Autore Topic: Le due anime del motoalpinismo  (Letto 8958 volte)

Offline kermit

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #15 il: 24 Agosto 2012, 17:00:51 »
 
Sicuramente qualcosa di vero c'è in quello che dice l'amico Circus70 a proposito delle moto free-ride  :SAD:
Per come vengono presentate è possibile che qualcuno pensi di sfruttarle come moto da "estremo" ma secondo
me sono si tratta di utenze marginali, chi acquista una moto del genere è soprattutto colui che ha maturato un
approccio più sostenibile con il fuoristrada.
Nella mia zona al momento c'è una estrema diffusione del 2T ritenuto come una moto più facile e,
conseguentemente acquistato da tanti per emulazione. Personalmente ritengo che sia l'ultima spiaggia
per tanti patiti del "gas a manetta" dopodichè fra ossa rotte, divieti e soldi buttati in pezzi di ricambio
abbandoneranno il "branco" (come stà già succedendo a quelli che andavano a strusciare le pedane sui passi)
facendo un gran favore agli appassionati più rispettosi.

:67:
 ma sei matto?
se ti sente il valchi!!!
modifica subito... se legge "ossa rotte" parte con la solita filippica!
 :96:
il problema e' sempre e comunque la testa! penso che anche uno col trial possa mettere scarico aperto e fare passaggi facendo crollare un muretto, o facendo altri generi di danni...
d'altra parte anche le slavine per gli sciatori fuori pista che tagliano il fronte... non hanno nulla a che fare con moto o deturpazioni dell'ambiente, ma e' comunque colpa del cervello!!!! non degli sci!
 sm470
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kappa

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #16 il: 24 Agosto 2012, 17:50:26 »
Certamente dipende dal conducente e non dalla moto, anche se è indubbio che certe tipologie di moto, soprattutto
se non usate con coscienza o sufficente capacità, si prestano più di altre ad un impatto ambientale negativo.

Offline easyenduro

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #17 il: 24 Agosto 2012, 21:18:30 »
La zona del ciocco dove è  stata fatta la prova  delle freeride da fasola è in realtà una zona privata, non frequentabile in gran parte da "gente normale" col motore.. Ma fasola ha i permessi per poter organizzare gli eventi.. Il percorso è lo stesso che viene utilizzato per l'hell's gate,una gara famosissima di enduro estremo. Ci sono stato a vederla quest'anno e devo ammettere che mi sono divertito parecchio!!! nonostante non sono un ammiratore delle corse da motocross o enduro dove vanno manetta.. Infatti l'hell's gate presenta passaggi veramente tosti,non proprio da trial ma veramente difficili, tant'è che i piloti non passano veloci a manetta ma vanno piuttosto piano anche perchè devono stare in sella un giorno intero,e si possono ammirare bene.ultimamente hanno vietato l'utilizzo in gara di moto da trial ma fino a pochi anni fà molti partecipavano con questo tipo di moto ottenendo bei risultati,.. L'anno scorso sono arrivati al traguardo in 2 su circa 200 partenti !!! quest'anno in 5,e il vincitore appena dopo il traguardo è mezzo svenuto !!!
Cmq sono d'accordo che in giro c'è troppa gente col motore da enduro o anche da cross che và troppo forte per i setieri,spesso senza targa e con scarichi assordanti sm41... Questa gente dovrebbe andare a girare in pista !!!!! perchè danneggia prima di tutto l'ambiente,le persone che ci vivono,gli animali e anche noi "motoalpinisti"!! A loro non importa nulla se non di andare a manetta, se ne fregano dei bei paesaggi da osservare,del tiro e della trazione del motore e degli ostacoli difficili da superare...infatti quando trovano l'ostacolo lo evitano ogni volta,
 aggirandolo per non perdere velocità,e spesso non sono loro a guidare la moto ma sono le moto che guidano loro..spalancano il gas e si lasciano portare avanti..

kappa

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #18 il: 24 Agosto 2012, 23:41:21 »
.... Cmq sono d'accordo che in giro c'è troppa gente col motore da enduro o anche da cross che và troppo forte per i sentieri,spesso senza targa e con scarichi assordanti sm41... Questa gente dovrebbe andare a girare in pista !!!!! perchè danneggia prima di tutto l'ambiente,le persone che ci vivono,gli animali e anche noi "motoalpinisti"!! A loro non importa nulla se non di andare a manetta, se ne fregano dei bei paesaggi da osservare, del tiro e della trazione del motore e degli ostacoli difficili da superare...infatti quando trovano l'ostacolo lo evitano ogni volta, aggirandolo per non perdere velocità,e spesso non sono loro a guidare la moto ma sono le moto che guidano loro..spalancano il gas e si lasciano portare avanti..

Capisco e condivido il tuo sdegno verso gli utenti poco rispettosi dei sentieri, ma certe volte uno slancio esagerato ed una
generalizzazione troppo radicale può ottenere esattamente l'effetto opposto a quello che ci prefiggiamo. Ben vengano le
critiche verso coloro che danneggiano la categoria dei fuoristradisti con comportamenti non consoni, ma queste critiche
devono essere sempre circostanziate e non sparate solo per dimostrare quanto una categoria è buona in assoluto rispetto
alle altre. Non esiste la patente da "motoalpinista" ed anche se nel mio precedente intervento ho chiaramente constatato che
alcuni mezzi, per le loro caratteristiche peculiari, sono meno invasivi di altri, torno a ripetere che l'educazione non la fa la moto
ma chi la conduce. Personalmente conosco fior di persone con moto da enduro che girano nel rispetto del territorio e del codice
della strada.
Molte volte i toni, la forma e la conoscenza della materia che si vuole dibattere sono importantissimi per far valere le
proprie ragioni ed evitare di fare la figura di quei giornalisti dilettanti da testata di provincia che scrivono a vanvera di
"Motocross sui sentieri" rimediando delle figure cacine.
 :siga:
« Ultima modifica: 24 Agosto 2012, 23:58:32 da dani »

Offline easyenduro

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #19 il: 25 Agosto 2012, 00:53:22 »
Hai ragione,non è la moto che rende educato chi la guida, ma è il buon senso di chi la guida..
Purtroppo, nella mia zona, sono ben pochi coloro che fanno enduro preoccupandosi di non disturbare troppo le persone e l'ambiente...

Offline zio giò

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #20 il: 27 Agosto 2012, 01:01:40 »
Ciao Lamberto, innanzitutto grazie della bella uscita, ed ancora grazie per avermi nuovamente coinvolto in una cosa diversa, debbo dire a parte il caldo che mi ha stroncato le forze nella prima ora, alla fine sarei rimasto ancora a provare quel mono e quella frizione della Long Ride che inizialmente m’avevano spaesato, e che,  dopo aver provato la  mia 4 RT a casa, ho capito quanto riescono a "buttarti su" se ben caricati, comunque passiamo alle impressioni della T-Ride, questo lo scrissi a maggio quando la provai per la I° volta:  sm13
la moto si presenta bene, tutto è al posto giusto, l'altezza da terra, le leve, le pedane, mi piace anche il rumore del motore, in sella si ha subito la percezione di una moto facile, alla guida ci si accorge che le senzazioni si trasformano in realtà, tutto diventa semplice, la ciclistica, le sospensioni, il motore, i freni aiutano, ho percorso in salita un sentiero particolarmente stretto ed erto, mi sembrava un trial. Non mi dilungo sulla tecnica e tecnicismi, lascio ad altri più competenti, però la moto è fatta per chi vuole andare in montagna, IN CIMA ALLA MONTAGNA, con questa T ride puoi fare del trial “serio” e puoi tranquillamente fare dell'enduro impegnativo, non mi meraviglierei affatto di vederla nelle mani di un pilota esperto all'HELL'S GATE RACE nella zona alta della classifica finale.
Personalmente la ritengo molto vicina alla moto ideale, ci si può fare di tutto: motore a 2 tempi facile, sempre presente, telaio e sospensioni la mantengono diritta anche nei passaggi in discesa con pietre umide e smosse, la moto c'è, la senti, è tua, il peso ridotto è la ciliegina sulla torta.
Come dice un mio caro amico: "A ME ME PIACE", ho sempre creduto che le moto non dovessero necessariamente avere una valangata di cavalli, con questa T-ride ne ho la conferma. La T-ride risponde sempre ed in qualsiasi situazione.
In conclusione, quando i "moto-trialisti/enduristi" riusciranno a togliersi la maschera di "super campioni" ed impareranno ad usare questa moto, sono fermamente convinto che ne vedremo in giro parecchie.
Ora a distanza di qualche mese "RISOTTOSCRIVO IN TOTO", aggiungendo che la T Ride è davvero molto divertente da usare, sul senterino montano, in mulattiera con sassi/sassoni gradinati, mossi, è stabile e poco affaticante, sarà molto probabilmente la mia prossima moto, la T-ride ti dà finalmente la possibilità di sederti, di derapare, di “endurare” e se occorre, fare quel passaggio che solo una moto da trial può fare. Certo dico questo alla mia veneranda età, quando ho raggiunto la consapevolezza che portare a spasso oltre 60 CV non sia poi più così divertente come un tempo, ed una moto che ti permetta di esprimere tutta l’esperienza  accumulata senza essere “lei” a comandare, quando sei stanco, è sicuramente una buona scelta, sono altresì convinto che in un uscita enduristica, soprattutto dalle mie parti, non sarei  certamente l’ultimo ad arrivare, ed nell’uscita endu/trialistica fatta con Lamberto ci ha fatto divertire entrambi.
Della Long Ride che dire: a parte un’iniziale difficoltà, una volta fatta la mano l'ho trovata "tecnica" nel trial, con “questa” devi essere presente, se sai muoverti bene è inarrestabile e nulla t'impedisce di salire ovunque, il limite sei tu. Spostato un po’ in avanti il manubrio, tutto è al posto giusto, leve, pedane, il “big” serbatoio  non infastidisce, un appunto alla sella:  spinge in avanti. Cosa posso dire ancora rispetto al mio trattorino 4 RT, il motore è prontissimo, all'inizio ho sofferto, poi impari a conoscerlo, ed allora, tornando a casa e riprovando subito la Montesa, ti rendi conto che la Long Ride è di una generazione più evoluta.   
Personalmente ritengo che siano due moto simili fra loro, apparentemente fatte quasi per lo stesso scopo “andare per i boschi, soprattutto in montagna” ma le loro anime ti portano a fare lo stesso percorso in maniera differente la T-ride ti accompagna la Long-ride la devi guidare.
Un caro saluto                       Gianni (zio giò)
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Offline albertoalp

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #21 il: 27 Agosto 2012, 12:14:33 »
Ho comprato ieri a Madrid la rivista Moto Verte con la prova della Sherco X-ride che quindi è commercializzata parallelamente alla Scorpa. Nella prova infatti si dice che sono del tutto identiche a parte gli adesivi. Ne parla molto bene ricordando che comunque è una moto che predilige il trializzare e meno l'endurare soprattutto per il gap della quinta marcia lunga da trasferimento e per il cambio che, pur essendo molto preciso, non è velocissimo negli innesti. Bene l'affidabilità del motore, la ciclistica (senza eccedere nelle velocità) e i componenti che, pur non essendo il top sul mercato, fanno il loro buon lavoro come pure i freni. Il motore dice che è il trial 290 con gli stessi rapporti interni (non mi sembra però) e la secondaria diversa. Solo che è stato leggermente modificato per permettere un uso più intensivo, a lungo e su di giri del motore per l'uso enduristico. Per questo anche il tub di scarico è maggiorato per far respirare meglio il motore ai regimi più elevati, anche se nella prova al banco il motore mantiene regimi di giri molto bassi per coppia e potenza. Tutto bassi e medi con una grandissima dolcezza. Tutte queste caratteristiche, unite al prezzo, considerato basso, la rendono una moto molto appetibile per chi vuole divertirsi davvero affrontando ostacoli importanti, ma anche divertirsi esplorando....Tutte cose che sapevamo già...

lazzaro54

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #22 il: 27 Agosto 2012, 12:41:17 »
ah, quindi Sherco esce anche con la X-ride ..... interessante ........

Offline kermit

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #23 il: 27 Agosto 2012, 14:29:48 »
mah... a vedere cosi' credo che da noi arriverà solo scorpa, ne avevo sentito parlare forse anche alla prova della t-ride
perche' avendo solo gli adesivi di differenza, aveva poco senso...
poi magari ho detto una grossa castroneria...
 :erd:
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Offline kermit

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #24 il: 08 Ottobre 2012, 13:43:25 »
riprendo un po' questa discussione... il posto adesso lo conosco, a parte ciò devo dire che visto da fuori, diciamo da dietro con affanno quando riuscivo a raggiungervi, credo che grosse differenze per fare escursionismo non ce ne siano, non so esattamente se il vostro livello sia effettivamente molto simile.
e se il tuo amico non fosse in forma... comunque credo che sia proprio la via giusta!
long ride o t-ride sono le moto ideali... forse per quel ce posso dire, la t-ride permette più relax nei momenti meno impegnativi, poi se non si devono fare zone con curve troppo strette la sella non e' un fastidio enorme...
appena sono un po' più pratico, mi piacerebbe confrontare di persona le due moto!
 :mm:
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Offline tassello

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #25 il: 11 Ottobre 2012, 20:21:36 »
Ciao Lamberto, innanzitutto grazie della bella uscita, ed ancora grazie per avermi nuovamente coinvolto in una cosa diversa, debbo dire a parte il caldo che mi ha stroncato le forze nella prima ora, alla fine sarei rimasto ancora a provare quel mono e quella frizione della Long Ride che inizialmente m’avevano spaesato, e che,  dopo aver provato la  mia 4 RT a casa, ho capito quanto riescono a "buttarti su" se ben caricati, comunque passiamo alle impressioni della T-Ride, questo lo scrissi a maggio quando la provai per la I° volta:  sm13
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Della Long Ride che dire: a parte un’iniziale difficoltà, una volta fatta la mano l'ho trovata "tecnica" nel trial, con “questa” devi essere presente, se sai muoverti bene è inarrestabile e nulla t'impedisce di salire ovunque, il limite sei tu. Spostato un po’ in avanti il manubrio, tutto è al posto giusto, leve, pedane, il “big” serbatoio  non infastidisce, un appunto alla sella:  spinge in avanti. Cosa posso dire ancora rispetto al mio trattorino 4 RT, il motore è prontissimo, all'inizio ho sofferto, poi impari a conoscerlo, ed allora, tornando a casa e riprovando subito la Montesa, ti rendi conto che la Long Ride è di una generazione più evoluta.   
Personalmente ritengo che siano due moto simili fra loro, apparentemente fatte quasi per lo stesso scopo “andare per i boschi, soprattutto in montagna” ma le loro anime ti portano a fare lo stesso percorso in maniera differente la T-ride ti accompagna la Long-ride la devi guidare.
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Offline marc59

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #26 il: 12 Ottobre 2012, 19:09:03 »
una moto, un sentiero, bosco di castagni di quà e di là, ditemi voi se c'è qualcosa di meglio  :OK:  smbrv
Yamaha WR 250 F

Offline kermit

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #27 il: 12 Ottobre 2012, 19:27:06 »
si! un bel cavagno o una gerla per raccogliere le castagne!


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EM escape

Offline alex

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #28 il: 12 Ottobre 2012, 21:48:43 »
un plaid e una maiala.
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Offline albertoalp

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Re: Le due anime del motoalpinismo
« Risposta #29 il: 12 Ottobre 2012, 22:38:06 »
un plaid e una maiala.

Per questo comprata l'ho...