Autore Topic: Video della Hat 2014  (Letto 3131 volte)

Offline Valchisun

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Video della Hat 2014
« il: 15 Settembre 2014, 23:38:18 »

Ktm Super Duke 1290 R

Offline Joker

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Re: Video della Hat 2014
« Risposta #1 il: 16 Settembre 2014, 10:27:46 »
Bello, ma credo che girare di notte su quelle sterrate deve essere ben faticoso....

Offline Titto

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Re: Video della Hat 2014
« Risposta #2 il: 16 Settembre 2014, 10:34:10 »
Mi vergogno assai a dirlo, ma.. c'ero, almeno per il primo terzo della HAT "standard". L'ho presa sotto gamba e sono andato lì in moto da Roma con una Transalp di 15 anni, originale forse anche nell'olio delle forcelle e nei gommini sopra le pedane. Dopo il primo terzo ho mollato, facevo troppa fatica, non si poteva stare in piedi e non ero in grado di farla "scorrere", l'avantreno si chiudeva con facilità, l'altezza da terra e l'escursione delle sospensioni erano inadeguate. Non dico che il percorso non sia alla portata della vaccona, è il doverlo fare in fretta con una sega sopra che non va bene.
Fabrizio "Titto" Brizi
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Offline Joker

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Re: Video della Hat 2014
« Risposta #3 il: 16 Settembre 2014, 10:47:31 »
Puo' darsi che il problema piu' grande fosse proprio di avere dellle sospensioni inadeguate, credo che quelle sterrate abhiano bisogno di scorrevolezza nel primo tratto della escursione ma anche di sostegno, nel senso che se la forcella affonda troppo si ha la sensazione di brusca chiusura dello sterzo.

Offline Titto

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Re: Video della Hat 2014
« Risposta #4 il: 16 Settembre 2014, 10:52:56 »
Puo' darsi che il problema piu' grande fosse proprio di avere dellle sospensioni inadeguate, credo che quelle sterrate abhiano bisogno di scorrevolezza nel primo tratto della escursione ma anche di sostegno, nel senso che se la forcella affonda troppo si ha la sensazione di brusca chiusura dello sterzo.
Forse hai ragione. La sensazione è quella di una forcella troppo in piedi, oltre a troppo peso sull'anteriore. Qualcuno ha una ricetta collaudata? Mi sono viziato troppo con i monocilindrici...
Fabrizio "Titto" Brizi
Suzuki Dr 650 se '96

Offline Valchisun

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Re: Video della Hat 2014
« Risposta #5 il: 16 Settembre 2014, 13:29:31 »
Forse cambiando le molle e la densita' dell'olio idraulico della forcella riolveresti il problema, io sentirei il parere di un sospensionista prima di porcedere a tentativi "fai da te", anche il monoammortizzatore troppo "seduto" puo' essere la causa di un avantreno che non da' sicurezza.

Ktm Super Duke 1290 R

Offline alex

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Re: Video della Hat 2014
« Risposta #6 il: 16 Settembre 2014, 13:41:31 »
Non ci vedo niente di vergognoso, anzi rinunciare in condizioni di scarsa sicurezza è da tosti veri, mentre invece sul continuare a manetta spalancata non mi esprimo.  sm442

Forse perchè anche io soffro molto una sospensione non efficiente. Poi, quando l'ho ottenuta, comincio ad essere inefficiente io  sm444
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Offline beppext

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Re: Video della Hat 2014
« Risposta #7 il: 16 Settembre 2014, 14:20:11 »
@ Titto: ma, giusto x avere un'idea,  quando dici doverlo fare in fretta a quanto caspita andavate tutti quanti?

Offline Enzo

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Re: Video della Hat 2014
« Risposta #8 il: 16 Settembre 2014, 18:27:39 »
Bisogna anche dire che la TA  non ha una ergonomia che faciliti la guida in piedi , comunque complimenti per averci provato ! smbrv
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Offline alex

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Re: Video della Hat 2014
« Risposta #9 il: 16 Settembre 2014, 18:53:30 »
In effetti è difficile trovare una "multifunzione" di quei tempi che fosse idonea per la guida in piedi, a meno di procurarsi le primissime serie, perchè praticamente tutte, mono o bicilindriche che fossero, stradalizzandosi hanno assunto quote sempre più "sedute" e l'ergonomia logicamente è andata dietro a un simile sviluppo.
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Offline Titto

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Re: Video della Hat 2014
« Risposta #10 il: 16 Settembre 2014, 19:05:26 »
@ Titto: ma, giusto x avere un'idea,  quando dici doverlo fare in fretta a quanto caspita andavate tutti quanti?
La media era bassissima. Se hai pazienza, leggi il report:

Tiepida serata di fine estate 2014
Sorseggio mestamente una rossa alla birreria dei ducatisti, a Porta Portese. Lo sguardo va invidioso a quel pezzo di carta in mano a Stew, che recita qualcosa come: "...Per aver percorso integralmente la Hat 2014..."
Se lo sono guadagnato in due, Stew e il novellino Giulio, della squadra di punta "Gli Sconosciuti #1". Il loro terzo, Mauro, ha ceduto all'alba al secondo ristoro. Che fossero la squadra di eccellenza lo si capiva da vari particolari: KTM 690 e DRZ 400 carrellate, Beta 500 da enduro noleggiata dalle parti di Garessio, tutte con tasselli nuovi di zecca. Della mia squadra, gli Sconosciuti #2, su moto improbabili, nessuno è arrivato in fondo: il più pirla sono stato io, presuntuoso tanto da partire da Monterosi con la Transalp di 15 anni, originale fin nell'olio delle forcelle e con le semitassellate a fine vita. Ritirato al primo ristoro, un terzo del percorso. Una debacle. Eppure era iniziata meglio...
Quando alla Prima Tendata di All Travellers, in maggio, il buon Ciaccia mi ha mortificato, accusandomi di dare giudizi negativi sulla HAT senza conoscerla, non ho potuto che dargli ragione: Stew creava così una pagina su Facebook, segreta ché fa più fico, dal nome "I Carbonari della HAT", nella quale chiamava amici e nemici a formare squadre di tre per partecipare appunto alla HAT di settembre. Dopo vari rimaneggiamenti si partorivano due gruppi, uno su monocilindriche cazzute, l'altro su meste vaccone e, poiché non ci conoscevamo tutti, i gruppi sarebbero stati:
- Gli Sconosciuti #1 (Stew, Giulio e Mauro) sulle mono già menzionate, una squadra in grado di tenere alta la bandiera.
- Gli Sconosciuti #2, ovvero Titto (io) sulla vecchia Transalp; Francesco "TTR" su una Transalp 700, con ruota anteriore da 19" ma con paracoppa, dei buoni tasselli e le sospensioni truccate; e infine Luca, pischello universitario su Cagiva Gran Canyon 900.
Per avere una blanda idea di cosa ci attendesse, decisi a fine primavera di proporre una Mini Hat, della quale riporto la cronaca scritta all'epoca.

MINI-HAT (Hard Appennin Tour), primi di giugno 2014.

Non male. È raro che portiamo a termine una delle nostre minchiate. Le proponiamo, magari le cominciamo, ma poi non le finiamo. Ci manca il fisico, non l'iniziativa. Ma questa volta, spinti da maschia determinazione, eravamo decisi a montare le nostre tendine a Campo Imperatore. Sì, perché Valentino "MotoXdue" aveva proposto su Facebook una tendata al rifugio Racollo e tanto bene noi potevamo approfittare dell'assenza dell'anello debole del gruppo, Raffaella, Rallentatrice Professionista diplomata a Terni, città di San VaLentino. Ma non doveva essere una gita domenicale, sia perché di sabato, sia perché troppo banale. Ebbene sì, apparteniamo al gruppo segreto di facebook "I carbonari della HAT". E me ne voglio vantare ora, ché a settembre non ci sarà molto da raccontare... Quindi, perché non organizzare per allenamento una Mini HAT (hard appennin tour)? E per farla come si deve, abbiamo deciso di arrivare al Gran Sasso quasi del tutto fuoristrada, ma di quello vero, e siamo partiti in quattro con tutte le inutil parts possibili (l'ing. Cancaniccia anche col compressore elettrico, avevamo tre tende da tre più una singola, posti letto totali dieci, Stefano aveva in spalla uno zaino da spedizione artica in solitaria, e così via). Per rendere più realistica la partenza, che nella HAT è a ora di pranzo, Luca è arrivato alle dieci. C'erano già trenta gradi. Pazienza. Le moto: Stefano il Capo su KTM 690, a dispetto dello zaino appariva avvantaggiato. Mauro su DRZ 400 non andava male, ma era largo come una Smart a causa delle borse laterali, che gli causavano qualche difficoltà nei passaggi stretti. Luca, su Cagiva Canyon 900, 220 kg a secco più bagagli legati alla porcazzozza, con gomma anteriore a 0,75 e posteriore a 2,6 perché "così la sento meglio", appariva svantaggiato, ma sopperiva in parte con l'età, meno di metà della mia. Da parte mia la scelta cadeva sulla Transalp 600, altrimenti avrei dovuto rubare la moto alla moglie e non valeva come allenamento per la Hat. Azzero il contachilometri alla rotonda di Monterosi e si parte. Se non ricordo male, la prima delle mille cadute di Luca si verifica in cima a un orrido discesone pietroso all'incrocio del percorso con la Salaria. Noi eravamo già in fondo e siamo risaliti a piedi per aiutarlo, con quaranta gradi o giù di lì. Stefano, quarantenne, ansimava come un mantice, ma io e Mauro, over 50, siamo andati vicini al colpo di calore, mentre Luca iniziava un calvario di crampi alle gambe per disidratazione. Questo ci ha obbligato alla prima sosta idraulicoalimentare. Per la cronaca, nella caduta si è spezzato il bracciale del freno anteriore della Canyon, tenuto in sede da quel momento con una fascetta. Ma era solo l'inizio, nel tempo si sono aggiunti ai bagagli uno specchietto e un fanalino supplementare per distacco non desiderato dal cagivone. Mauro perdeva invece i bagagli, per ribellione di una borsa che non ne poteva più di portare a sobbalzi tutte quelle stronzate. La media era determinata dalle bicilindriche, quindi bassina, così arrivava la notte. Puntuale Mauro scassava i cabbasisi con la cena, quindi alle nove o giù di lì ci fermavamo ad Arischia per una pizza. Da lì tutta montagna in notturna, una vera meraviglia: abbiamo incontrato due lepri e un cinghiale, ci hanno inseguito i pastori abruzzesi (quelli che mordono, non i proprietari), dovevamo evitare le ranocchie che a centinaia affollavano le pozze delle strade. Almeno io che le vedevo, cioè, perché per esempio il Capo aveva montato una lampadina a led che sparava la luce solo dove non serviva. Approfittando di una pausa del Capo (il Capo non cade, si siede a riposare sull'erba umida con solchi profondi), abbiamo goduto di una stellata con stelle cadenti e via lattea in un silenzio surreale. Almeno fino a che Luca non ha deciso di far luce, accendendo il suo caterpillar, per riparare più facilmente la leva del freno posteriore del Capo, diventata piuttosto rococò. Insomma, a forza di cadute, di spinte in mulattiera, di caracche al sottocoppa della Transalp, alle tre di notte piantavamo le nostre tendine nel buio totale del prato antistante il rifugio, col generatore spento. Il contachilometri segnava 306 (mila bestemmie tirate), eravamo decotti ma soddisfatti.
Anche noi abbiamo le palle.

E invece...

6 settembre 2014.

Il primo segnale di cattivi auspici è il rumore di lamiere offese che sento nel self service di Garessio: Ah, no, è solo Luca che inizia a sdraiare il Cagivone anzi tempo, ha energie da vendere il ragazzo. Siamo arrivati in moto il giorno prima e solo ora cominciamo a capire in che guaio ci siamo ficcati. Pensavo di trovare dei grulli come me, gentlemen pronti a una passeggiata di 24 ore, invece incontro solo dakariani su special arrabbiatissime, con tanti fanali da sciogliere un alternatore, tassellature da Erzberg, cataloghi interi della Touratech su due ruote solamente. I fuori di ciocca di tutta Europa sono confluiti in questo posto. Il paddock comprende anche pezzi di assoluto pregio, per esempio una Transalp rivestita di moquette nera come il bagagliaio del mio Doblò. Qualcuno bara, schierandosi alla partenza con Freeride e T-Ride, difficilmente sopra i 150 kg regolamentari. Moto da enduro racing, Aprilia bicilindriche da rally, vaccone anabolizzatissime... Quasi quasi me ne vado... Invece partiamo fra i primi, subito dopo i matti della Extreme, da un palco con quattro signorine con ombrellino e minigonna. Il povero Capra, l'organizzatore, si sforza di dire al microfono qualcosa di simpatico sui cessi che cavalchiamo, ma fa fatica persino a riconoscere l'ammasso di nastro americano sul quale è seduto Luca, così ci liquida augurandoci buon viaggio.
Imbocco il primo sterrato e subito si palesa il lento ma inesorabile sviluppo della tecnica: le tanto canzonate GS 1200 hanno un passo ben più sicuro e mi superano, per poi fermarsi e ripetere continuamente la manovra. In pratica vedo solo la loro polvere, non ho idea di dove stia poggiando le mie ruote. Però lo sento, a ogni scolo dell'acqua in cui precipito la Transalp si lamenta come un vecchio veliero in legno. Poco male, non è il momento per fare l'appello dei pezzi di carena. Ho proprio preso sotto gamba 'sta cosa. La vaccona non mi permette di stare in piedi e le gonadi contro il serbatoione sento che cederanno prima della schiena. La forcella troppo in piedi e cedevole non mi permette di andare più velocemente: cerco di convincermi di questo per non ammettere di essere un paracarro. Già a queste andature non posso godermi il panorama, e sì che meriterebbe. I miei compagni incalzano, ma per ora rispettano la differenza di età. E' pericolosamente vicino il momento in cui mi cederanno il posto a sedere sull'autobus.
Dopo ore di stillicidio finisco in una trappola per vaccone, la traccia sembra passare per un sentiero in cui il ruscellamento dell'acqua ha eroso il fondo. In un empito d'orgoglio porto su l'Hondina per un tratto, lasciando i miei colleghi al palo, ma Stew mi telefona per avvertirmi che la trappola è bypassabile. Fatica inutile, ma di soddisfazione!
Poi finalmente un tratto guidato su asfalto che mi permette di rialzare un po' la media, in fondo nasco stradista.
Arriviamo al primo controllo accolti da due somari che sembrano volermi dire qualcosa. Non siamo gli ultimi, ancora, persino il Ciaccia è ancora lì ma non sembra sfatto come me.
Riconosco che sto entrando in Francia da una vecchia via del sale, fatta con mia moglie Raffaella, su moto più consone. Ci fermiamo per le foto di rito e uno spuntino sul vecchio Pont du coq a la Brigue, poi benzina e i tornanti del Col di Tenda col primo buio. Il sudore mi si sta gelando addosso, spero si asciughi per poter aggiungere una felpa al mio abbigliamento. Non porto quasi mai i guanti, quindi tento una froceria: accendo zitto zitto le manopole riscaldate, ma queste vanno a tratti, forse per i mille sobbalzi cui ho sottoposto la moto. Mi sta venendo anche mal di pancia e mal di testa e supero senza accorgermene il primo ristoro, dobbiamo tornare indietro di qualche chilometro. Qui di nuovo Ciaccia mi si presenta davanti fresco come una rosa, mi rendo conto che non arriverò mai in fondo e che mi sento troppo una chiavica per proseguire decoubertianamente e... mollo! Non ceno, sorseggio solo un tè, cedo il mio gps a Luca e Francesco, che hanno solo un Ipad mini senza alimentazione, incrocio il Muz che sta ripartendo, abbasso lo sguardo per la vergogna e mi defilo per cercare un alberghetto in paese. Saprò poi che un altro pellegrino, su KTM 690, giungerà alla medesima magione all'una e mezza di notte, dopo aver ritrovato la traccia gps perduta.
Mi sveglio riposato alle sei di mattina, il malessere è scomparso, telefono a Luca: "Dove siete?" Ogni risposta mi arriva come un'intercontinentale da Bora Bora, con due secondi di ritardo. Non è la linea, è Luca che ha i riflessi un po' rallentati. Si stanno ritirando al secondo ristoro, come Mauro della squadra #1, trovato a dormire su quattro sedie in fila. Stew e Giulio proseguono. Concluderanno eroicamente in 24 ore e 10 minuti, merito anche mio che non li ho più costretti ad aspettarmi di tanto in tanto?
Ora mi trovo in un dilemma: se mi iscrivo a "Mucche dell'Appennino", di 500 km, con la Yamaha WRR 250 di mia moglie, avrò la mia rivincita o distruggerò definitivamente il mio ego?
Fabrizio "Titto" Brizi
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Offline Fulvio 55

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Re: Video della Hat 2014
« Risposta #11 il: 16 Settembre 2014, 19:16:18 »
Bellissimo, il primo sterrato è uguale alla panoramica delle vette sopra Ravascletto!!!
avanti adagio....quasi indietro!

Offline Enzo

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Re: Video della Hat 2014
« Risposta #12 il: 16 Settembre 2014, 19:16:59 »
 sm419
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Offline ario

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Re: Video della Hat 2014
« Risposta #13 il: 16 Settembre 2014, 20:00:14 »
Grazie Titto per aver condiviso con noi.. le tue esperienze..   smbrv
Per me ....sei un grande..  :96: .. e per diversi motivi:
1 - ci hai provato..  adoremus
2 - lo hai raccontato..così come è andata..  sm13
3 - mi hai strappato nella lettura... diversi sorrisi..  :grazie:
4 - vivi la passione della moto..con l'entusiasmo del fanciullo.. ( che dovrebbe essere in tutti noi.. )  sm08

P.S. io.. i pilotoni..non li sopporto..  :67: :67:
 sm400
BMW R100 GS PD 92..... IL LITRO
HUSABERG FE 550 06.... IL MEZZO LITRO
SHERCO 290 02............ IL QUARTINO

Offline alex

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Re: Video della Hat 2014
« Risposta #14 il: 16 Settembre 2014, 20:03:49 »
Quoto Ario.  :OK:

A Fulvio domando...quando chiudono la Via delle Vette a Ravascletto. Ma stavolta vengo con la Culona  :festa:
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