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Post - Lamberto

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Ossa / Re: Certo che la nuova Ossa Factory...
« il: 22 Maggio 2012, 14:41:40 »
Sabato abbiamo fatto la "prova cortile" e devo dire che la Factory mi è piaciuta tantissimo, bella piena sotto, non ritarda più la partenza del motore e poi si mette in moto benissimo.
Proprio una bella motoretta, il prezzo di questa realizzazione è ovviamente proporzionato ai contenuti.

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Scorpa / Le foto della Scorpa T-Ride 2012
« il: 22 Maggio 2012, 12:21:58 »
Mi sono appena giunte le foto della nuova T-Ride, attualmente ce ne sono in viaggio per l'Italia una decina quindi
contiamo a brevissimo termine di realizzare una prova completa di questa interessantissima moto.






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Ossa / Re: Prova della Ossa Explorer 2012
« il: 22 Maggio 2012, 10:08:39 »
Non so se il parafango sia diverso o meno ma quello montato mi sembra robusto, attenzione dico parafango e non il portatarga!

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Ossa / Re: Prova della Ossa Explorer 2012
« il: 21 Maggio 2012, 23:36:10 »
Se gli lasci i rapporti originali la Explorer fa i 100 km/h, la puoi usare in città ma la Tricker ha la sella più comoda e sicuramente consuma meno.

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Ossa / Re: Prova della Ossa Explorer 2012
« il: 21 Maggio 2012, 23:19:18 »
Ho avuto la Tricker ed è effettivamente una moto versatile e utilizzabile in città al posto dello scooter però è poco adatta al fuoristrada, l'Explorer è una moto da divertimento, pesa molto meno della Tricker e le sospensioni già di serie sono molto più adatte all'off rispetto alla motoretta della Yamaha, inoltre quest'ultima ha le ruote piccole.
Certo che con la Explorer girare per Milano.....non è proprio il massimo.

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KTM / Re: Prova della Free Ride 2012
« il: 21 Maggio 2012, 20:28:58 »
Non puoi togliere le strozzature altrimenti non sei più in regola con il codice della strada e non sei più coperto da assicurazione. Molte moto da enduro compresa la scorpa tride 250 hanno questo problema piuttosto grave. Non mi sembra che la ktm freeride lo abbia,mi sembra invece che sia una moto in regola.

Hai ragione che non siamo più in regola con il codice della strada ma io non conosco una moto da fuoristrada a cui non abbiamo tolto le strozzature per poterle far andare, giapponesi comprese.

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Ossa / Re: Prova della Ossa Explorer 2012
« il: 21 Maggio 2012, 17:33:14 »
Lamby, sai perchè ho scritto così? perchè nella prova video ho visto il parafango posteriore che fletteva molto e metteva a serio rischio la rottura del portatarga (se si vuole girare con la moto-codice) ..... se metti sospensioni più performanti poi ti viene il prurito alle mani e provi ostacoli che sono certamente alla portata della moto ma ho paura che il parafango non regga le sollecitazioni a lungo andare ..... tutto lì ....

Io, come sempre, cerco di essere il più trasparente possibile e non mi va dire una cosa che non penso.
L'Explorer ha un ottimo potenziale, ed è certo che posso utilizzarla così come è fatta e posso fare già fuoristrada di buon livello, però ragiono da
motoalpinista e avendo a disposizione una moto del genere che ha nel suo DNA delle qualità indiscutibili non voglio assolutamente relegarla alla funzione di una ALP 200 nel modo più assoluto.
La moto del filmato è diversa da quella da noi provata che rappresenta la versione di serie, il parafango è robusto ed è ovvio che dovessi utilizzarla per fare del simil-trial la targa non resisterebbe a lungo ma........ditemi una moto il cui portatarga dato in dotazione possa permettere di fare del fuoristrada impegnativo?
Quindi toglierei il tutto e ci farei le stesse cose che faccio con la mia EVO con sella e serbatoio.


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Ossa / Re: Prova della Ossa Explorer 2012
« il: 21 Maggio 2012, 17:12:15 »
a mio parere su quella moto lì l'Ohlins non serve, perchè non è un'enduro dove se vuoi usarla a manetta devi avere sospensioni al top e non è un trial dove ti serve un'enorme aderenza per fare i ramponi in terra o sentieri con enormi sassoni (non puoi farli visto l'ingombro della sella) o un'ottima reattività per sorvolare un'ostacolo (nemmeno pena rompre parafango e tutto il supporto targa)......
per me resta una moto da tenere così com'è ..........................  parere personale ........

Non sono proprio d'accordo, come ho detto sopra l'Ohlins è necessario se proprio si vuole il top ma una rivisitazione del mono
sicuramente si perchè il potenziale della moto è quasi quello di una moto da trial e per il 90% e oltre dei percorsi che facciamo è più che
idonea.
Penso che innanzi tutto vada rodata bene poi dopo aver agito sui registri si vede cosa si può ottenere dalle sospensioni, a sensazione la molla
per sostenere il passeggero è giustamente dura però quando hai bisogno di aderenza non va proprio bene.




6069
KTM / Re: Prova della Free Ride 2012
« il: 20 Maggio 2012, 21:25:17 »
La moto è originale, l'unica cosa è che hanno lavorato sulla frizione per alcuni problemi.

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KTM / Re: Prova della Free Ride 2012
« il: 20 Maggio 2012, 20:49:06 »
La maneggevolezza e la sensazione di leggerezza a mio avviso sono condizionate dal manubrio stretto soprattutto la maneggevolezza.
Poi c'è da dire che eravamo appena scesi dalla Explorer ed in parte la cosa può condizionare.
Non ho avuto modo di provarla sul veloce, giusto un rettilineo di circa 200 mt., spremerla non se ne parlava la moto aveva 10 ore di
lavoro e onestamente fare un torto ad Aldo è l'ultima cosa che farei.

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Ossa / Re: Prova della Explorer 2012
« il: 20 Maggio 2012, 20:23:47 »
L'Ohlins è per avere il massimo, oppure si va da un sospensionista e lo si fa modificare, sicuramente la spesa è molto inferiore.

6072
Ossa / Re: Prova della Explorer 2012
« il: 20 Maggio 2012, 19:57:49 »
I nostri giudizi sulle prestazioni sono legati alla destinazione d'uso della moto, quindi è chiaro che i freni piuttosto che le sospensioni ad esempio
sono misurati in base alle sollecitazioni che dovremmo poi far "vivere" alla moto.
Il mono della Explorer è un Olle, a mio avviso è consigliabile montare un Ohlins che sulla versione trial da una resa notevole.

6073
KTM / Prova della KTM Free Ride 2012
« il: 20 Maggio 2012, 19:49:58 »
Il 2012 segna finalmente l'entrata sul mercato in modo deciso di modelli dedicati al motoalpinismo, sono tre le moto disponibili da questo mese ognuna con le sue caratteristiche, ognuna con una scuola di pensiero diversa, vediamo nel dettaglio.
Ossa Explorer, è a mio avviso la prima vera moto dedicata al motoalpinismo, derivata dalla versione trial dalla quale mutua il telaio ed il motore, quindi risulta , essere una moto agile, leggera e stabile.
Scorpa T-Ride 2 T (o X-Ride Sherco) è la moto che si inserisce nel mezzo tra le moto da motoalpinismo, ha un telaio di dimensioni poco più grandi di una trial e si presta all'enduro estremo e ad un trial non esasperato.
KTM Free Ride, moto derivata dall'enduro con un passo un po più corto e la sella leggermente più bassa delle versioni racing. Il motore di buona cubatura e opportunamente preparato la rendono un'arma letale per l'enduro estremo.

Quindi fare una comparativa con questo scenario è impossibile perchè sono moto con caratteristiche di telaio e motore sensibilmente differenti tra loro.


A Montoso (CN) il buon Motaldo, che ringrazio pubblicamente per la disponibilità, ci ha permesso di provare la sua fiammante Free Ride, una delle moto più attese del panorama delle moto fuoristrada del 2012. Il prezzo a parte le spese di messa su strada è di 7.250 €, è omologata solo per il conducente.
La moto esteticamente è bella e originale e fuori dagli schemi  estetici delle racing della casa austriaca.
Come dicevo nella introduzione la Free Ride delle moto da motoalpinismo è quella più vicino alle moto da enduro e in effetti  dimensionalmente è leggermente ridotta rispetto ad una classica enduro.
Una volta in sella mi trovo a mio agio come sempre sulle KTM, la sella è in altezza qualche cm in meno rispetto alle EXC e tocco tranquillamente con i piedi per terra però mi rendo conto che per le persone sotto il metro e settanta la moto è altina.,
Le infrastrutture non danno nessun fastidio nello spostamento avanti e indietro, bella snella ci si sente subito a proprio agio, l’unico intervento che farei è la sostituzione del manubrio con uno più largo perché quello di serie è stretto (inspiegabilmente) ed avendo un braccio di leva più sfavorevole rende i movimenti più faticosi specialmente nei tratti più impegnativi.
Una volta in movimento si  apprezza subito la frizione che ha un comando leggerissimo come le trial, i freni sono ben dimensionati e modulabili, ma il pezzo forte di questa Free Ride è il motore, semplicemente eccezionale. Ha forza, non cede mai ma la forza la esprime con morbidezza senza mettere in crisi il pilota e la ciclistica. Ho provato a risalire un tratto con sassi smossi, gradini e senza utilizzare la frizione sono salito con facilità, anche nell’apri-chiudi del gas il motore riprende senza incertezze.
La trazione è ottima anche grazie al pneumatico da trial, con un Michelin X11 le prestazioni migliorerebbero ulteriormente. Complice della buona trazione sono le sospensioni che lavorano egregiamente, anche scendendo lungo un sentiero con piccoli e medi scalini il comportamento delle unità elastiche è stato ottimo assorbendo tutto con facilità.
Certo la taratura che permette queste performances a bassa velocità poi nei tratti veloci non possono dare il supporto che solitamente troviamo nelle enduro racing ma chi compra la Free Ride non cerca questo.
Quindi un buon progetto che sin da subito mostra un insieme armonico e proporzionato delle componenti, con questa moto ci possiamo permettere di endurare tranquillamente e di affrontare “l’impestato” sapendo di avere una buona alleata anche se non siamo al 100% della forma, comunque togliamoci dalla testa che con questa moto possiamo permetterci di fare tratti trialistici, questi possono farli quei fenomeni  che si vedono nei filmati pubblicitari che saprebbero farli anche con una Tènèrè. Questo perché come dicevo inizialmente le dimensioni ci sono ed anche il peso, 100 kg, non sono pochi se dobbiamo fare un tornantino secco in salita con magari dopo anche un bel gradino da 50 cm!

Questa le mie impressioni in sintesi:




Queste quelle di Valchisun:

Dopo averla vista e sopratutto "criticata" per il malfuzionamento della frizione, ecco che finalmente Motaldo ci ha permesso di accedere alla sua Ktm 350 Free Ride, dicendoci ovviamente di pulirci i piedi prima di salire....
La frizione sembra "finalmente" a posto, staccava perfettamente, con una dolcezza di azionamento tipica delle moto da trial!
Finalmente in sella, anche la "famosa" altezza sella tanto dibattuta adesso e' risultata essere a 90 cm. dal suolo (misurati!), dopo un necessario rodaggio ed un naturale abbassamento del precarico delle sospensioni, comunque per i "cavallo basso-dotati", 90 cm. sono ancora un'altezza considerevole per toccare agevolmete con entrambi i pedi a terra!
La moto parte con un solo leggero "tocco" sul bottoncino rosso di avviamento, per fortuna non esiste nessuna procedura di resettaggio dell'iniezione, come invece accadeva su alcune moto da enduro provate in precedenza, si schiaccia il bottone e basta!
Il motore ha una silenziosita' di scarico e di meccanica ottimale,nessun ticchettio di vavole o punterie varie, l' enorme esperienza motoristica della Ktm e' "palpabile",le marce entrano perfettamente e lo stacco della frizione (per ora...) e' perfetto,la moto e' strettissima anche di larghezza sella,niente e' di intralcio nella guida, si puo' arretrare con le gambe senza niente che intralci o che dia fastidio,non si avverte nemmeno la presenza dei due piccoli silenziatori di scarico, ho inziato a guidare la Free Ride in piedi sulle pedane, come fosse una moto da trial, e devo dire che il motore ai bassi regimi spinge proprio come una Montesa Cota 4 RT, la prima cortissima permette di procedere a bassissima velocita', si puo' gestire anche il colpo di gas per risalire una pietra o uno scalino in mezzo al sentiero, per poi disporre di un discreto allungo nei tratti meno accidentati e piu' scorrevoli, ovviamente se si inizia a guidare da "enduro", i cavalli a disposizione sono soltanto 26 e non oltre 40 del Exc 350 da cui e' derivato il motore, ma sono piu' che sufficienti se si vuole fare partire il posteriore della moto e "giocare" a fare i freerider come nei video promozionali dela moto, anche se non ci si chiama Despres o Blazusiak!Motaldo ha lasciato il copertone posteriore di serie, cioe' il Dunlop da trial gara con la camera d'aria, ed ha montato sull'anteriore una Dunlop Geomax da enduro gara, in modo da avere un buon compromesso di maggiore trazione sui sentieri a base di sassi che abbiamo nelle nostre zone ed una maggiore stabilita' ed aderenza sull'avantreno con la gomma da enduro!Il manubrio di serie e' eccessivamente stretto, costringe a guidare con i gomiti troppo vicini al busto, occorre montare un manubrio tradizionale da enduro, oppure anche un manubrio da trial per chi preferisce guidare quasi sempre in piedi sulle pedane!
I limiti sono, per chi non e' alto piu' di un metro e settanta, l'altezza sella ancora eccessiva che viene "mitigata" dalla snellezza della zona centrale della moto, mentre il tiro ai bassi "esagerato" del motore aiuta nei tratti piu' impegnativi percorsi anche a bassa andatura, l'iniezione non sembra un'iniezione, nel senso che non esiste on-off nella gestione del gas, e le sospensioni,oramai rodate, sono scorrevolissime anche sulle minime, il monoammortizzatore Wp dotato del famoso Pds senza link, ha un'ottima taratura di serie, molto frenato in estensione e che contribuisce a dare una grande aderenza e motricita' sui sassi smossi e bagnati del sentiero su cui si e' svolta la prova, anche la forcella "parte" bene e contribuisce alla stabilita' della moto, nonostante un'avancorsa ed interasse molto piu' ridotti rispetto ai modelli da enduro-gara, la moto e' caricata sull'anteriore e alta di posteriore, e la cosa contribuisce a rendere sicuro e "piantato" l'avantreno della moto, ovviamente la maneggevolezza non e' quella di una trial!
Per farla breve, la Ktm Free Ride 350 e' un enduro in miniatura, una moto "amichevole" adattissima a chi vuole continuare ad endurare senza portarsi dietro pesi, altezze sella ed ingombri delle moto da enduro-gara, una moto adatta a "giocare" nei sentieri piu' scorrevoli, dove si puo' andare a cercare la sponda per curvare o l'avvallamento del terreno o la canaletta per staccare le ruote da terra, e senza farlo necessariamente ai settanta orari, diciamo che con la Free Ride si puo' continuare a giocare anche se la carta d'identita' non e' piu' d'accordo!
 
La sintesi:






































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Ossa / Prova della Ossa Explorer 2012
« il: 20 Maggio 2012, 17:14:07 »
Il 2012 segna finalmente l'entrata sul mercato in modo deciso di modelli dedicati al motoalpinismo, sono tre le moto disponibili da questo mese ognuna con le sue caratteristiche, ognuna con una scuola di pensiero diversa, vediamo nel dettaglio.
Ossa Explorer, è a mio avviso la prima vera moto dedicata al motoalpinismo, derivata dalla versione trial dalla quale mutua il telaio ed il motore, quindi risulta essere una moto agile, leggera e stabile.
Scorpa T-Ride 2 T (o X-Ride Sherco) è la moto che si inserisce nel mezzo tra le moto da motoalpinismo, ha un telaio di dimensioni poco più grandi di una trial e si presta all'enduro estremo e ad un trial non esasperato.
KTM Free Ride, moto derivata dall'enduro con un passo un po più corto e la sella leggermente più bassa delle versioni racing. Il motore di buona cubatura e opportunamente preparato la rendono un'arma letale per l'enduro estremo.

Quindi fare una comparativa con questo scenario è impossibile perchè sono moto con caratteristiche di telaio e motore sensibilmente differenti tra loro.


Abbiamo appuntamento a Montoso (CN) con Roberto Bianchi, titolare della Ossa Italia, per poter effettuare la prova della tanto attesa Explorer che sarà disponibile dai concessionari tra una decina di giorni a 6.100 € + spese di messa in strada, la moto è omologata per il trasporto di due persone.

L'aspetto generale della moto è piacevole e rispetto alla versione vista all'Eicma risulta essere più bella e curata.
La sella è ad una altezza discreta non bassa, serbatoio e sella sono molto filanti e non intralciano minimamente i movimenti, le pedane, visto l'uso non esasperato del mezzo risultano essere più avanzate rispetto alla trial e quindi permettono
una posizione da seduti più comoda. La sella non è morbidissima ma non è scomoda, per l'ipotetico passeggero il comfort è relativo.
Dato che è previsto il passeggero le sospensioni risultano essere tarate sul rigido e quindi poco adatte ad un uso impegnativo, c'è da dire però che la moto era nuovissima e l'insieme doveva essere ancora rodato, sicuramente agendo sui registri delle sospensioni  qualcosa si può migliorare comunque la molla del mono è duretta.
Sotto la sella è ricavato un pratico vano per poter riporre i documenti ed alcuni ferri.
La miscela contenuta nei due serbatoi è in totale 7,40 litri più che sufficienti per un bel giro in montagna.
I comandi sono morbidi e precisi, la frizione ha un buon innesto ed i freni sono dimensionati correttamente per l'utilizzo del mezzo.
Mi ha stupito la facilità della messa in moto, su uno dei primi modelli trial 2012 avevamo avuto difficoltà di avviamento non indifferenti mentre l'Explorer è sempre partita al primo colpo.
Data la stretta derivazione dal trial questa è una moto che si guida bene in piedi, da seduti la posizione raccolta non ne permette un perfetto controllo, almeno per le persone sopra il metro e ottanta.
In movimento la moto è leggera ma stabile nello stesso tempo, un ottimo risultato! Il motore sotto spinge poco ma è sufficiente per venire fuori da tutte le situazioni godendo anche di una trazione notevole.
Poi prende giri con un allungo infinito, la rapportatura secondaria a mio avviso è lunga è consigliabile montare un dente in meno di pignone.
In movimento l'Explorer è agile e facile da condurre, la posizione più avanzata delle pedane fa si che ci sia più carico all'avantreno rispetto alla trial questo fornisce più stabilità senza compromettere la maneggevolezza. Sulle mulattiere impegnative si sente la mancanza di una rapportatura più corta.
Quindi l'Explorer è un mezzo dedicato a chi vuole avere un mezzo performante ma non esasperato che gli permetta di passare intere giornate sulle montagne in modo relativamente comodo, spensierato e senza essere in soggezione per dimensioni, peso o scomodità di sorta.

Queste le mie impressioni in sintesi :




Le valutazioni di Valchisun:

La Ossa Explorer 280 I.e. e' la nuova proposta della neonata casa spagnola nel segmento, sempre piu' nutrito, delle moto da motoalpinismo, ed e' direttamente derivata dal modello trial-gara, come questa adotta un avanzatissimo motore due temp, dotato, per ora unico al mondo, di alimentazione ad iniezione elettonica indiretta, prodotto in esclusiva per la Ossa dalla giapponese Kokusan, la % di olio nell miscela consigliata e' soltanto allo 0,7%, quindi la moto ha un'ottima attitudine "ecologica", oltre ad avere una buona silenziosita' di scarico e di meccanica!
In marcia allora!
L'avviamento della moto e' prontissimo, basta avere l'accortezza di non ruotare la manopola del gas e di dare una scalciata decisa ed il motore iniziera' a girare, perfettamente carburato a qualsiasi quota ci si possa trovare, e' finalmente finita l'era dei motori ingolfati in alta quota, con le viti aria da girare ed i getti da cambiare!L'autonomia del serbatoio e' aumentata notevolmente grazie al serbatoio aggiuntivo che viene collegato a quello del modello trial, l'autonomia totale supera i sette litri di miscela!
L'altezza sella e' intorno ai 86/87 cm,. dal suolo, si possono appoggiare contemporaneamente entrambi i piedi a terra, quindi e' adattissima anche per i "gambacorta" dotati, la cosa e' molto importante quando c'e' da spingere la moto con la tecnica dello "zampetting",l'imbottitura della sella e' piuttosto rigida, da vera moto da fuoristrada, la Explorer e' stata dotata di un maniglione al fondo della sella che viene molto utile nelle manovre di emergenza o quando si deve spostare la moto di peso!
Il motore e' molto dolce come erogazione, spinge in modo regolare anche ai bassi regimi, anche se la rapportatura piuottosto lunga, lascia un minimo ritardo della risposta del gas ai regimi piu' bassi, se si volesse rendere la moto piu' pronta e piu' reattiva, e quindi piu' adatta a percorrere sentieri piu' impegnativi, e' consigliabile adottare il pignone con un dente in meno del modello da trial, oppure adottare una delle tante mappature che cambiano radicalmente il "carattere" e l'erogazione del motore, adesso grazie all'elettronica, con un semolice Pc ed una presa Usb collegata alla centralina della moto, si possono cambiare i parametri di base e le prestazioni del motore!Un'altra caratteristica del motore della Explorer e' l'allungo praticamente "infinito" del motore, si puo' tenere una marcia, anche la prima, e risalire una rampa anche piuttosto impegnativa, ed il motore continuera' ad allungare, ci si puo' quasi dimenticare del cambio, la rapportatura lunga di serie permette comunque una velocita' in sesta di 90/100 Km. orari perche' i rapporti interni, rispetto al modello da trial, sono stati rivisti in previsione di lunghi trasferimenti su asfalto !
La posizione da seduti e' ottimale, le pedane sono state posizionate piu' in avanti rispetto al trial, ma per cambiare le marce e' sempre necessario staccare il piede dalla pedana sinistra, come si fa' da sempre sulle moto da trial, la posizione di guida in piedi sulle pedane, risente invece della larghezza della sella che da' leggermente fastidio se si arretra con il corpo!E' comunque necessario ricordarsi che non si puo' paragonare l'Explorer ad un trial-gara, le prestazioni di una moto da motoalpinismo sono necessariamente differenti, la Ossa e' anche omologata per portare il passeggero, ci sono le pedane e le staffe rimuovibili, di conseguenza anche la taratura dell'ammortizzatore deve tenere conto della presenza del passeggero, il monoammortizzatore e' un Olle' con una taratura piuttosto rigida, mentre la forcella e' una Marzocchi, senza le canne in alluminio ne' il trattamento al nitruro per favorire la scorrevolezza che invece adotta il modello da trial
I copertoni adottati di serie sono i Pirelli trial, durante la prova abbiamo mantenuto la pressione a 0,6 bar  volutamente, senza scendere ai canonici 0,35/0,4 Bar che si adotta sui trial, nonostante questo la moto ha mantenuto un'ottima trazione anche sul viscido, grazie soprattutto all'erogazione molto dolce del motore ai bassi regimi, ho cercato un sentiero particolarmente impegnativo, una specie di "hard" per le moto da enduro, a base di pietre piantate, con molto sassi smossi e rotaie profonde, specie dopo le ultime pioggie, il sentiero era al limite del praticabile, con l'Explorer nessun problema, la moto si e' arrampicata senza nessuna difficolta' e senza nessun bisogno di mettere i piedi a terra, ovviamente la marcia adottata e' stata la prima, ma grazie al citato allungo, la moto permette la risalita di qualsiasi gardino o pietra che si puo' trovare in mezzo al sentiero, buona anche la frenata e lo stacco della frizione, le marce entrano perfettamente, migliorabile invece il raggio di sterzata!
Direi che la nuova Explorer si puo' considerare la "degna" erede dell'antica progenitrice che piu' di tren'tanni fa' portava lo stesso nome scritto sul serbatoio!

La sintesi :


































































Il cambio che la Explorer condivide con la versione trial.




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Enduro racing e dual sport / Re: Le vostre opinioni sul WR 250 F
« il: 19 Maggio 2012, 23:45:27 »
Di WR 250 ne avute diverse sia con il telaio in ferro che con il telaio in alluminio.
Quest'ultima versione gode sicuramente di una maggior maneggevolezza ma la stabilità della versione con il telaio in ferro è ancor oggi un riferimento.
Il motore è infinito, ti consiglio di cambiare olio e filtro olio ogni 1000 km, poi mi raccomando tieni ben pulito il filtro dell'aria, la WR è più sensibile di altre moto alla carburazione.

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