Autore Topic: Re: RD. Una sigla semplice, ma dietro c'è la AT!  (Letto 4050 volte)

sgnaus

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Re: RD. Una sigla semplice, ma dietro c'è la AT!
« il: 26 Settembre 2012, 16:24:22 »
Direi che le foto che hai messo sono la risposta "perfetta" a chi avesse ancora dei dubbi sulle moto della categoria :"maxi enduro stradale", cioe' la possibilita' di fare dello sterrato e di "battagliare" con delle naked sportive, ma senza essere seduto in posizione da fachiri ed arrivare a casa piegato in due sm41 smban .... :PDT_Armataz_01_37:
quello che dici è assolutamente vero, anche io sto cercando un africa twin usata da affiancare al "camoscio", per assecondare la voglia di fare... "tutto"!!!
« Ultima modifica: 27 Settembre 2012, 11:25:49 da alex »

Offline kermit

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Re: RD. Una sigla semplice, ma dietro c'è la AT!
« Risposta #1 il: 26 Settembre 2012, 16:45:23 »
Direi che le foto che hai messo sono la risposta "perfetta" a chi avesse ancora dei dubbi sulle moto della categoria :"maxi enduro stradale", cioe' la possibilita' di fare dello sterrato e di "battagliare" con delle naked sportive, ma senza essere seduto in posizione da fachiri ed arrivare a casa piegato in due sm41 smban .... :PDT_Armataz_01_37:
quello che dici è assolutamente vero, anche io sto cercando un africa twin usata da affiancare al "camoscio", per assecondare la voglia di fare... "tutto"!!!
african twin?
ma un bel 800gs e via andare!!!
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Offline alex

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Re: RD. Una sigla semplice, ma dietro c'è la AT!
« Risposta #2 il: 26 Settembre 2012, 17:27:17 »
si, ma con la AT fai le stesse cose, meglio, e con massimo 2000 euro di acquisto  :93:
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sgnaus

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Re: RD. Una sigla semplice, ma dietro c'è la AT!
« Risposta #3 il: 26 Settembre 2012, 17:32:37 »
si, ma con la AT fai le stesse cose, meglio, e con massimo 2000 euro di acquisto  :93:
sì sono d'accordo, anche perchè dopo che mi hai detto del gs poco adatto al off, mi sono informato e ho raccolto molti (troppi) pareri conformi al tuo, quindi l'ho escluso.
in verità aggiungo poi che il gs costa uno sproposito anche se usato e io... non sono molto molto bmwista (anche se qualcuno poi mi taccia dicendomi che son bmwista di sponda...)
però 2.000 euro non bastano per una AT in decente stato di forma, diciamo che ci vuole circa un millino in più (pressapoco)  :SAD:

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Re: RD. Una sigla semplice, ma dietro c'è la AT!
« Risposta #4 il: 26 Settembre 2012, 17:56:06 »
se ti "accontenti" (io in realtà vorrei solo quella) di una RD03 puoi anche risparmiare il millino extra... HRC 650, gira appena più altina ma è la migliore ciclistica OFF-ON delle AT fino alla 07
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Offline kermit

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Re: RD. Una sigla semplice, ma dietro c'è la AT!
« Risposta #5 il: 26 Settembre 2012, 18:11:31 »
la mia era un po' una provocazione, comunque vorrei vederle messe giu' simili e fare un confronto come si deve!
a tutt'ora il gs 800 e' l'unica che si avvicina molto alla filosofia dell'AT e anche barbero (barbiero come cavolo si chiama) ci fa belle cosine..
solo con un po' di rivisitazione delle sospensioni...
sul prezzo sono pienamente d'accordo!
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Re: RD. Una sigla semplice, ma dietro c'è la AT!
« Risposta #6 il: 26 Settembre 2012, 18:37:42 »
...bhe meglio del GS800 e nella stessa fascia di prezzo, come usato, c'è il KTM 990 Adeventure ...scusate se è poco  :93:

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Re: RD. Una sigla semplice, ma dietro c'è la AT!
« Risposta #7 il: 26 Settembre 2012, 18:49:18 »
...bhe meglio del GS800 e nella stessa fascia di prezzo, come usato, c'è il KTM 990 Adeventure ...scusate se è poco  :93:
certo che no... però mi sembra più snella
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sgnaus

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Re: RD. Una sigla semplice, ma dietro c'è la AT!
« Risposta #8 il: 27 Settembre 2012, 10:05:11 »
@kermit: di sicuro la sistemazione di cui parli tu, anche se ridotta alle sole sospensioni, significa comunque l'esborso di bei soldi e poi comunque, la gs resta una moto (da quello che mi hanno detto) che ha caratteristiche troppo stradali per essere impegnata da un fermone come me in off (che già c'ho il mio bel daffare col camoscio...)

@alex: ascolta un po', riguardo la 650 (che non ho mai avuto) ho letto anche io che è molto più adattta all'off e che in effetti era stata progettata sulla base del primo modello usato alla dakar; la 750 la conosco bene, non era un mostro di agilità, però dal momento che entrambe le moto sono ormai datate e quindi non si tratta di avere il modello più recente, mi piacerebbe capire se la 650 oltre che rispondere in modo migliore alle esigenze di off leggero può essere adatta anche ad un uso disimpegnato con la moglie sulla sella. oltre tutto ci sarebbe il fatto che la 650 è anche più appetibile dal punto di vista storico

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Re: RD. Una sigla semplice, ma dietro c'è la AT!
« Risposta #9 il: 27 Settembre 2012, 10:35:31 »
Diego è lo stesso motore del primo Transalp. Che, mi pare, in fatto di fruibilità stradale, per viaggi anche in coppia, non deve più dimostrare granchè.
La 03 oltre ad essere, come dici, più interessante sotto il profilo storico, è anche la più bella. Le sole grafiche HRC (bianco.rosso-blu) la distaccano completamente dalle colorazioni improbabili dei modelli successivi. Dopotutto, è la moto voluta da Honda per offrire a tutti il look NXR sfruttando il momento magico di una vittoria dakariana al debutto, in un momento di trend di segmento (vedi la concorrenza con la XT600Z, Suzuki con la SR3-DR)
Il fatto stesso di avere il motore in comune con un modello diffusissimo, mette al riparo dal rischio di irreperibilità dei ricambi. inoltre tutti (più o meno) ci sanno mettere le mani, intendendo anche cosine più specifiche come il timing o il gioco valvole. Caratteristica propria anche ai modelli siccessivi e per lo stesso motivo, indubbiamente. Ma "dopo" son diventati sempre più stradali e sempre più... brutti, a parer mio.
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Re: RD. Una sigla semplice, ma dietro c'è la AT!
« Risposta #10 il: 27 Settembre 2012, 11:37:26 »

    L’Africa Twin sfoggia le migliori finiture e l’equipaggiamento più completo della propria categoria.
    Ha tutto per girare in città o per viaggiare su strada o nell’"off-road", da soli o con passeggero.
    Il motore bicilindrico a 6 valvole è raffreddato a liquido. Risponde subito quando si vuole salire di giri, ed ha una grande riserva di potenza sia agli alti che ai bassi regimi.
    La fama di moto affidabile che l’Africa Twin si è costruita nel tempo non teme confronti.
    Un sofisticato sistema di sospensioni (Pro-Link al posteriore e forcella idraulica da 43 mm) risultano perfetti anche per un uso "da professionisti".
    Anteriormente, troviamo un doppio disco da 276 mm, frenato da una pinza a doppio pistoncino con pastiglie in metallo sinterizzato.
    Gli steli della forcella sono protetti da un solido rinforzo in materiale plastico.
    Il doppio faro anteriore emana un fascio di luce molto potente.
    La strumentazione comprende: un trip-master elettronico con timer digitale e tre calcolatori parziali del chilometraggio, uno dei quali calcola i chilometri che mancano alla destinazione finale. L’utilità di questa funzione è quella di calcolare la propria media oraria con più facilità, o seguire con maggior sicurezza l’itinerario sulla cartina nel corso di un rally.
    La sella cela un capiente vano, cui si accede dopo aver sbloccato la serratura. Sotto chiave è anche il serbatoio della benzina.
    Grazie alle esperienze maturate nei rally, l’Africa Twin ha mantenuto un telaio rigido, stabile, manovrabile, bilanciato e che fa affidamento su ottime sospensioni. Il forcellone è in alluminio.
    Il carter motore è riparato da un’elegante e funzionale protezione in alluminio.
    Il design del portapacchi posteriore consente di inserirvi un lucchetto ad U, mentre le maniglie per il passeggero presentano ganci per collegarvi le cinghie elastiche.
    La carenatura fornisce una grande protezione contro le intemperie.
    Grazie al suo serbatoio da 23 litri, l’Africa Twin può viaggiare per 300 Km senza soste.
    La XRV750 ha due anni di garanzia integrale ed usufruisce della qualità della Rete d’assistenza Honda.

Evoluzione

L’Honda ha caratterizzato con decisione la sua "twin" da vera "Figlia del Deserto", rinforzandone così l’immagine di "Adventure Sport". L’Africa Twin nacque con l’intento di soddisfare quegli appassionati già pronti per avventurosi viaggi esotici… e di far sognare quanti stessero per accarezzarne l’idea.

La prima versione 650 cc aveva ereditato il motore della Transalp, con in più l’aggiunta d’alcuni centimetri cubici. La tecnologia del bicilindrico a V di 52° 6 valvole praticamente esente da vibrazioni, è comune a prodotti quali Transalp, NTV, Africa Twin ed alla custom VT600.

Un unico motore dunque per moto da strada, da fuoristrada e custom! Una grossa novità per l’Honda, che fino ad allora aveva sempre preferito realizzare motori specifici per ogni singola moto. L’elaborazione per farne una vera moto da corsa cominciò nel 1989, e l’anno seguente l’Honda debuttó nelle competizioni con l’Africa Twin 750 cc.

Non che il motore della 650 non andasse bene (per via del design, il Transalp non poteva superare i 650 cc); si trattò semplicemente di un nuovo propulsore che utilizzava la stessa architettura base del modello precedente, aggiungendovi però un circuito di raffreddamento esterno dell’olio.

La moto era divenuta già più una roadster che una vera "off-road fatto confermato dalla presenza di due dischi anteriori e di uno maggiorato dietro, e da un cupolino più alto per migliorarne la protezione aerodinamica. Bisogna però notare come i primi tentativi effettuati nelle corse africane con la precedente Africa Twin avevano fatto sviluppare un telaio rinforzato nella parte superiore e nella colonnina di sterzo, con una contemporanea variazione dell’avancorsa. Questi cambiamenti non avevano apportato modifiche particolari alla manovrabilità del mezzo. Il motore da 750 cc aveva comunque più "carattere", con più potenza sia ai bassi che ai medi regimi. I freni risultavano sensazionali su strada, grazie alla sensibilità della leva, alla presa, alla potenza e alla propria azione progressiva.

La tenuta di strada beneficiava dell’aumentata precisione dello sterzo, senza perdere mai stabilità.

Grazie a: http://www.africatwinclub.org/public/sito/xrv_story.asp
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« Risposta #11 il: 27 Settembre 2012, 15:41:16 »
A Imola ho visto tante Africa Twin e Super Tenere' (anche una Cagiva Elefant 750)in vendita,ma non i soliti rottami.Moto accessoriate,ben messe di carrozzeria, con pochi Km (ma e' relativo).
La maggior parte con documenti in regola a quotazioni oneste.
Infatti mi sono chiesto se non ho sbagliato segmento visto le quotazioni delle trial d'epoca (a volte piu' del doppio e solo un ammasso di ruggine). sm409
Di Gs neanche l'ombra,bisognera' aspettare qualche decennio. :s_hi:

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Re: RD. Una sigla semplice, ma dietro c'è la AT!
« Risposta #12 il: 27 Settembre 2012, 16:17:13 »
ma quanto sarebbe la "quotazione onesta" ?
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« Risposta #13 il: 28 Settembre 2012, 14:58:47 »
Per il Cagiva 1200 euro,una AT 3000 euro con borse laterali e bauletto, 55000km messa benissimo di carrozzeria.In un'altra piazzola una AT 2000 euro e la ST 2400 veramente bella con pochi km,tutte con documenti in regola.Si scendeva drasticamente per i modelli senza documenti,sui 1000/1500.Vediamo cosa trovo domani a Caorle. :sig:

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« Risposta #14 il: 28 Settembre 2012, 16:12:33 »
Per il Cagiva 1200 euro,una AT 3000 euro con borse laterali e bauletto, 55000km messa benissimo di carrozzeria.In un'altra piazzola una AT 2000 euro e la ST 2400 veramente bella con pochi km,tutte con documenti in regola.Si scendeva drasticamente per i modelli senza documenti,sui 1000/1500.Vediamo cosa trovo domani a Caorle. :sig:
se ti capita, guarda cosa vengono le guzzi, tipo le ex pl o carabinieri!
grazie
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