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Topics - alex

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Stradali / C'era una volta...
« il: 04 Giugno 2014, 22:11:14 »
la VFR. Che coi suoi pregi e i suoi difetti era una moto con il suo senso ed il suo perchè.



Ora invece arriverà questa. Il solito scooter col vestito semicarenato.



Praticamente Honda ha inventato la "Moto - Barbie". E' sempre la stessa, cambiano solo i vestiti.

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Drive in / Mi piacerebbe
« il: 03 Giugno 2014, 15:01:51 »
poter essere come loro, tra qualche anno.

http://vimeo.com/95008343

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Filosofia motoalpinistica / Ma a che serve?
« il: 03 Giugno 2014, 11:43:04 »
A cosa serve la moto? http://heavyrider.corriere.it/2014/06/03/in-moto-come-animali-dai-tanti-bisogni/
Una domanda strana, di certo per un motociclista che di solito non se la pone. L’automobile, in linea di massima, viene usata per spostarsi, così come lo scooter. La moto, invece, può avere diverse funzioni e sin dalla nascita non è mai stata solo un mezzo di trasporto: giusto il tempo di inventarla che già si organizzavano le prime gare (nel 1895, nove anni dopo la commercializzazione della prima moto della storia, la Hildebrand & Wolfmuller, i primi esemplari di due ruote a motore erano al via della Paris-Bordeaux-Paris). Questo dà il senso di come da sempre la moto abbia avuto una valenza superiore, diversa rispetto al semplice trasferimento di persone e cose dal punto A al punto B. Anche perché – diciamolo – in questo l’automobile è di maggiore aiuto. La moto serve per soddisfare alcuni bisogni, apparentemente secondari ma di fatto parte fondante del nostro essere. Dopo tanti anni passati in sella ed in compagnia di altri motociclisti, mi sono fatto un’idea di cosa ci spinga ogni volta a rimontare in sella. Senza dimenticare che è dal mondo animale che discende l’uomo e nel motociclista ne è rimasta forse una traccia più evidente.

CONDIVISIONE Per alcuni, la due ruote ha senso solamente se diventa un mezzo che unisce, che lega ad altre persone. Può trattarsi di una passeggera che resiste pazientemente sul sellino o anche un gruppo di amici, un piccolo branco, con i quali i chilometri percorsi sono quasi un mezzo per raggiungere il bar dove chiacchierare davanti ad una caffè od una birra.

EVASIONE Dal lato opposto, con la moto si può scappare. Partire all’alba quando nessuno vede e andare lontano in solitaria come lupi, percorrere chilometri senza respiro solo per raggiungere un diverso luogo e la moto è il mezzo più veloce per farlo. E che consente di giustificare agli occhi degli altri la fuga che sembra un semplice giro, solo una “innocente evasione”.
 
ADRENALINA La potenza, la capacità di piegare verso l’asfalto, la generosità nel lasciarci cercare il limite: la moto è capace di emozionare, togliere il fiato e lasciarci sfogare. La sensazione, una volta scesi dalla sella, è quella di una rinascita, di una profonda rigenerazione. Quasi come gli animali che percepiscono la morte sfiorata e sanno di aver conquistato una nuova ennesima possibilità.

AVVENTURA Lo si scopre giorno dopo giorno, giro dopo giro: il piacere dell’avventura è un’emozione fatta di panorami, silenzio, fatica, scoperta. Si cerca l’avventura usando la moto per affrontare luoghi sempre nuovi, sognando per anni un viaggio, anzi il viaggio, quello della vita. Per poi poter ripercorrere ognuno di questi viaggi con la mente, visto dall’alto con la prospettiva di un’aquila. Ma, senza andare lontano, anche la moto è tutta da scoprire, da imparare a conoscere. Per la tecnica di guida fatta di continui affinamenti ed anche per il mezzo tecnico, sempre più complesso e con una varietà multicolore di reazioni.

ESIBIZIONISMO Lasciamo da parte l’ipocrisia: la vogliamo anche bella, la nostra moto. Perché accompagnarsi ad un’affascinante ragazza è meglio che farlo con una che affascinante non è, perché si raccolgono gli sguardi, ci si sente ammirati ed invidiati. Oppure, una volta in sella, ci si pavoneggia, con vere e proprie esibizioni di “celodurismo” fra le curve o – nella sua manifestazione più primitiva – al semaforo. Rientrano in questa categoria certe manovre ben note: impennate, derapate, sorpassi azzardati…

LIBERTÀ Questa è una componente trasversale che prescinde e accompagna le altre. In moto si trova il piacere antico della cavalcata a perdifiato, piacere anche fisico di dominare la potenza dell’animale (nel caso del cavallo) o del mezzo meccanico (moto). Piacere che difficilmente si può ritrovare in sella ad uno scooter dove la sensazione di controllo è inferiore, dove non si può stringere la “bestia” fra le cosce e partire guardando verso l’orizzonte.

Ho voluto evitare di associare a queste categorie un tipo di moto o di motociclista, sarebbe stata una generalizzazione banale. Per un motivo preciso: ogni motociclista riunisce in sé tutte queste anime insieme in diverse proporzioni. Oggi può desiderare un bel giro con gli amici oppure di portare la moto luccicante davanti al bar, dando quell’inutile colpo di gas prima di spegnere il motore che ne fa sentire il rombo. Domani, invece, sarà in cerca di libertà da condividere con la sua passeggera. Oppure solo come un lupo verso la cima della vetta.

Concordate, dissentite, volete aggiungere altro? Lo so, è un discorso serio...ma non spaventatevi  :hee20hee20hee:

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Drive in / Safety First!
« il: 01 Giugno 2014, 19:50:01 »




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Drive in / L'aspirapolvere
« il: 01 Giugno 2014, 19:38:16 »

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Notizie e curiosità / MX, Grand Prix de France
« il: 01 Giugno 2014, 18:05:18 »
Rookie of the day, per il modo in cui ha gettato al  sm454 la vittoria in entrambe le manche, e non crediate che non mi piange il cuore:



 :73:  le foto appena disponibili.

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Notizie e curiosità / Sessantallora
« il: 01 Giugno 2014, 09:08:26 »
Altra notizia deprimente http://www.motoblog.it/post/315787/dolomiti-nuovo-limite-di-60-kmh-sui-passi-trentini

Io personalmente ci rimetto si e no 20 Km all'ora, quindi non c'è problema, ma è il principio che è sbagliato.

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Notizie e curiosità / Da domani al 7 giugno
« il: 30 Maggio 2014, 23:02:55 »
E' di nuovo tempo di TT  sm412

Ma come sarà un giro al Tourist Trophy? facciamo così, il compromesso migliore mi pare essere una moto piccolina, scegliamo una Hondina 600, però la facciamo guidare a Michael Dunlop.

https://www.youtube.com/watch?v=YWZG1nhgwgg

Che dopo 7 minuti, proprio prima di Ballanaugh, inizia a ingarellarsi con quelli che ha raggiunto.

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Drive in / Un concetto ben spiegato
« il: 30 Maggio 2014, 22:31:25 »
Come si dice: un'immagine è meglio di mille parole.


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Notizie e curiosità / Sotto il segno della grande H
« il: 30 Maggio 2014, 11:07:58 »
Assoluti d'Italia che iniziano a prendere una connotazione marcata: Husqvarna in rilievo a muovere le classifiche grazie al comportamento dei suoi piloti in tutte le classi.

Per il perugino Monni, ecco la tanto attesa prima vittoria nel Campionato Assoluti d’Italia col Team RsMoto Husqvarna Italia, a Fabriano nelle Marche. Monni ha conquistato la prima posizione nella combattuta classe E3 con la FE 501.
Nella seconda giornata la lotta per la vittoria è stata ancora più intensa ed a Manuel è sfuggita per solo 1,69 secondi lasciati nell’ultima speciale con una scivolata di troppo. Trentasette i punti ottenuti nella trasferta marchigiana, per avvicinare le posizioni del podio che contano, ora sensibilmente più vicine
Nella classe E1 ancora due buone prove per Maurizio Gerini, portacolori del Moto Club Giallo 23 Young, che nelle due giornate di gara, in sella all’Husqvarna FE 250 del Team RsMoto ha ottenuto la quinta e sesta posizione con distacchi contenuti ed in classifica di Campionato per lui restano immutate le chance per avvicinare la zona podio.
Trasferta in chiaroscuro invece per Andrea Belotti che ancora non riesce ad esprimere tutto il suo enorme potenziale agonistico, visto che ha affrontato queste due prove febbricitante, ed un ottavo posto condito da un ritiro alla domenica, non rendono giustizia all’impegno profuso in allenamento dal forte pilota bergamasco schierato dal team in E2 con l’Husqvarna TE 250 2T.
Nella Coppa Italia ci sorprende Massimo Wolkow Mutti che ritornato in sella, nonostante un ginocchio ancora malandato dalla precedente trasferta, sale sul podio della Categoria Senior con l’Husqvarna TE 250 2T, chiudendo la prima giornata in terza posizione. Lo sforzo si fa sentire e la domenica Massimo conclude sesto.
Nella Categoria Major il Team Manager/pilota Simone Agazzi non riesce ad interpretare al meglio le speciali e complici una serie di imprevisti tecnici ( vedi rottura del raggio della ruota anteriore che va ad infilarsi nella pinza del freno  sm470 ) gli impediscono di ottenere quelle posizioni da podio a cui ci aveva piacevolmente abituato. Con l’Husqvarna TE 125 2T, Simone chiude settimo e quarto il suo impegno di Fabriano restando comunque terzo in classifica generale di Categoria e come per i suoi piloti, la trasferta del prossimo 20 Luglio nel trevigiano valida per la disputa della sesta prova in calendario, in unica giornata,sarà occasione preziosa per riproporsi assoluti protagonisti del panorama enduristico Italiano.

A Cavaso andrò a vedere che succede  sm412

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 sm453  sm453  sm453



La perfezione non esiste!  sm442

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Drive in / A chi tocca oggi?
« il: 28 Maggio 2014, 07:07:55 »
A questo qua  :72:



La torta mi sa che l'ha già mangiata  :hee20hee20hee:

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Racconti & aneddoti / Tipi da evitare
« il: 27 Maggio 2014, 19:06:57 »
Andare in giro con la propria moto è un'esperienza magnifica, inseguendo una curva dopo l'altra o semplicemente passeggiando per godersi bei panorami e aria fresca.
A volte è ancora più piacevole condividere queste esperienze con amici, fermarsi a testare una nuova trattoria e poi affrontare la strada assieme.
Per questo si organizzano giri di gruppo: 2, 3, 5, 10, 20 moto o quante ne preferite, l'importante è stare insieme e divertirsi, ma ci sono alcuni motociclisti che sono assolutamente inodonei a girare in gruppo.

1. L'ELASTICO
Generalmente è quell'individuo che pur sapendo della presenza di mogli, bambini e mototuristi puri, deve per forza dimostrare di essere veloce e figo. L'elastico è definito così perchè appena iniziano le curve si stacca dal ritmo del gruppo, passa tutti e sparisce nel giro di tre curve, lo rincontrerete quattro o cinque chilometri più in là, dove si è fermato a bordo strada per aspettarvi, ma appena l'avrete riagganciato, partirà nuovamente come un razzo scomparendo di nuovo in pochi secondi.
Passerà tutta la giornata così. Da ignorare.

2. L'INCERTO
In questo caso si tratta di un tipo non proprio a suo agio in sella, nella maggior parte dei casi è un neofita o uno che proprio non ha fatto amicizia con la ciclistica della sua moto. L'incerto è quello che prende una curva e cambia costantemente traiettoria, non si capisce se la vuole stringere, se vuole piegare o se vuole farla larga, magari in una curva veloce stacca di brutto e la fa piano, nella successiva lenta e stretta entra veloce e finisce largo. Io li definisco "curvatori da telenovela", perchè un tornante lo chiudono con infinite puntate.
Per sicurezza va tenuto a debita distanza

3. IL VORREI MA NON POSSO
Poniamo il caso che siate una compagnia di motociclisti esperti, non dico smanettoni, ma di quelli che non disdegnano una cavalcata in scioltezza dove le curve e l'asfalto lo permettono.
Il "vorrei ma non posso" è quel pilota che non riesce a stare al passo dei compagni quando il ritmo aumenta, ma piuttosto che mollare la presa e non rischiare, si ostina a mantenere velocità e posizione nel gruppo a tutti i costi, prendendo rischi esagerati e facendo da tappo a chi lo segue.
Lo spirito di competizione a volte è più grande del manico, e questo è come fare la roulette russa.

4. IL FERMONE
Il fermone è l'esatto opposto dell'elastico. Quando avete un fermone in gruppo, qualsiasi ritmo prendiate sarà sicuramente troppo alto per lui.
Trotta tranquillo e se ne frega della vostra voglia di piegare in quella bella curva di montagna. Quando non ce la fate più mollate la presa e partite per qualche curva "fatta bene", per poi aspettarlo magari in cima al passo... ma... un momento... così state facendo l'elastico!

5. IL KILLER
Questo è il motociclista da compagnia più pericoloso: generalmente si tratta di individui che non hanno un minimo senso del pericolo e se ne fregano se mettono in difficoltà il prossimo. Il Killer è quello che, per far vedere che è più bravo o che la sua mto è meglio, vi infila di sorpresa all'interno della curva che voi state percorrendo nella giusta traiettoria, è quello che vi affianca con una staccata micidiale che non vi aspettate o quello che vi passa dove è insensato, passando a 5 centimetri dalla vostra gamba. Un piccolo errore e siete fritti entrambi. Se uscite con un Killer, dategli una calmata prima che cecchini qualcuno, magari voi.

Io adesso sono senza alcun dubbio un numero 4, Fermone o, per come definisco me stesso, paracarro.
Voi per caso vi identificate in qualcuno di questi "Dangerous Kids"? E magari avete in mente qualche altra razza strana oltre a queste?