8416
Moto d'epoca / Re: Gilera 125 B, la cross bicilindrica
« il: 24 Settembre 2014, 21:05:07 »
Effettivamente anche la Honda non rimase solo a guardare, nel 1981 nel campionato nazionale giapponese, la Hrc presento' la Rc 125 M, portata in gara dal pilota Yasuo Tokufuji
a differenza dell Gilera, venne adottata la disposizione dei cilindri parallela frontemarcia e le prestazioni non furono mai a livello del bicilindrico italiano, per il twin della Honda si parlava di 45 Cv. circa :
venne anche costruito un 250 cc. bicilindrico e quel motore venne poi utilizzato su una moto da velocita'.
Interessante notare che la Honda utilizzo' sperimentalmente la sospensione anteriore a parallelogramma della italiana Ri.bi, dopo il cambio Badalini, si puo' dire che i brevetti e le invenzioni italiane vennero prese in particolare considerazione dai tecnici giapponesi sulle moto prototipo.
Ovviamente quelle moto non andarono oltre lo stadio della sperimentazione e non uscirono mai dai confini e dalle piste da cross giapponesi, si preferi' sacrificare la ricerca delle prestazioni dei bicilindrici all'affidabilita' dei monocilindrici tradizionali.
Il regolamento che vieta l'utilizzo di motori plurifrazionati nel motocross e' rimasto in vigore anche adesso, l'Aprilia pote' "aggirare" il problema con la sua bicilindrica 450 Mxv perche' il divieto era soltanto per le ottavo di litro....
Anche nel caso dell'Aprilia i risultati ottenuti in gara nel Mondaile Mx1 e negli Assoluti d'Italia furono piuttosto deludenti, troppa potenza da gestire ai medi regimi e quote telaistiche che rendevano la moto poco maneggevole nello stretto, alla fine i troppi Cv. a disposizione erano piu' un problema che un vantaggio da sfruttare su una pista da motocross, un altro discorso sulle piste asfaltate del supermotard, dove l'Aprilia continua a vincere nel 2014 con una moto non piu' sviluppata da parecchi anni....
a differenza dell Gilera, venne adottata la disposizione dei cilindri parallela frontemarcia e le prestazioni non furono mai a livello del bicilindrico italiano, per il twin della Honda si parlava di 45 Cv. circa :
venne anche costruito un 250 cc. bicilindrico e quel motore venne poi utilizzato su una moto da velocita'.
Interessante notare che la Honda utilizzo' sperimentalmente la sospensione anteriore a parallelogramma della italiana Ri.bi, dopo il cambio Badalini, si puo' dire che i brevetti e le invenzioni italiane vennero prese in particolare considerazione dai tecnici giapponesi sulle moto prototipo.
Ovviamente quelle moto non andarono oltre lo stadio della sperimentazione e non uscirono mai dai confini e dalle piste da cross giapponesi, si preferi' sacrificare la ricerca delle prestazioni dei bicilindrici all'affidabilita' dei monocilindrici tradizionali.
Il regolamento che vieta l'utilizzo di motori plurifrazionati nel motocross e' rimasto in vigore anche adesso, l'Aprilia pote' "aggirare" il problema con la sua bicilindrica 450 Mxv perche' il divieto era soltanto per le ottavo di litro....
Anche nel caso dell'Aprilia i risultati ottenuti in gara nel Mondaile Mx1 e negli Assoluti d'Italia furono piuttosto deludenti, troppa potenza da gestire ai medi regimi e quote telaistiche che rendevano la moto poco maneggevole nello stretto, alla fine i troppi Cv. a disposizione erano piu' un problema che un vantaggio da sfruttare su una pista da motocross, un altro discorso sulle piste asfaltate del supermotard, dove l'Aprilia continua a vincere nel 2014 con una moto non piu' sviluppata da parecchi anni....