Specialmente a una certa età :( e in particolar modo dopo aver lasciato pezzi di osso su piste e statali assortite, dopo aver passato una settimana alla scrivania o in auto, intervallando questa attività col sollevamento forchetta, quando nel fine settimana ci si mette in moto l'entusiasmo è alle stelle e ci pare di poter finalmente spaccare il mondo.
In realtà, triste ma reale, siamo in quel momento tremendamente esposti ed inermi sia verso la fatica, per quanto relativa, che andremo ad affrontare, sia verso le conseguenze di una banale "appoggiata" a terra, che anche lei da un canto è amplificata dalla elasticità che contraddistingue chi ha passato i 40, dall'altro impone tempi di recupero non proprio da pit stop di F1.

Bene, ora, terque quaterque taesticula tacta,

vediamo come un minimo di impegno infrasettimanale può esserci d'aiuto, in modo da non andare a fare i Lampkin o i Cairoli con la preparazione fisica di un ceppo di robinia.
Iniziamo a riprenderci un minimo di elasticitàL’allenamento ideale per chi pratica fuoristrada in moto deve prevedere il miglioramento della flessibilità articolare/muscolare al fine di prevenire infortuni e migliorare la mobilità sulla moto.
Questo tipo di obiettivo viene spesso sottovalutato o, ancora peggio, ignorato dalla maggior parte dei praticanti del fine settimana, in quanto il profano (dell’allenamento) non percepisce una diretta correlazione tra flessibilità muscolare e performance… Inoltre diciamola tutta, abbiamo una voglia di metterci a far ginnastica, durante il giorno, che è parificabile solo al desiderio di ricevere una raccomandata dall'Ufficio delle Entrate.

Migliorando la flessibilità muscolare si ottengono anche aumenti di forza oltre all’aumento della “libertà” delle articolazioni. E tutto in pochi minuti al giorno e senza fatica alcuna. Provare per credere.
E’ fondamentale quindi inserire nella propria routine esercizi di stretching e mobilità articolare. L’ideale sarebbe dedicare 1, 1,5 ore consecutive almeno una volta alla settimana impegnandosi in un circuito di stretching appositamente creato per la muscolatura (cosce, dorsali, braccia ed avambracci) e le articolazioni più sollecitate (come polsi, caviglie, collo, anche, colonna vertebrale e ginocchia).
Gli esercizi di stretching sono molto utili per prevenire fastidiosi fenomeni di indurimento muscolare, come, per esempio, quella degli avambracci!
Una proposta d’allenamento ridotto ai minimi termini, tanto per riprendere coscienza del fatto di avere un corpo anche quando non lo rimpinziamo di porchetta, che potrebbe andare bene al fine di ottenere una buona mobilità articolare e una buona flessibilità muscolare, inizia da qui:
1. Circonduzioni del collo 15 ripetizioni x senso di rotazione
2. Circonduzioni “in avanti” delle spalle 20 ripetizioni + 20 “indietro”
3. Circonduzioni dell’anca “in avanti” 20 per anca
4. Stretching per il collo 1' x lato
Il tutto, fatto in maniera morbida e senza fretta, pensando a quel che si sta facendo, già ci fa star meglio e riscontriamo già una migliorazione posturale.
Conviene aggiungere poi qualche altro piccolo esercizio di allungamento, che ci farà inevitabilmente sentire un po' fessi ma completerà lo scioglimento articolare:
5. Stretching per i Pettorali 1 minuto x braccio --> basta alzare il braccio teso portando la mano più in alto della spalla e così poggiare il palmo al muro, forzando l'articcolazione scapolo-omerale in modo leggero.
6. Stretching per la “catena muscolare posteriore” x 2 minuti --> ci si mette a 90°, una volta tanto non davanti ai superiori, a braccia tese impugnando la spalliera di una sedia. Noente di impossibile, quindi.
7. Stretching della catena “crociata” 2' x lato. Stesi sul letto, a pancia in su, portiamo un ginocchio flesso dall'altra parte del corpo, tenendo le spalle a contatto col materasso. La manovra è agevolata dalle braccia tese a croce.
8. Stretching degli “ileo-psoas” 1' x gamba --> qua a spiegare so caxxi... mi cerco una foto

9. Stretching degli avambracci --> Messi a “carponi” ed appoggiati i palmi delle mani al terreno con le punta delle dita rivolte verso le ginocchia. Gomiti completamente estesi. Rimaniamo in questa posizione per 2'.
Gli esercizi appena esposti vanno ripetuti per almeno 2 volte in “circuito”, dal numero 1 al numero 9 per poi riprendere dall’inizio. Inutile? Provate, poi mi dite. Io li conosco perchè hanno fatto parte della mia fisioterapia post-incidente, e costituiscono la parte che precede il ripotenziamento muscolare, mia grande incompiuta (e si vede)
Ripeto, è una attività minima che non solo ci farà sentire meglio in ufficio o in giro per compere, ma ha una grande importanza per la prevenzione di infortuni che si sarebbero potuti evitare con una semplice elasticità muscolo-scheletrica normale.
Ora, se vi interessa, prerparo una piccola scheda sulla preparazione muscolare di base vera e propria.