Autore Topic: Poker di trial !! Provate Sherco/Beta/GasGas/Montesa  (Letto 12527 volte)

Offline Lamberto

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Poker di trial !! Provate Sherco/Beta/GasGas/Montesa
« il: 12 Maggio 2010, 00:05:25 »
Per cercare di dare un'idea su parte dello scenario della produzione attuale nel mondo delle moto da trial abbiamo organizzato una comparativa, il mio desiderio però era di poter non solo provare moto diverse ma anche poter disporre di piloti di vario livello al fine di dare l’impressione di ogni moto la più oggettiva possibile, si perché le esigenze del pilota sono diverse da quelle del moto alpinista votato a fare il “randonneur” tra le nostre belle montagne.
L’idea poi ha avuto seguito grazie alla collaborazione di Sergio (Valchisun) ed alla concessionaria BM Racing di Bricherasio (TO) tel. 347/2371881 che ci ha messo a disposizione quattro tra le migliori moto del mercato e il suo pilota di punta, Alberto Scalenghe, che corre nel campionato italiano Juniores.

Vediamo in dettaglio quali sono le moto coinvolte:


SHERCO ST 2.9 modello 2010

La moto provata era appena arrivata e quindi con tutte le strozzature e le regolazioni di serie.
Il sig. Bertana (titolare di BM Racing) ci comunica che nel prezzo della moto comprende la carburazione e la messa a punto delle sospensioni, modifiche importanti che cambiano significativamente il comportamento del mezzo.











BETA EVO 290 modello 2010

La moto in prova è quella che utilizza Scalenghe per partecipare al campionato italiano, le modifiche apportate sono minime e sono:
-   Pompa della frizione AJP
-   Attacco motore con silent block
-   Modifica alla frizione
-   Taratura sospensioni










Il sig. Bertana ci ha messo a disposizione due delle sue special personali, una
GASGAS TXT 300 ed una Montesa Cota 4 RT.


GASGAS TXT 300 modello 2010

Su questa moto sono stati fatti i seguenti interventi:
-   Installazione carburatore KEIHIN
-   Filtro aria Jetsie
-   Distanziale carburatore
-   Collettore scarico allargato
-   Controalbero motore
-   Pompa Nissin freno e frizione
-   Mono Sachs con serbatoio separato
-   Pignone da 10
-   Pedane regolabili S3
-   Protezione in fibra di carbonio per marmitta, carter motore, telaio








MONTESA COTA 4 RT modello 2009

La Cota dal 2010 non viene più prodotta quindi l’ultima disponibile è il modello 2009, di queste Bertana ne ha acquistate una decina di esemplari.
Questa moto è tutta speciale, direi quasi un laboratorio tante sono le modifiche apportate che hanno reso questa moto un mezzo unico ed estremamente efficace.
Le principali modifiche sono:
-   Testata motore modificata
-   Riprogrammazione centralina
-   Filtro aria Jetsie
-   Rialzamento del motore di 1 cm circa
-   Scarico completo Termignoni
-   Pompa Nissin per freno, pompa frizione maggiorata
-   Forcelle preparate
-   Mono Showa con serbatoio separato
-   Piastre forcelle ricavate dal pieno
-   Pignone da 9
-   Fresatura dei cerchi
-   Numerose parti in fibra di carbonio










I tester

Come dicevo sopra, era mia intenzione fornire una serie di giudizi per ogni mezzo, giudizi dati da un pilota (Alberto Scalenghe), da un ex pilota ora moto alpinista (Sergio/Valchisun) quindi con esperienza e la giusta  sensibilità di chi per anni ha utilizzato questo tipo di moto ed infine il sottoscritto, moto alpinista ed endurista autodidatta che pratica da trent’anni fuoristrada per diletto senza nessuna velleità agonistica.
Tre livelli che forniranno come vedrete, soprattutto per il pilota, giudizi differenti.

Terreno di prova
La prova si è svolta in una zona sopra Pinerolo sia in mulattiera che in una zona privata dedicata al trial.


Ed ecco i nostri commenti

SHERCO ST 2.9

ALBERTO SCALENGHE
Per quanto riguarda la Sherco 2010 trovo la veste grafica ottima e accattivante e guardandola si nota subito una novità: l'inversione tra la cassa filtro e il serbatoio della benzina.
Questa soluzione a mio parere non è molto ben studiata perchè il serbatoio messo in quella posizione e con quel tappo che sporge è un pò troppo fragile ed anche per fare benzina devi coricare la moto su un lato, secondo me potevano fare un apertura sul parafango.
La prima impressione quando sali sulle pedane è buona, il telaio a sezione tubolare è leggero e facilita gli spostamenti, il motore non ha una grande potenza e le sospensioni sono buone e danno affidabilita alla moto.

VALCHISUN
Questa e' la vera novita' del settore trial per il 2010, in quanto monta un nuovo telaio, completamente stravolto, con il must di avere il serbatoio della miscela non piu' nella posizione canonica, ma bensi' alloggiato in posizione posteriore sotto alla sella, parallelo al silenziatore finale, al posto del serbatoio tradizionale e' stata alloggiata la scatola filtro, aumentandone il volume, migliorando la respirazione del motore e anche l'altezza, ora a prova di guado!La caratteristica principale di tutte le Sherco da trial e' la facilita' di guida, che e' stata mantenuta anche su questa nuova versione. La sensazione di leggerezza e manovrabilita' della moto e' enorme, accentuata ancora di piu' dalle dimensioni ridotte del trave superiore del telaio, e dal posizionamento del serbatoio in posizione arretrata. E' un mezzo molto adatto alla moderna tecnica di guida, a chi e' in grado di procedere nelle zone con la ruota davanti "alta" in costante monoruota, ma aiuta e di molto il neofita anche nella guida da sentiero "difficile" per la sensazione di controllo del mezzo e la sensazione di leggerezza che trasmette!Lo stesso vale per il motore, anche se la moto che ci e' stata messa a disposizione da B.M. Racing era nuovissima, quindi il motore era ancora parecchio ruvido e non era ancora stata messa a punto con i numerosi accorgimenti a cui viene sottoposto la moto prima di essere consegnata ai clienti e con ancora le sospensioni non "preparate".
Purtroppo la presenza del carburatore dell'Orto di serie, pregiudica, e di molto, l' erogazione della potenza motore, facendolo girare in modo poco "fluido", abituati alle altre moto dotate del Kehin..
Bisogna solo abituarsi a non mettere la miscela dentro alla scatola filtro, e nemeno dentro al silenziatore, il tappo e' quello a sinistra della moto. Comunque anche la posizione poco canonica del serbatoio non da' fastidio nella guida, mentre invece il silenziatore devia il fumo di scarico dentro alla giacca del pilota. D' inverno puo' tornare utile!!!
Comunque una moto adatta anche al motoalpinismo e a chi inizia a "trialare".La nota "dolente" e' la sensazione di scarsa cura nell'assemblaggio e di rifiniture molto approssimative rispetto alla concorrenza.

LAMBERTO
Guardo la moto e mi viene da dire: “dove si mettono le pile?”, si perché da l’idea di essere una moto giocattolo vuoi per l’esile forma e vuoi per alcuni particolari tipo il portafaro anteriore di fattezze ed efficacia molto discutibili.
E’ la prima moto che ho guidato nel test e mi sono trovato subito a mio agio, oltre alla estrema leggerezza e manovrabilità si sente subito che il telaio è stato studiato per un pubblico eterogeneo quindi facile e di immediata comprensione nelle reazioni. I comandi sono buoni, bene i freni ed eccellente la frizione con uno stacco progressivo e ben dosabile, mi è piaciuto meno il cambio che anche se ha una corsa corta è piuttosto duro da azionare, magari dopo il rodaggio la cosa migliora, si consideri che i primi chilometri questa moto li ha percorsi con me.
La moto risulta molto esile soprattutto nella zona dove solitamente c’è il serbatoio  mentre in questa trova spazio un filtro di generose dimensioni e collocato in zona molto protetta; anche la parte delle pedane è molto stretta.
Il motore pur se strozzato in moto evidente ha comunque evidenziato un discreto tiro purtroppo mura  presto quindi senza allungo, mi hanno garantito che dopo gli sblocchi il motore e sin esagerato.
La moto è facile, il baricentro è molto basso anche grazie al serbatoio sistemato posteriormente, il telaio perdona regalando trazione anche se la nostra posizione sulla moto non è corretta, infatti la Sherco mi ha permesso di salire anche nei tratti più impegnativi senza grossa difficoltà richiedendo solo di tenere i piedi sulle pedane.
E’ un mezzo a largo spettro, a mio avviso,in grado di soddisfare sia chi  inizia a praticare trial sia chi la domenica partecipa ai vari campionati, a me è piaciuta.
La qualità dell’insieme è mediocre lontana dagli standard Montesa.


GASGAS TXT 300

ALBERTO SCALENGHE
La GasGas 2010 è la piu bella e racing che ci sia, però la trovo una moto troppo tecnica, il telaio non da molta stabilita ed è difficile da guidare, ha un gran motore ed è molto snella però se non si sta ben caricati sul posteriore non si sale da nessuna parte.

VALCHISUN
La moto e' uguale alla mia tranne per la cilindrata maggiore visto che ho una 280 cc..Quella del "Boss" Bertana e' messa giu' da gara con la preparazione che fanno alle moto dei piloti, quindi con il pignone con un dente in meno che rende la moto ancora piu' reattiva e "pronta" di motore nello scatto da fermo e questo mi manda un po' in crisi, specie nei passaggi sul viscido non bisogna sbagliare ne' l'impostazione del peso, ne' l'accellerata. La moto monta anche il peso aggiuntivo sul volano che rende la moto meno "pronta" a prendere i giri, aumentando l'inerzia del motore ed il tiro ai bassi, tutte cose utilissime per tribolare meno sui passaggi sui terreni viscidi.Anche il pacco lamellare e' differente da quello di serie con uno spessore che dovrebbe contribuire a rendere la moto meno "cattiva" come erogazione della potenza. Comunque le sospensioni preparate sono scorrevolissime e molto reattive ed aiutano molto nel superamento degli scalini e delle radici, "sentendo" molto bene le asperita' del terreno, questa preparazione del monoammortizzatore e della forcella viene fatta su tutte le moto che la B.M. Racing di Bricherasio vende ai clienti.
La posizione di guida e' perfetta e mette subito a proprio agio il pilota,anche i freni sono modulabilissimi e non mettono mai in crisi il pilota, la sensazione di leggerezza della Gas Gas e' forse superiore a tutte le altre trial di serie, anche il telaio in tubi d'acciaio perdona molto di piu' gli errori di impostazione del peso del pilota rispetto ai telai in alluminio molto piu' rigidi e meno inclini a perdonare il pilota "indeciso" sulla traiettoria.
Se vogliamo trovarle un difetto, posso dire della scarsa autonomia del serbatoio per le gite piu' lunghe, ma e' una caratteristica di tutte le moto da trial a due tempi che si ovvia portandosi due litri di scorta nello zaino.

LAMBERTO
In parte conosco questa moto avendo avuto una TXT 300 del 2008 differente però nel telaio, in effetti dal 2009 le GASGAS da trial hanno goduto del nuovo telaio tubolare che anche per quote costruttive ora risulta essere più facile da condurre, rimane comunque una moto adatta per fare le zone perché agile e rapidissima nella risposta ai comandi del pilota. La “cura” della BM Racing ha reso il motore meno ruvido nell’erogazione grazie soprattutto al controalbero e al KEIHIN, rimane comunque un aereoplano, una moto adatta ai manici perché gestire questa potenza in condizioni di scarsa aderenza non è da tutti, giusto per fare un esempio, in quarta semplicemente con l’acceleratore la moto si impenna senza problemi!
La maneggevolezza dell’insieme richiede come contropartita precisione nella conduzione, un uso non corretto del gas o una posizione sulla moto perfettibile hanno come conseguenza uno slittamento della ruota posteriore, il telaio comunque permette di recuperare in diverse occasioni l’equilibrio.


Beta Evo 290

ALBERTO SCALENGHE
La Beta EVO 290 mod. 2010 è una gran bella moto, le plastiche bianche le danno un tocco racing.
Il telaio molto piccolo nella parte anteriore ricorda il Montesa 4RT come guida però non come peso che sulla Montesa risulta essere parecchio superiore.
Ha un gran bel motore che quanto lo chiami sprigiona tutti i suoi numerosi cavalli, .come telaio è molto stabile e da fiducia.
Il mono di serie non funziona troppo bene ma con una piccola ritaratura è una bomba come anche le forcelle.

VALCHISUN
Questa e' la "rivale" per eccellenza della Gas Gas ed e' la moto che in Italia ha avuto piu' successo nelle vendita nel 2009, 410 Beta Evo immatricolate contro 285 Gas Gas!Nella versione 2010 hanno tolto i difetti di gioventu' che aveva la prima versione, anche il motore e' stato reso meno "cattivo" di erogazione, alla portato anche di chi, come me, non fa' zone ma solo sentieri!Anche il monoammortizzatore dotato, finalmente, dei leveraggi progressivi, rende la moto piu' facile da condurre rispetto alla vecchia Rev che richiedeva una guida piu' esasperata, obbligando sempre il pilota ad "appendersi" al manubrio e a caricare costantemente la ruota posteriore, una posizione di guida piuttosto stancante che metteva in crisi i quadricipiti femorali dei piloti meno allenati!
La Evo mi ha impressionato per le prestazioni dei freni, molto modulabili con un "mordente" eccezionale senza arrivare mai al bloccaggio se non voluto dal pilota!Il motore e' molto "elettrico", con una pulizia di erogazione dovuta anche alla presenza del carburatore Kehin Pwk, vero "toccasana" di tutti i motori da trial a due tempi, in quanto rende la carburazione "perfetta", rendendo l'erogazione molto fluida togliendo a gas chiuso quegli scoppietti da "carburazione grassa" tipici del vecchio Mikuni della Rev.
Grande moto da gara che permette di salire sui muri alti due metri partendo senza rincorsa, ma in grado di dare soddisfazione al motoalpinista su sentieri al limite del praticabile e che cerca in una moto, affidabilita' e prestazioni da gara. E poi chi e' "Betista" difficilmente cambiera' marca, e' una specie di "religione"....
Come difetto direi che la rigidita' tipica del telaio in alluminio costringe il pilota ad una guida piu' decisa, e' meno incline a perdonare gli errori di traiettoria, ma rispetto alla vecchia Rev, e' diventata una moto molto piu' facile.

LAMBERTO
L’ultima Beta che avevo posseduto era una REV 250 2T del 2008 e devo dire che con la EVO il cambiamento è stato epocale soprattutto a livello di telaio.
Certo le reazioni del leveraggio sono più sincere, diciamo più comprensibili anche da un neofita, però la EVO si è molto “Gasgasizzata” (passatemi il termine) ovvero la moto è ora più “racing oriented” quindi secondo le ultime tendenze abbiamo grande maneggevolezza, reattività e rigidità d’insieme.
Ho avuto la sensazione che rispetto alla REV la EVO sia più corta di interasse.
Mi ha colpito positivamente l’erogazione progressiva del potente motore Beta, anche se la potenza in gioco non è poca, il motore provato (strettamente di serie) è risultato dolce e prevedibile veramente un bel risultato, lontano parente dei predecessori.
Un motore che se richiamato con la frizione parte con una spinta incredibile, però è altrettanto bello parzializzare con l’acceleratore nel salire anche le mulattiere più toste utilizzando al minimo la frizione.
Ottimi i freni e la posizione di guida più rialzata rispetto alle concorrenti.

MONTESA COSTA 4 RT

ALBERTO SCALENGHE
La Montesa 4RT è disdegnata dalla maggior parte dei trialisti, come grafica e telaio non è cambiata molto nel corso degli anni. La versione B.M  Racing è un gioiellino, essendo 4 tempi l'erogazione è molto diversa e quando si impara ad usarla è divertente . La pecca è che è un po troppo pesante, soprattutto si sente sull'anteriore anche perchè il posteriore è ben compensato da un mono Showa che fa abbastanza bene il suo lavoro.
Come telaio è molto stabile e da molta fiducia mettendo a proprio agio anche i neofiti che prendono in mano per la prima volta questa moto.

VALCHISUN
Questa e' stata la vera sorpresa di questa comparativa della trial, pur avendo sempre detto "peste e corna" delle quattro tempi, mi sono dovuto ricredere e anche di molto...E' stata la moto che mi e' piaciuta di piu' in assoluto ed e' quella che mi ha dato piu' soddisfazione alla guida di tutte quelle che abbiamo avuto a disposizione!
Sicuramente il "tuning" a cui e' stata sottoposta la Cota quattro tempi ha migliorato e di parecchio le gia' validissime doti della Montesa, lo scarico Termignoni in titanio e carbonio con il collettore piu' grande di uscita ha reso il motore molto piu' reattivo e "scattoso" tanto da sembrare un 300 di cilindrata, anche se il "boss" Bertana ci ha "giurato" essere il 250 di serie....Anche le ultime mappature disponibili per la centralina rimappabile hanno migliorato l'erogazione del motore, rendendolo molto simile ad un due tempi, poi se ci mettiamo la forcella "spianatutto" Showa ed il monoammortizzatore Sachs del reparto corse...
La cosa impressionante e' che la Cota ha un altro approccio di guida rispetto alle due tempi, nel senso che basta starci sopra, senza caricare il peso sulla ruota posteriore, fidandosi semplicemente delle doti di arrampicatrice instancabile, la moto ti portera' dappertutto, ti "spianera" letteralmente le difficolta' del sentiero!Se uno non intende la moto da trial come un atrezzo ginnico con cui voler fare "palestra" e mettersi alla prova esasperando la guida fatta di movimenti e posizioni "estreme" la Montesa e' la moto adatta a lui, con il vantaggio di non avere la "noia" di fare la miscela e di avere una maggiore autonomia, e se dotata del kit-sella serbatoio, potra' diventare una "quasi" enduro con cui affrontare tutte i passaggi "hard" delle motocavalcate, guardando tribolare e spingere le enduro-gara....
Il difetto piu' grande, oltre al freno motore che non lascia "scorrere" la moto in discesa e' che costringe ad adottare una diversa tecnica sui gradini, in quanto se molli il gas la moto si ferma o quasi, e' il maggior peso reale ed "avvertito" rispetto alle "libellule" a due tempi, la Montesa nel passaggio piu' tecnici, dove magari c'e' da spingere o da spostare di peso la moto, mette piu' in crisi chi non e' molto allenato, sono circa sette/otto chili in piu' rispetto alle colleghe a miscela, ma si sentono tutti...

LAMBERTO
Salgo sulla COTA e mi sento a casa, ho utilizzato la 4RT per un anno e mezzo e ne ho potuto conoscere bene le caratteristiche che, sulla BM Racing special, trovo migliorate ulteriormente.
Cominciamo dalla ciclistica, le forcelle preparate sono ulteriormente migliorate nell’assorbimento delle sollecitazioni maggiori senza pregiudicare la sensibilità alla minime. Il mono con serbatoio separato è quello che mi ha colpito maggiormente perché sostiene meglio ed ha una miglior capacità di assorbimento nei salti. La Montesa si lascia condurre anche a velocità quasi enduristiche grazie alla rivisitazione di queste già eccezionali sospensioni e ad un telaio non svelto come le concorrenti ma decisamente stabile e preciso.
I comandi della frizione e dei freni sono stati ulteriormente affinati e sono modulabili e precisissimi, da riferimento.
Ed ora il motore, autentica chicca di questa moto che seppur di soli 250 cc ha una erogazione da cilindrata maggiore.
Innanzi tutto gli interventi dei tecnici BM Racing sono stati mirati nel rendere più pronta la risposta al comando dell’acceleratore tant’è che l’ho definita una moto a “3” tempi tanto è più rapida la risposta al gas rispetto alla moto di serie che solitamente richiede di anticipare i movimenti data la lentezza di risposta del 4T.
Oltre alla prontezza di risposta questo motore regala una spinta potente, progressiva e con un allungo incredibile, sicuramente questo motore è il migliore delle moto provate.
L’abbinamento del telaio Montesa che regala una trazione incredibile alle capacità del motore fanno si che questa moto sia un oggetto unico. Sicuramente se dovessi comperare una delle quattro moto provate la mia scelta cadrebbe su questa anche perché ha caratteristiche più moto alpinistiche dove l’esasperazione della maneggevolezza dei moderni telai è più un difetto che una virtù.
Questi sono le nostre riflessioni, come sempre consigliamo di provare le moto prima di acquistarle perché non c’è come una prova dal vivo che possa trasmettere le sensazioni che poi ci accompagneranno nel loro utilizzo.

Ecco il titolare della BM Racing, Mauro Bertana ed il suo pupillo Alberto Scalenghe davanti alla vetrina della concessionaria:




SI PARTE !!!



Ecco alcune foto scattate durante la nostra prova fortunatamente non pioveva ma la luce era poca.

















































Alla prossima.

Lamberto
BMW R 310 GS
GASGAS TXT 300