Dall'intervista di Casey Stoner:
Da quando te ne sei andato dalla Ducati sono alla ricerca di un tuo sostituto. Ma non lo trovano. Dal prossimo anno ci provera' Cal Crutchlow. Che ne pensi?
"Che Crutchlow dovra' usare la testa al di sopra dei problemi che avra', assumendosi le sue responsabilita'".
Casey usa la frase "Mind over matter", che in inglese significa il controllo delle proprie sensazioni e la capacita' di passare sopra i problemi che si incontrano. Quindi riprende il concetto di Wayne Rainey, sostenitore della necessita' di saper "guidare sopra i problemi"
In che senso, Cal deve fare questo?
"A decretare il successo o il fallimento dell'impresa sara' il suo approccio a livello mentale, che si traduce nella reale disponibilita' ad adattarsi alla situazione che trovera'. Dovra' avere questo concetto veramente dentro la sua testa; non deve limitarsi alle parole o all'autoconvinzione. Quando sono andato in Ducati, nel 2007, nessuno si aspettava che si potessero fare cose clamorose, Invece io e quel gruppo siamo andati a correre senza preconcetti e abbiamo vinto il titolo ".
I tempi sono cambiati, in questi ultimi sei anni...Pero' e' opinione generale che la guida di Crutchlow sia adatta alla Ducati.
"Si, lo so, ma io non ne sono cosi' sicuro. Un sacco di gente pensa che lo stile di Cal sia perfetto per la Ducati, ma la questione non e' questa, perche' il problema non ha a che vedere solo con la tecnica di guida: la differenza la fa il modo in cui ti poni mentalmente di fronte a quella moto".
La Ducati spezza il morale...
"Quando c'ero io i piloti si abbattevano, presto o tardi si lasciavano andare. I piloti vedono la Ducati in fondo allo schieramento e pensano: "questo e' quanto. Non possiamo fare di meglio". Questo era cio' che succedeva quando io ero la': io ero davanti e vincevo, l'altro pilota Ducati era in fondo...Per Cal tutto dipendera' da cosa pensa del correre su una Ducati: speriamo riesca a scacciare i fantasmi e a combinare qualcosa di buono".
In Ducati e' dura mantenere la motivazione. Doviziooso da' segnali di cedimento.
"Andrea e' stata un'ottima scelta per la Ducati, perche' lui e' un pilota molto forte, E molto bravo.Andrea ha anche la velocita' per essere costantemente nei primi cinque, questo permette agli ingegnieri della Ducati di avere una indicazione veritiera circa il loro potenziale in questo momento. Ma continuo a sottolinera che il modo in cui devi guidare la Ducati non ha nulla a che fare con la sua velocita', oppure con quanto di sbagliato c'e' in questa moto; dentro una Desmosedici c'e' sempre qualcosa di buono, tutto sta nel riuscire a capire come tirarlo fuori e quindi a come sfruttarlo. Troppi piloti si sono demoralizzati in fretta. In troppi si sono scoraggiati troppo presto".
Forse il problema sei tu. Nel senso che nessuno si spiega coma hai potuto essere cosi' veloce con quella moto.
"bisogna smettere di guardare al passato, anche perche' quella che guidavo io non e' la stessa moto di oggi. Bisogna che chi ci sale sopra oggi prenda questa moto come una sfida nuova. Senza pensare al passato e agli altri che l'hanno guidata prima di lui. La Ducati ha cambiato tantissime cose in quel progetto, di sicuro quella moto non puo' dare lo stesso feeling che avevo io all'epoca".
Pensi che tornandoci sopra adesso, troveresti una moto cosi' diversa?
" La moto di oggi non puo' dare il feeling che avevo io. Oggi c'e' molto di piu', di cui preoccuparsi, rispetto alla mancanza di feeling sull'anteriore di cui si lamentano tutti quelli che la guidano".
Cosa pensi della scelta di Crutchlow?
" Capisco il punto da cui si muove Carl, quello che pensa, che prova, e il motivo per cui non puo' stare nella squadra in cui e' adesso, (il Team Tech 3 Yamaha). Ma non credo che Cal abbia davvero realizzato pienamente il livello della moto che sta guidando in questo momento: di fatto quella e' una moto ufficiale, quindi non penso che sia facile trovare una moto migliore rispetto a quella che sta guidando adesso".
Quindi?
"Andare in Ducati e' un'ottima scelta dal punto di vista finanziario, ma non sono sicuro che lo sara' anche per la sua carriera, intesa come risultati sportivi".
Cosa provi per la Ducati?
" Nel 2011 ho provato simpatia, perche' sapevo che non sarebbe importato quale risultato Valentino Rossi avrebbe fatto: se avesse vinto avrebbe vinto lui, se avesse perso avrebbe perso la Ducati. Visto che ha perso, la Ducati si e' presa tutte le colpe e io non credo che sia giusto".
Tu pensi che saresti stato piu' veloce con la Ducati?
"Penso che su quella moto avrei ottenuto dei risultati, soprattutto con il supporto che ha avuto Valentino. E' anche lo stato mentale in cui entrano i piloti che la guidano, che rende la Ducati non competitiva. Molto pensano che io fossi mentalmente debole, adesso e' evidente che non era cosi'".
Tu sei l'unico a pensare che la Ducati sia competitiva.
"Io penso che tutte le moto ufficiali che ci sono oggi in griglia possono vincere delle gare. Ci sono alcuni piloti che non riescono a dare il cento per cento se le cose non sono esattamente come loro vogliono, ma questa e' una faccenda a cui io non ho mai dato peso. Se avessi perso fiducia i miei risultati sarebbero peggiorati, ma sarei andato comunque sul podio e non sarei finito in decima posizione".
Forse erano altri tempi: come hai detto tu, , quel progetto e' cambiato.
"Quello che mi differenzia dagli altri e' questo: non avrei mai lasciato che certi pensieri brutti, come la scarsa fiducia nella moto, mi fiaccassero. Invece alcuni piloti sembrano addirittura felici di trovare delle scuse e di potersi lamentare di altri per quello che invece dovrebbero fare loro".
