Autore Topic: Comparativa trial 2T 2013 - seconda parte - OSSA/SHERCO  (Letto 26880 volte)

Online Lamberto

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Comparativa trial 2T 2013 - seconda parte - OSSA/SHERCO
« il: 02 Novembre 2012, 15:06:04 »
OSSA TR 280 I

Anche la Ossa, che ha portato una nuova aria in un ambiente piuttosto tradizionale e "diffidente" nei confronti delle novita' tecnologiche come quello del trial, affacciandosi si' con un marchio storico, ma portando alla ribalta il sistema di alimentazione ad iniezione elettronica del carburante, per adesso ancora unico al mondo sulle motorizzazioni a due tempi in commercio, oltre a proporre un'impostazione telaistica completamente "stravolta", con il serbatoio in lega di alluminio che funge da elemento stressato del telaio, posto sotto al cannotto di sterzo al posto delle tradizionali bretelle discendenti, con il radiatore di raffreddamento dietro al serbatoio ed il motore con il cilindro posto all'indietro in zona centrale, il tutto per abbassare e spostare nella posizione migliore il baricentro delle masse sospese, questo e' il progetto iniziale, la base su cui la versione 2013 ha subito parecchie modifiche volte sia a migliorarne le prestazioni che a facilitare la manutenzione, innanzitutto ci sono delle nuove grafiche, anche i bordi dei cerchi sono colorati di verde, il parafango posteriore ha abbandonato le caratteristiche "branchie" o soffietti che caratterizzavano l'estetica delle prime due versioni per adottare un parafango piu' tradizionale ma molto piu' flessibile a prova di cappottamenti,  e' stata spostata ed impermeabilizzata la centralina togliendola dall'interno della nuova scatola filtro che e' stato dotata di un differente sistema di fissaggio del nuovo elemento filtrante in spugna, il tutto per rendere finalmente facile ed accessibile la rimozione del filtro, nuove mappature dell'iniezione elettronica, una diversa camera di squish per aumentare la compressione, modificata pure la frizione con un diverso materiale di attrito dei dischi per migliorarne lo stacco e la modulabilita', il cambio e' stato modificato per garantire una maggiore robustezza e facilitare l'innesto delle marce adottando un nuovo sistema di indurimento del materiale e smussando gli spigoli degli ingranaggi, per quanto riguarda il monoammortizzatore, che adotta in esclusiva per il mondo del trial, il monoammortizzatore Ohlins con il sistema Ttx a cui sono state collegate delle biellette con un nuovo sistema di ritenzione con viti a brugola oltre ad un tampone elastico di fine corsa piu' lungo.
 




























I NOSTRI GIUDIZI






IMPRESSIONI DI GUIDA

ALDO
Sempre molto diversa dalle altre, molto rumorosa, bella stabile e piantata davanti, bella trazione, motore progressivo e senza il ritardo della prima serie ma spinge in discesa, sensazione di insieme complicato da gestire come manutenzione

LAMBERTO
Ossa è bella e originale con soluzioni uniche nel panorama delle trial racing, nella versione 2013 ci sono stati numerosi interventi di affinamento atti a rendere il mezzo più affidabile.
A mio avviso è la miglior realizzazione in termini qualitativi, i comandi risultano essere precisi nell'azionamento e nelle conseguenti reazioni.
E' stabile, maneggevole e leggera da gestire, poi la posizione di guida mette a proprio agio non stancando il pilota.
Mi piace meno il motore con ancora un leggero ritardo di risposta all'acceleratore ed è un pò pigra ai bassi regimi e costringe ad un guida leggermente anticipata rispetto alle altre moto a carburatore.
Le ottime sospensioni assorbono tutto, personalmente tarerei più sul rigido, per un maggior controllo della trazione, il monoammortizzatore.
La nostra moto era dotata di batteria al fine di agevolare l'avviamento però ho notato che diverse persone hanno pedalato a lungo per farla partire, penso che sicuramente imparata la corretta procedura di avviamento non ci dovrebbero essere grossi problemi, comunque non è così facile alla partenza come lo sono ad esempio Beta o Sherco.

MASSIMO
Con la Ossa 2012 c'era la curiosita, con la 2013 ho delle certezze.
La certezza è che l'Ossa ottima moto nel 2012,  è ulteriormente migliorata con la 2013.
Come ciclistica penso che sia la migliore del gruppo, buona la forcella, forse era regolata troppo morbida per i miei gusti, ottimo il mono posteriore.
Il motore gira perfettamente senza incertezze molto gestibile ai bassi che sembra quasi fiacco, ma appena apri la manetta del gas ne hai fin che vuoi di potenza fino ad avere un ottimo allungo, buona anche la frizione.
La moto è molto caricata sull'anteriore ma questo non preclude l'aderenza al posteriore anche sul viscido il mono posteriore difatti è il migliore di tutti.
Nelle discese non ci sono problemi, anzi nei tornantini stretti si è avvantaggiati avendo il posteriore leggero si sposta meglio.
Il difetto della Ossa è sempre quello, si fa fatica a metterla in moto, ho visto anche gente molto più smaliziata di me essere in difficoltà con la messa in moto.

SERGIO
La Ossa 2013 ha beneficiato di parecchi aggiornamenti migliorativi che hanno contribuito ad aumentare ulteriormente le prestazioni ma sopratutto la facilita' di guida anche per chi non e' un esperto oppure per chi e' poco allenato ed utilizza la moto in modo sporadico, risulta la moto piu' facile ed "amichevole" da guidare, non costringe a condurre la moto "appesi" al manubrio in salita, ci si puo' addirittura "dimenticare" di piegare le gambe e la moto continuera' ad avanzare con una grandissima motricita' e trazione, questo grazie al monoammortizzatore Ohlins Ttx che e' un altro pianeta rispetto a quelli adottati di serie da tutte le altre trial in commercio ed anche per la particolare disposizione dei pesi ed il disegno del telaio completamente diverso dalla concorrenza, anche il motore con il cilindro montato all'indietro contribuisce ad abbassare il baricentro della moto, da quest'anno l'ammortizzatore e' ancora migliorato ulteriormente con l'adozione di un tampone di fine corsa piu' lungo che rende la risalita dei gradini piu' alti ancora piu' facile, la stabilita' della moto ed il senso di sicurezza che infonde al pilota e' facilmente avvertibile in surplace e nelle manovre da fermo, oltre a dare stabilita' alla moto in discesa anche sulle pietre viscide o nei trasferimenti a velocita' quasi "enduristiche", la moto risulta stabilissima e la sensazione di controllo e la sensazione di "sentire" perfettamente l'anteriore della moto e' rassicurante, questo viene in aiuto anche nel motoalpinismo nella percorrenza di lunghi sentieri ripidi in discesa, l'Ossa ha una certa similitudine di impostazione  dei pesi e di posizione di guida della Montesa Cota 4RT, cioe' un avantreno molto "piantato" per terra, si ha sempre l'esatta percezione di dove si vuole mettere la ruota anteriore, pur restando una moto molto maneggevole, si' ha la sensazione che, passata la ruota anteriore, il "resto" della moto "saltera' " sull'ostacolo senza problemi e senza fare mettere i piedi a terra!
La facilita' di guida e' anche "esaltata" dalle prestazioni del motore, nonostante ci sia ancora una leggera incertezza nella prima apertura del gas, probabilmente l'unico limite dell'iniezione elettronica del carburante, ma i vantaggi sono molto piu' evidenti degli svantaggi, non uno scoppio anomalo dovuto a smagrimento a gas chiuso in discesa, tipico dei motori alimentati a carburatore, nessun segno di ingolfamento e carburazione sempre perfetta ad ogni altitudine ed in qualsiasi condizione climatica, il motore ha una curva di coppia da motore "elettrico", e dispone di un allungo sconosciuto ai motori alimentati a carburatore, ho provato a fare un lungo salitone in terra reso viscido dalla pioggia caduta i giorni precedenti alla prova e la moto saliva tranquillamente con la seconda inserita senza problemi con un'ottima trazione, le due mappature dell'accensione cambiano completamente il carattere della moto, la mappatura "soft" e' veramente tale rendendo il motore dolcissimo di erogazione ai bassi regimi, mentre la mappatura "normale" a piena potenza rende la moto molto reattiva e "scattosa", pur restanto gestibilissima, un altro dei vantaggi della Ossa e' di permettere sempre di salire su un ostacolo anche se si e' arrivati troppo sotto, basta "crederci" e la moto salira' in ogni condizione, quindi ottime doti di recupero degli errori del pilota!
Le note dolenti sono la particolare procedura di accensione, ma a quello si puo' tranquillamente ovviare lasciando montata la batteria a tampone che mantiene in carica il circuito elettrico, non ci saranno piu' problemi di accensione e la moto partira' con un "mezzo" calcio e con la marcia inserita!
Morbidissima e modulabile la frizione in stile Gas Gas, buono il funzionamento della "solita" Marzocchi con canne in alluminio che sul telaio della Ossa sembra che "lavori" ancora meglio che sulle altre moto, buono e "mordente" il funzionamento del freno anteriore, mentre il posteriore, oltre ad avere la leva piottosto incassata e nascosta tende  ad allungare un poco la frenata nelle lunghe discese.
 
VALENTINA
La Ossa esteticamente è molto bella e sembra ben rifinita nei particolari.
Ha un’ottima posizione di guida ed è stabile.
Ho faticato all’inizio nell’uso del freno posteriore perché, essendo molto vicino alla pedalina, mi è mancata un po’ di sensibilità.
Un altro aspetto strutturale non agevole è la posizione della candela, in quanto per la sua sostituzione è necessario la rimozione del parafango posteriore.
Di fronte ad un ostacolo o ad un salitone occorre anticiparla leggermente perché è un po’ lenta ai bassi.


SHERCO ST 2.9

Come la Gas Gas, anche la Sherco ha subito soltanto modifiche di dettaglio di un progetto gia' piuttosto nuovo ed innovativo, la St 2.9 e' da qualche anno che e' caratterizzata dalla disposizione del serbatoio del carburante in posizione non convenzionale, nella parte posteriore della moto, in posizione simmetrica e speculare rispetto al silenziatore di scarico, difatti per portare la miscela al carburatore e' stata adottata una pompa a membrana, in tal modo, oltre ad beneficiare di un abbassamento ed arretramento del baricentro della moto, e' stato possibile posizionare la scatola filtro nella zona piu' alta e "calma" possibile.
La versione  2013 della St 2.9 e' caratterizzata da una nuova e "vistosa" colorazione del telaio verniciato con un  giallo molto "acceso", si continua ad adottare la forcella toscana Tech e le pompe freno e frizione Formula, che hanno subito una modifica piuttosto importante sul pistoncino dell'attuatore idraulico che lavora "finalmente" in posizione ideale.
 
 

























I NOSTRI GIUDIZI





IMPRESSIONI DI GUIDA

ALDO
Molto corta e manubrio scomodo, ottima in salita per equilibrio e trazione pessima in discesa. Motore progressivo

LAMBERTO
Ho trovato la Sherco piuttosto piccola e data la posizione del manubrio il pilota è piuttosto sbilanciato sul davanti, insomma non è comodissima.
La maneggevolezza è notevole e la reattività ai comandi è massima. Grande trazione e potenza del motore buona, però l'erogazione è un pò sporca forse perchè la carburazione è perfettibile.
Le sospensioni buone.
Meglio la versione 2012, in ogni caso ritengo la Sherco una moto da funanboli dalla guida a rimbalzi sulla ruota posteriore.

MASSIMO
Mi aveva stupito la 2012, la Sherco 2013 non mi ha convinto.
Lo scorso anno ero rimasto stupito della nuova Sherco, con la 2013 è come se mi mancasse qualcosa, con questo non voglio assolutamente essere frainteso, la moto c'è ed è anche un prodotto valido, ma in tutta sincerità mi era piaciuta di più quella dello scorso anno.
Mi sembra ( magari mi sbaglio) che abbiano voluto cambiare la distribuzione dei pesi andando a caricare il davanti visto che lo scorso anno era molto leggero.
Comunque la moto è ancora la più semplice del gruppo da guidare, adatta anche ai meno smaliziati, ti porta dove vuoi senza timori, ha sempre un aderenza eccezionale che perdona anche il pilota apprendista, parte sempre al primo colpo di pedivella.
In discesa è risultata un poco ballerina, ma penso che era dovuto dalla pressione della gomma anteriore troppo alta.
Di negativo : i rapporti del cambio tra la quarta e la quinta.

SERGIO
La Sherco ha subito modifiche piu' estetiche e di dettaglio, nessun stravolgimento rispetto alla precedente versione, una modifica funzionale molto importante e' stato eseguito sull'attuatore superiore delle pompe Formula del freno e della frizione che permettono al pistoncino attuatore di lavorare "finalmente" diritto ed in condizioni ideali, la moto da' la sensazione di avere la forcella piu' "in piedi" rispetto alle quote ciclistiche delle altre trial, quindi si ha sulla Sherco una grandissima maneggevolezza e la sensazione di guidare una moto piu' "corta" delle altre, anche l'impostazione di guida e' differente, si e' piu' "proiettati" sulla ruota anteriore anche se la moto risulta essere dotata di una grandissima aderenza, anche sui terreni viscidi che abbiamo trovato durante la prova, la forcella Formula e' molto scorrevole, anche se quella provata risultava molto sfrenata in ritorno e sulle pietre aveva una specie di effetto rimbalzo, mentre e' migliorato il funzionamento del mono Olle', molto piu' "tonico" e meno legnoso nella risposta sugli scalini rispetto a quello montato sulla precedente versione.
Anche il motore ha una particolare erogazione, sembrava leggermente "grasso" di carburazione ai bassi regimi, ma la cosa permette di avere un motore meno brusco e piu' dolce ai bassi regimi, purtroppo la pompa che porta il carburante dal serbatoio montato posteriormente al carburatore  tende a spingere piu' miscela di quello che e' necessario, sicuramente la cosa e' facilmente migliorabile con una buona messa a punto del carburatore.
La frizione ha uno stacco piuttosto brusco e difficile da modulare.
La Sherco comunque colpisce per le doti di grande aderenza e motricita', anche se la sensazione di moto "corta" e maneggevole la rende piu' adatta agli agonisti e a chi sa' guidare con l'anteriore alto.
 
VALENTINA
La Sherco è stata la moto con cui mi sono subito trovata meglio. Ha un’ottima posizione di guida, è maneggevole e stabile.
Le sospensioni anteriori sono leggermente dure, ma forse questo è dovuto al fatto che la moto è nuova e si devono ancora ammorbidire.
Ha un tiro ai bassi leggermente minore della Beta, ma nell’insieme è quella che mi ha semplificato di più la guida.


Ringrazio Mauro Bertana e tutti gli amici che mi hanno aiutato nel creare questa comparativa che spero possa essere di aiuto per chi vuole acquistare un nuovo mezzo.
Come si può leggere ci sono pareri a volte contrastanti ma questa è la naturale conseguenza di quando si coinvolgono più persone ad esprimere giudizi, ritengo che sia il modo più serio ed autorevole per cercare di dare delle indicazioni il più possibile attendibili.
Come sempre siamo a vostra disposizione per approfondire gli argomenti trattati.

A' la prochaine!!


COMPARATIVA BACK STAGE


























































« Ultima modifica: 26 Ottobre 2013, 09:34:42 da Lamberto »
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