La prima delle Honda monocilindriche a quattro tempi da on-off, la Honda Xl 500 S del 1979:
la prima versione era caratterizzata dalla ruota anteriore da 23", su nessuna moto dell'era moderna si era visto prima di allora un tal "ruotone", con un unica gomma prodotta appositamente dalla Bridgestone, un misto tra un artigliato da trial e quello da motocross con tassellature anche sui fianchi ma arrotondate per consentire una guida confortevole anche su asfalto. Ad ammettere implicitamente che la ruota da 23" non fosse una grande trovata, sara' la stessa Honda, che sulla Xl 500 R, il modello che prima affianchera' e poi sostituira' la Xl 500 S, montera' un cerchio nella classica misura da 21". "Ruotona" a parte, ad ogni modo la Xl 500 S e' una moto che non dispiace, sia per la sua linea pulita, sia per le prerogative del motore.
Non si propone a chi ambisce distinguersi in duri percorsi fuoristrada, dove il peso (133 kg.), il lungo interasse (1.405 mm.) e le dimensioni mettono in difficiolta' anche gli esperti, ne' e' adatta a macinare km. a forte velocita' in due e con i bagagli. Pero' si adatta a fare tutto cio' che non e' estremo, regalando ampie soddisfazioni al suo pilota. Come su tutti i prodotti Honda, si apprezza la buona finitura e la qualita' dei materiali, ma qualche particolare lascia perplessi, se inquadrato nell'insieme. Ad esempio, perche' il forcellone ha i bracci cosi' striminziti, ed oltrettutto sorregge le pedane del passeggero, con le immaginabili conseguenze sul comfort di questi? Ed anche la forcella sembra abbia steli sottodimensionati per l'uso in fuoristrada in rapporto a potenza e velocita' dichiarate. Per non parlare dei freni, soprattutto l'anteriore, che sembra quello di una 125 cc. C'e' comunque da dire che queste impressioni visive non si traducono nella pratica in prestazioni effettivamente insufficienti, frenata a parte, anche perche' la Xl definisce subito i suoi obiettivi, e chi la sceglie, utilizzandola con criterio, ne resta per la maggior parte soddisfatto.
Il motore invece convince subito, perche' qui i tecnici della Honda hanno fatto un gran bel lavoro, ispirandosi al riuscito 250 cc., il concetto guida e' stato cercare di mantenere le doti di semplicita' e facilita' d'uso, pur raddoppiando la cilindrata, di modo che il nuovo monocilindrico di 500 cc. riesca accettabile ed amichevole anche a chi non ha tanta pratica.
Notevole il consumo di olio, si parla di 500 gr. ogni 1.000 Km., tant'e' vero che il cambio olio e' prescritto ogni 3.000 Km., mentre per la benzina si va' dai 15 ai 20 km/l.
Nonostante tutte le sue buone qualita', la Xl 500 S non riesce a detronizzare la Yamaha Xt 500, che all'inizio degli anni Ottanta resta la preferita, con volumi di vendita ben superiori. A favore della Honda c'e' il motore tecnicamente piu' avanzato, meglio controllabile e piu' facile da avviare, sospensioni piu' aggiornate e ruota anteriore da 23" anziche da 21", guida fuoristradistica un po' meno faticosa, prontezza e controllabilita' dell'impennata. A favore della Yamaha: maggior tenuta di strada e maggior comfort soprattutto ad andature medio-superiori, minor rumorosita' di trasmissione; costi di esercizio piu' contenuti.
Prodotta fino al 1983, la Xl e' affiancata nel 1981 dalla piu' grintosa Xl 500 R:
che rispetto alla prima e' diversa praticamente in tutto, ed in seguito dalle piu' efficaci 600 anche in versioni "dakariane".
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Che avessi gia' un destino segnato come scassaminchia? 
