Ho buttato un occhio sul sito ufficiale della Husqvarna ed ho visto la nuova Sm 701, che ne dite?



Sarebbe, sicuramente, meglio da vedere dal vivo, ma tutto quel grigio su una moto, non  mi sembra il massimo, voi vi ricordate di moto "grigie", per caso? 

Gilera Rc 250 Rally





138 Kg con il pieno, 34 Cv., 16,5 KM/Lt.


http://www.gilera-bi4.it/download/Riviste/RC%20250%20Rally-Motosprint1988.pdf


Aprilia Tuareg 250 Rally:




47 Cavalli per 124 Kg di peso a secco.

Un vero peccato che le case attuali che dispongono di motorizzazioni a due tempi Euro 4 non abbiano pensato a creare delle moto da on-off dotate di motorizzazione a miscela, tipo una Beta Xtrainer 300 con una sella piiu' bassa ed un serbatoio piu' capiente, lo stesso vale per la Ktm che puo' disporre di un propulsore alimentato ad iniezione elettronica indiretta, oramai il miscelatore e' presente di serie, sia per Beta che Ktm, si avrebbe una dual dal peso ridottissimo ed a manutenzione quasi zero...

Altra moto di cui mi ero innamorato perdutamente alla sua uscita, nel lontano 1989:






trovo che la prima versione fosse anche la piu' riuscita esteticamente, la Rc 600 fu soggetta ad affinamenti ed a modifiche anche estetiche, ma le serie successive non riuscirono a replicarne la bellezza, per me e' ancora attualissima anche adesso dopo trent'anni dalla sua presentazione:

https://www.motoblog.it/post/46137/amarcord-gilera-rc600-e-il-motore-bi-4

Le grosse monocilindriche da on-off, finito l'effetto moda a seguito della Paris-Dakar, vennero presto tolte dal listino per via che erano crollate le vendite, nonostante la loro ecletticita', il pubblico seguiva le mode e le tendenze, e le mode erano dettate dall'arrivo, nel fuoristrada, delle nuove 400 cc., nel motocross la Yamaha vinse al debutto in America il titolo Ama Supercross nel 1998 e, nell' anno successivo, con il pilota italiano Andrea Bartolini si aggiudico' il titolo mondiale di motocross:



http://www.specialmotors.net/moto/20-yamaha-yz-400f/27-yamaha-yz-400f-un-po-di-storia

Alle case giapponesi "premeva" fare sparire dal mercato del fuoristrada le moto a due tempi, a loro interessava, vendere, le molto piu' remunerative moto a valvole, si apriva un mondo di ricambi, olio motore e migliaia di ore di manutenzione da fatturare, il due tempi era quasi a manutenzione "Zero", alle case produttrici non conveniva, cosi' si assistette alla farsa di fare correre insieme ai 250 a due tempi, delle moto con cilindrata quasi doppia, dopo soli due anni di 400 cc. si decise di aumentare la cilindrata a 450 cc. nelle categorie ammesse, sia nel motocross che nell'enduro, si vede che gli piaceva vincere facile...
Ovviamente seguirono lo stesso trend anche le moto targate ed immatricolate, e la Suzuki fu la prima a mettere in produzione la sua Drz 400, che adottava un motore non derivato dalle versioni racing, ma progettato appositamente per un on-off piu' in ottica stradale:



La moto andava benissimo, ma non fu supportata da grandi numeri di vendita, perche', semplicemente, il pubblico si era rivolto ad altre tipologie di moto, di andare a fare sterrate in moto fregava sempre meno...

Mi vedo costretto a  mettere qualche foto di moto decenti, visto che devo bilanciare quelle cose terrificanti che mette Kermit....

Vor EN-E 530




la caratteristica principale delle moto Vor era quella di avere la distribuzione a cascata di ingranaggi, una specie di capolavoro di meccanica, il rumore del fruscio della distribuzione era musica sinfonica...
Purtroppo la Vor duro' soltato pochi anni e qualche migliaia di moto prodotte, verra' anche ricordata per essere una delle prime moto utilizzate dal grandissimo campione finlandese, il cinque volte Mondiale, il compianto Mika Ahola:

https://youtu.be/vpeIVAgTo0w

Il Freewilly (  ), ce l'aveva un mio amico, mi ricordo che aveva un trafilaggio di olio dalla testa, alla faccia della famosa affidabilita' giapponese, lui non aveva voglia di farla aggiustare e girava con la colata d'olio perenne, era un completamento dell'opera di quella moto, un monumento alla tristezza infinita...

Con il bauletto, aumenta la tristezza:




Per ridursi cosi', e' sempre meglio un abbonamento all'autobus.

La Himayalan ho gia' avuto modo di guardarla da vicino, credo che se una cerca una moto dalle sensazioni retro', quella sia perfetta, non fa' nulla per nascondere la sua provenienza, non ha improbabili estetiche da "Mazinga col tetano", e anche molto bella ed evocativa la bicilindrica stradale, la Royal Enfield Interceptor 650:



preferisco queste, che sono veramente moto indiane, che in realta' sono le inglese degli anni sessanta riviste, direi che sono il vero anello di congiunzione con le moto d'epoca, ma prodotte in chiave moderna, se uno volesse riscoprire il modo di muoversi, senza fretta e senza tecnologie astruse...

Citazione da: Valchisun - 19 Aprile 2020, 20:47:18

Le Jaguar di adesso sono delle Ford, le Mercedes classe A sono delle Renault, beato che che riesci ancora a vederci del bello in questo miscuglio irriconoscibile, io mi sono arreso gia' da tanto tempo...

Guarda che Ford ha venduto Jaguar a Tata nel 2008.

Lo so, l'ho anche scritto nel post, le macchine inglesi o europee avranno avuto un mucchio di difetti, ma non avevano il difetto piu' grande, e cioe' di mancare di personalita', adesso siamo ridotti a pura finzione, guarda la  Classe A che ha uno dei silenziatori di uscita, tappato, finto, fatto soltanto per giustificare una improbabile attitudine sportiva che non potra' avere mai,  ci siamo barattati la personalita' ed il fascino di un marchio per una finzione scenica, per del fumo negli occhi, ma e' anche vero che per i clienti di adesso, un marchio vale l'altro, il carattere e la personalita' di un marchio sono andati persi per sempre, il mondo e' stato trasformato in un ipermercato, e la ggente non ha piu' una  memoria storica, sono tutti troppo occupati a consumare, a vivere una vita globalizzata, a me fa' veramente schifo tutto questo.