Autore Topic: Mini HAT (Hard Appennin Tour)  (Letto 7954 volte)

Offline Titto

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Mini HAT (Hard Appennin Tour)
« il: 09 Giugno 2014, 11:15:06 »
Non male. È raro che portiamo a termine una delle nostre minchiate. Le proponiamo, magari le cominciamo ma poi non le finiamo. Ci manca il fisico, non l'iniziativa. Ma questa volta, spinti da maschia determinazione, eravamo decisi a montare le nostre tendine a Campo Imperatore. Sì perché Valentino "Moto x2" aveva proposto una tendata al rifugio Racollo e tanto bene noi potevamo approfittare dell'assenza dell'anello debole del gruppo, Raffaella, Rallentatrice Professionista diplomata a Terni, città di San VaLentino. Ma non doveva essere una gita domenicale, sia perché di sabato, sia perché troppo banale. Ebbene sì, apparteniamo al gruppo segreto di facebook "I carbonari della HAT". E me ne voglio vantare ora, ché a settembre non ci sarà molto da raccontare... Quindi, perché non organizzare per allenamento una Mini HAT (hard appennin tour)? E per farla come si deve, abbiamo deciso di arrivare al Gran Sasso quasi del tutto fuoristrada e siamo partiti in quattro con tutte le inutil parts possibili (l'ing. Cancaniccia anche col compressore elettrico, avevamo tre tende da tre più una singola, posti letto totali dieci, Stefano aveva in spalla uno zaino da spedizione artica in solitaria, e così via). Per rendere più realistica la partenza, che nella HAT è a ora di pranzo, Luca è arrivato alle dieci. C'erano già trenta gradi. Pazienza. Le moto: Stefano il Capo su KTM 690, a dispetto dello zaino appariva avvantaggiato. Mauro su DRZ 400 non andava male, ma era largo come una Smart a causa delle borse laterali che gli causavano qualche difficoltà nei passaggi stretti. Luca su Cagiva Canyon 900, 220 kg a secco più bagagli legati alla porcazzozza, con gomma anteriore a 0,75 e posteriore a 2,6 perché "così la sento meglio", appariva svantaggiato, ma sopperiva in parte con l'età, meno di metà della mia. Da parte mia la scelta cadeva sulla Transalp 600, altrimenti avrei dovuto rubare la moto alla moglie e non valeva come allenamento per la Hat. Azzero il contachilometri alla rotonda di Monterosi e si parte. Se non ricordo male, la prima delle mille cadute di Luca si verifica in cima a un orrido discesone pietroso all'incrocio del percorso con la Salaria. Noi eravamo già in fondo e siamo risaliti a piedi per aiutarlo, con quaranta gradi o giù di lì. Stefano, quarantenne, ansimava come un mantice, ma io e Mauro siamo andati vicini al colpo di calore, mentre Luca iniziava un calvario di crampi alle gambe per disidratazione. Questo ci ha obbligato alla prima sosta idraulicoalimentare. Per la cronaca, nella caduta si è spezzato il bracciale del freno anteriore della Canyon, tenuto in sede da quel momento con una fascetta. Ma era solo l'inizio, nel tempo si sono aggiunti ai bagagli uno specchietto e un fanalino supplementare per distacco non desiderato dal cagivone. Mauro perdeva invece i bagagli, per ribellione di una borsa che non ne poteva più di portare a sobbalzi tutte quelle stronzate. La media era determinata dalle bicilindriche, quindi bassina, così arrivava la notte. Puntuale Mauro scassava i cabbasisi con la cena, quindi alle nove o giù di lì ci fermavamo ad Arischia per una pizza. Da lì tutta montagna in notturna, una vera meraviglia: abbiamo incontrato due lepri e un cinghiale, ci hanno inseguito i pastori abruzzesi (quelli che mordono, non i proprietari), dovevamo evitare le ranocchie che a centinaia affollavano le pozze delle strade. Almeno io che le vedevo, cioè, perché per esempio il Capo aveva montato una lampadina a led che sparava la luce solo dove non serviva. Approfittando di una pausa del Capo (il Capo non cade, si siede a riposare sull'erba umida con solchi profondi) abbiamo goduto di una stellata con stelle cadenti e via lattea in un silenzio surreale. Almeno fino a che Luca non ha deciso di far luce accendendo il caterpillar per riparare più facilmente la leva del freno posteriore del Capo, diventata piuttosto rococò. Insomma, a forza di cadute, di spinte in mulattiera, di caracche al sottocoppa della Transalp, alle tre di notte piantavamo le nostre tendine nel buio totale del prato antistante il rifugio col generatore spento. Il contachilometri segnava 306 (mila bestemmie tirate), eravamo decotti ma soddisfatti. Anche noi abbiamo le palle.


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Fabrizio "Titto" Brizi
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Offline kermit

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Re: Mini HAT (Hard Appennin Tour)
« Risposta #1 il: 09 Giugno 2014, 12:59:24 »
 :PDT_Armataz_01_37: :PDT_Armataz_01_37:
ottimo, allora mi date speranza per la mia navigator!!!
 :arar: :arar: :arar:
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Offline alex

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Re: Mini HAT (Hard Appennin Tour)
« Risposta #2 il: 09 Giugno 2014, 14:40:47 »
Bellissimo!  sm412
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Offline Enzo

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Re: Mini HAT (Hard Appennin Tour)
« Risposta #3 il: 09 Giugno 2014, 19:07:23 »
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Offline Valchisun

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Re: Mini HAT (Hard Appennin Tour)
« Risposta #4 il: 09 Giugno 2014, 22:00:33 »
Bel giro, bel racconto, bella avventura! :PDT_Armataz_01_37:

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Offline motaldo

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Re: Mini HAT (Hard Appennin Tour)
« Risposta #5 il: 10 Giugno 2014, 08:12:24 »
. Il contachilometri segnava 306 (mila bestemmie tirate), eravamo decotti ma soddisfatti. Anche noi abbiamo le palle.

ed anche  stile autoironico nel raccontare, complimenti!

Ma il Cagiva è quello che dopo la gita ha comprato Kermit?

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Offline kermit

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Re: Mini HAT (Hard Appennin Tour)
« Risposta #6 il: 10 Giugno 2014, 19:18:31 »
Uello è col pompone, il mio è zuzuki
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Offline Bruce Lee

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Re: Mini HAT (Hard Appennin Tour)
« Risposta #7 il: 12 Giugno 2014, 22:38:20 »
Complimenti per il giro ed il resoconto ma che e' stata, una avventura della serie  Fantozzi & Filini ?  :arar:

 smrij   sm419

Offline Bikerider

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Re: Mini HAT (Hard Appennin Tour)
« Risposta #8 il: 19 Dicembre 2014, 08:41:26 »
In argomento mi sono imbattutto in questo:

http://www.motociclismoalltravellers.com/viaggi/view/hardalpitour-2014-prima-parte-i-preliminari

Bravo Titto, molto godibile.

 smbrv

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Offline Titto

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Re: Mini HAT (Hard Appennin Tour)
« Risposta #9 il: 19 Dicembre 2014, 10:41:52 »
In argomento mi sono imbattutto in questo:

http://www.motociclismoalltravellers.com/viaggi/view/hardalpitour-2014-prima-parte-i-preliminari

Bravo Titto, molto godibile.

 smbrv
Ma una bella figura da pirla... :SAD:
Fabrizio "Titto" Brizi
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Offline Bikerider

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Re: Mini HAT (Hard Appennin Tour)
« Risposta #10 il: 19 Dicembre 2014, 11:08:53 »
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