici, di vette in bassa quota mai viste, di sterrate e sentieri nuovi, cercando di stare alla larga dai dischi non volanti, notati anche in luoghi  dove prima non c'erano...
L'inizio promette bene, un contadino mi indica che il sentiero si puo' fare e arriva dall'altra parte della strada...... ma bene, si parte col facile e scaldiamo la moto...


Trovo un bivio e lascio la principale attratto dalla strettoia


E avanti, avanti, comincia ad allargarsi


A volte il sentiero sembra sparire


...e mi guardo indietro per non smarrirmi


Arrivo ad un casolare, probabilmente abitazione di qualche goblin


...e tuttintorno non c'e' verso di proseguire... ma dove mi voleva far andare il vecchietto? Torno indietro da un'altra parte che probabilmente si ricongiungeva col bivio, ma per scappare all'eventuale goblin decido di cambiare traiettoria, buttandomi sul verde


Tutta un'altra musica, tutto un altro profumo, tutta un'altra poesia...


Su verso la vetta, verso la quercia incantata!!


Forse non sembra una quercia ma dipende dal fatto che e' incantata...
Da li' discendo fino alla strada ma sono costretto a passare di lato ad un fildiferro... ho forse sbagliato strada?
Ormai poco importa, cambio zona, vado su un percorso  noto, fatto centinaia di migliaia di volte (piu' o meno eh?!) con l'altra moto, ma stavolta andando piu' piano noto un passaggio alternativo e finalmente oltre a me si diverte pure Yuni (la moto)


Per cautela sposto un po' il masso...




... e continuo


Il sentiero diventa poi facile


... fino ad una discesina che mi riporta sulla sterrata principale


...da cui cambio completamente zona


.. entrando in un bosco dove sento dei rumori strani...
Prima di impaurirmi mi rendo conto che continuo a sbattere il casco contro i rami finche' mi ritrovo con la moto incastrata in salita  e torno indietro per andare da un'altra parte.
Stavolta inbocco una stradina infangata (puo' mai mancare?)


... che comincia ad instrettirsi (parola nuova?)


... diventando un po' ardua...


Scendo subito dalla moto e pochi passi piu' avanti capisco che non ce faccio dopo l'incurvarsi a destra,... ci sono tre scalini in diagonale da fare saltando con le ruote da un masso all'altro (e' che sono da solo senno' ce la farei senz'altro... una sciocchezza...), altrimenti mettendo la ruota nel solco farebbe sbattere le pedane sui massi...
Faccio qualche altro passo per accorgermi che non si va da nessuna parte... e ti pareva!!
Torno indietro pensando che magari al contrario serebbe stato molto piu' fattibile, anzi, diciamo meno pericoloso per un solitario...
(nella foto i dislivelli tra un masso e l'altro non si vedono)


A quel punto vado ad un appuntamento con una scorciatoia che avevo in mente, molto bella sia all'occhio che alla guida


... purtroppo piu' avanti diventa fin troppo facile, dai ciottoli in forte salita si passa ad una salitina di mattonelle, speriamo non ci abbiano messo la cera per pavimenti...


Fine anche di quella zona, altro asfalto di routine e si va altrove, e cambiano i colori


... per arrivare ad un'altra mini-vetta che conclude l'esplorazione


La prossima volta venite anche voi, senno' vi perdete tutto il bello... (la fatica della ricerca....)

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Report su uscite nel nord Italia / Mini turismo ai laghi
« il: 10 Marzo 2012, 18:16:38 »
Dicevo MINI turismo perche' girando con una piccola dual....
Alla fine pero' non e' stato per niente mini.... ma partiamo dall'inizio...

Stavo  cercando qualche nuova zona esplorativa assieme alle fate dei fiori


nel nostro alto Veneto, quando mi imbattei in uno spiacevole cartello:


Incazzato nero come una moto caduta nel catrame, decisi subito di emigrare in cerca di zone meno proibite...
Dove andare? Beh, c'era una strada che puntava ad est e sembrava facile, provare per credere...
Prima pero' consultai la fida cartina e dopo svariati minuti di studio decisi di puntare per la Transilvania, dove su carta intravedevo un paio di laghetti che mi incuriosivano...
Ovviamente con una dual 250 non e' che avessi  tanta voglia di mettermi in autostrada, per cui cominciai subito con strade secondarie come questa


Per mia fortuna non era tutta asfaltata,



quindi mi sono goduto il viaggio verso la Transilvania  facendo un sacco di sterro, su e giu' per i monti...






Passato il confine italiano i posti cominciavano a cambiare, diventando piu' sassosi




Con un continuo alternare sterro ad asfalto notai la bellezza dei sentieri dell'ungheria




Poi ci furono un po' di casini perche' ero fuori dalla mia fida cartina....
A furia di chiedere informazioni e fare svariati tentativi, oltre un forte pendio


riuscii a trovare la Transilvania.
Giunto a  valle dovetti guadare diversi torrenti




... ma dopo un po' la salita ricomincio'... Notare la purezza dell'acqua transilvana


Presi una stradina che andava in alta quota


e ad un certo punto ecco spuntare il primo obiettivo, il lago di Deva




Purtroppo lo trovai in secca ma non  fu proprio male la cosa...



Girando sul "fondale" intravidi un sentiero che poi mi porto' fino a Sibiu passando per Alba Iulia, tutto via sterro... Poi le indicazioni dicevano sempre Fagaras e Brasov, ma io dovevo andare a Turda...
Con le solite info dei locali riuscii a mettermi sui sentieri di Sighisoara




...per poi arrivare nella zona di di Turda, seconda meta con secondo laghetto. I locali non davano tante info stavolta, sembrava avessero paura, neanche avessi chiesto del conte Dracula...
Per trovare il laghetto dovetti cercare e cercare tra sentieri non sempre facili






Dovevo superare questa vetta


...per arrivare finalmente al laghetto di Turda




Gustatevi la foto finale...


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Per il ritorno feci la stessa strada e una volta giunto a casa il contachilometri della wr era del tutto impazzito, segnava soltanto poco piu' di 200 km... devo farlo mettere a posto...
Ciao e alla prossima avventura!

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Partenza dal veneto col bel tempo, temperatura da 10 a 14 gradi..... destinazione Palin, Ontario..., come si vede dalla tabella stradale della foto:


Un luogo abbastanza innevato sopra i mille m.




...ricco di torrenti...


... e di sentierini  a volte impegnativi


con baratri di decine di metri...



Dopo la trasferta di ritorno, sempre su moto ovviamente, siamo tornati al punto di partenza,  per trovare il segno  tipico Veneto lasciato dalla gente a piedi....


Qualche altro scattino poi scappo,  oggi sono di fretta, ciao:::::















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Neanche stavolta posso permettermi di fare un vero report, ma solo di rubare le foto all'amico visto che  alla prima sosta del giro mi ritrovo con le batterie "nuove" scariche nella macchinetta...
Una piccola esplorazione al nord vicentino... pensavo di aver freddo ma non immaginavo che con la fatica anche in pieno gennaio ci si potesse scaldare tanto... eppure l'acqua gelava:


La rossa e' una urban leggermente tassellata e con la sella della alp200.
Purtroppo i paesaggi invernali, a meno di essere sulla neve, non  mi suscitano tante emozioni...






... ma i sentierini sono sempre belli comunque, specie quando se ne scoprono di nuovi.













Mai come in questo giro mi son reso conto dell'importanza di riuscir a tirar fuori le gambe dalla moto, grazie ad una sella bassa, a volte se non l'avessi avuta sarebbe stato anche meglio...






... e non venitemi a dire che si dovrebbe fare tutto in piedi, che' lo so benissimo che e' vero...

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Siccome io ho le camere d'aria sulla scorpetta tys125, con le gomme da trial con le classiche misure davanti e dietro, ho ben pensato che potrei metterci le mousse... Il peso della moto e' 75 kg totali. Come pensate che si comportino i copertoni da trial una volta messa la mousse dentro? immagino possa fare un effetto diverso da quelli da enduro avendo l i primi la spalla piu' resistente, giusto? Ma che differenza farebbe?
Magari  le mousse mi durerebbero di piu' di quanto durano su una moto da enduro visto che una volta diventate troppo molli potrebbero andare bene comunque su una superleggera... Magari invece che una stagione potrei usarle in eterno...

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Fotografia / Valdobbiadene
« il: 03 Novembre 2011, 15:19:55 »
Paesaggio fatato:


Piu' da vicino...


Ad altitudine minore:


E il protagonista (questa non l'ho scattata io ovviamente....):


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Report su uscite nel nord Italia / Gitarella a Parma
« il: 16 Ottobre 2011, 16:58:00 »
Stavolta niente report fantasioso, ma piu' che altro un report fotografico di una gitarella tra le colline Parmensi (si dice cosi'??? oppure parmigiane ?  sm410)

Eravamo in tre, Lele, Max e Angelo:


Giro preparato da Angelo, facile e panoramico  nella maggior parte ma anche tecnico in alcuni passaggi tra boschi, scalinetti e tronchi, dove non ci si fermava per foto...
Sulle colline non mancano certo i paesaggi, visibili gia' dall'inizio:


In questo notare la moto al centro......:








Le moto alpinistiche usate:


Nelle prossime foto si possono notare le stradine percorse...:










Aggiungo qualche tratto meno panoramico ma bello da percorrere:














Ultima foto, omaggio all'unica moto arrivata in vetta (per questa volta), una URBAN...., ovviamente grazie al pilota, non uno qualunque...:


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C'erano una volta due cavalieri erranti, uno disceso dal mondo dei sogni, suo nome Hypnos, sua cavalcatura terrestre una certa Dominatrice, ... l'altro un certo RereChan, disceso dal mondo delle fate  e divenuto temporaneamente invisibile sulla Terra per una strana anomalia in un incantesimo..., sua cavalcatura l'unicorno Yuni che puo' anche volare e trasformarsi in un pegaso (almeno si dice...): ecco una loro foto anche se non rappresenta il vero inizio della storia...


C'erano appunto una volta questi due che volevano cercare qualcosa di nuovo; si trovavano insieme in una notissima zona di un notissimo paese di una notissima provincia di una notissima regione detta Veneto, e decisero insieme di fare una gitarella con le loro cavalcature alla ricerca di un posto strano, tanto per cambiare.....
Per studiare il percorso con calma si ritrovarono  vicino alle Fontane Del Caso, una zona di quel paese detta cosi' perche'  spesso li' si ritrovano le fate del Caso, ma in pratica per gli umani si tratta di un cimitero...
Tra i consigli del libro delle fate e le fate stesse decisero un itinerario ad anello che potesse far trovare dei posti nuovi, tenendo come riferimenti luoghi gia' conosciuti...
Purtroppo il cavallo meccanico di Hypnos aveva mangiato troppo e si era appesantito, e gia' dalla prima visitina ad un torrente non riusciva a proseguire... ci provo' l'unicorno ma il sentiero finiva nel nulla e cosi' decisero di passare alla stradina piu' in alto e salire un po' di quota...
peccato perche' in quella zona c'era la speranza di trovare un aggancio  offroad con l'itinerario dell'eremita..... gia',... ehm, forse con una canoa....
Dunque proseguirono verso l'alto ma ad un certo punto la pesantezza di stomaco del cavallo meccanico si fece sentire e cosi' i due si separarono decidendo di ritrovarsi piu' avanti sulla strada asfaltata, che a rigor di logica fa sempre da riferimento.
Rere sali' su con l'unicorno ma non riusci' a fare a meno di fermarsi a fotografare il panorama


...nonostante il controluce non mostrasse vivamente i colori come erano...


Rere arrivo' in ritardo all'appuntamento in quanto alcuni rovi maledetti (da qualche stregone) lo fermarono quasi lacerandogli i vestiti, ma con una magia riusci' a proseguire sano e salvo...
Giunse ad un bivio, dove un sentiero secondario lo attirava, sicuramente con qualche malia, ma il senno del prode cavaliere lo fece rifuggire da tale pericolo, altrimenti avrebbe potuto cadere da un precipizio di decine di metri (sulla destra)...


Ritrovatisi, i due proseguirono verso un'altra tappa dell'itinerario magico, passarono per una notissima stradina sterrata  tentando invano di scorgere nuovi tratti, e alla fine arrivarono ad un paesino, sempre notissimo, dove secondo il libro delle fate, ci doveva essere un posto carino, e dopo aver passato la strada principale diverse volte, scoprirono un viottolo nascosto che passava lateralmente ad un cimitero (n.d.r.: quello non manca mai...)




Ebbene quel viottolo permise loro di inoltrarsi sul questa-volta-non-famoso Il Colle, meritato esempio di verde spettacolo per gli occhi




Poi i nostri eroi continuarono per il loro itinerario magico per scovare un nuovo sentiero, purtroppo troppo stretto per una delle due cavalcature;
(nella foto nemmeno si intravede il sentiero,... in marrone....)


... allora Rere, chiamato da alcune fate, discese da solo per scoprire che l'avrebbe portato troppo fuori itinerario, e cosi' ne percorse  un bel tratto per far delle foto e presto torno'  indietro per raggiungere l'amico.




La cosa non era comunque vana, ... il tratto si poteva fare nelle gitarelle successive, con cavalcature leggere.
La loro gitarella del giorno continuo' e quale sorpresa quando nell'infittirsi di un poco noto bosco di un ancora meno noto paesino, scorsero dell'acqua...
Forse si stavano avvicinando alla meta...
La discesa non era facile, il sentiero praticamente finiva e non restava che una specie di scogliera con un cavo metallico a far da corrimano; alquanto rischioso andar giu' con le cavalcature,




...ma anche parecchio difficoltoso da discendere a piedi con gli stivali da cross.... ma che sorpresa poi.... ecco finalmente agli occhi la Palude Delle Fate!!!


... dove Rere non poteva smettere di fare foto...


... alcune da disteso per terra per non soffrire di vertigini, e altre dopo essere sceso ancor di piu', strisciando sulle rocce col fondoschiena e stringendo i ciuffi d'erba con le mani...






Per controllare la presenza dell'amico, Rere si giro' indietro, e si accorse che aveva fatto bene a scendere a piedi, ma la risalita non era comunque facile, visti anche alcuni "buchi" tra le frasche  oltre i quali si poteva cadere dentro l'acqua...




Dopo essere uscito dalla zona buia


... continuo' il cammino ma la vegetazione impediva di capire se dove si mettevano i piedi era terraferma o pantano... era meglio ritornare sui propri passi che correre il rischio di finire nelle sabbie mobili..., ma la visuale era molto bella...


Lo scopo dell'avventura era stato raggiunto, la Palude Delle Fate era stata scoperta, non restava che memorizzare il tragitto e completare l'anello, percorrendo un pochino di asfalto, attraversare un famosissimo lago...








... e chiudere l'anello percorrendo l'ultimo tratto del famoso giro dell'eremita, ovvero alcuni km di argine per gran parte da velocita' 30 km/h per la presenza di sassi improvvisi molto sporgenti e qualche semitronco tagliato nascosti dall'erba.
E con le ultime foto si conclude il racconto, grazie della lettura e al prossimo!









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